Trump spinge sullo sviluppo dell'energia nucleare per lo Spazio

All'interno della Space Policy Directive-6 si fa un'ampia trattazione della roadmap per quanto riguarda l'utilizzo dell'energia nucleare dedicata alle missioni spaziali. Non solo RTG ma tutta una serie di soluzioni dedicate a Marte e Luna.
di Mattia Speroni pubblicata il 24 Dicembre 2020, alle 13:31 nel canale Scienza e tecnologiaNASA
Il 16 Dicembre 2020 è stata annunciata la Space Policy Directive-6 da parte della Casa Bianca (dove attualmente siede ancora Donald Trump). All'interno del memorandum che riguarda la ricerca e sviluppo in campo spaziale si fanno riferimenti all'utilizzo dell'energia nucleare per l'esplorazione dello Spazio. Quali sono le strategie che potrebbero adottare gli Stati Uniti in futuro?
Energia nucleare per la propulsione e la fornitura di energia
L'utilizzo dell'energia nucleare in campo spaziale non è una novità. Basti pensare ai sistemi RTG, generatore termoelettrico a radioisotopi, a bordo di sonde e rover (dalle Voyager a Curiosity per esempio). Questo permette di superare i limiti dei pannelli solari per la generazione di corrente elettrica per i sistemi. Ma non è tutto qui e gli USA hanno intenzione di avere un'implementazione più ampia per le future missioni.
Come si legge all'inizio della Space Policy Directive-6 "la capacità di utilizzare i sistemi di propulsione spaziale e energia nucleare (SNPP) in modo sicuro, protetto e sostenibile è vitale per mantenere e far avanzare il dominio degli Stati Uniti e la leadership strategica nello Spazio". Si parla della possibilità per esempio di utilizzare sistemi di fissione nucleare per generare corrente o per la propulsione in veicoli spaziali e rover.
Anche in questo caso si tratterebbe di avere dei sistemi compatti ma dal grande potenziale energetico e che non dovrebbero dipendere direttamente dal Sole o da elementi presenti sulla superficie o nel carico utile per funzionare.
Lo sviluppo di prototipi di reattori a fissione per la Luna o Marte entro il 2030
Un progetto per la realizzazione di reattori a fissione (Kilopower) per gli equipaggi diretti sulla Luna o Marte era già stato annunciato nel corso del 2019. La roadmap parla di poter produrre dei prototipi per reattori scalabili fino a 40 kWe tra il 2025 e il 2030. Chiaramente essendo ancora "proposte" bisognerà capire con il cambio di presidenza e con la parte di ricerca e sviluppo cosa succederà. Il memorandum del resto si concentra sulle direttive politiche più che meramente scientifiche.
La NASA collaborerà con il Dipartimento della Difesa e quello dell'Energia per cercare di rispettare le tempistiche. Inoltre non è esclusa la possibilità per i privati di entrare nei progetti. Bisognerà individuare il carburante più adeguato tra quelli disponibili e assicurarne la produzione. Altro aspetto da affrontare sarà quella della propulsione elettrica nucleare (NEP) e propulsione termica nucleare (NTP).
La sicurezza avrà un ruolo chiave, ovviamente. Nel memorandum si legge come si farà attenzione alla sicurezza umana, ambientale e alla sicurezza nazionale (trattandosi di materiale potenzialmente utilizzabile in contesti di terrorismo). In generale ci sarà un distinguo tra le missioni interplanetarie e quelle che potrebbero operare anche in orbita bassa. Per le prime, considerando le tempistiche tipiche, viene considerato che "i prodotti di fissione decadano a un livello di radioattività paragonabile a quello dell'uranio-235" nel caso dovessero tornare sulla Terra. Maggiore attenzione invece sarà prestata nel caso delle missioni in orbita bassa che sono intrinsecamente a maggior rischio per l'ecosistema terrestre.
Inoltre viene specificato che "l'uranio altamente arricchito nei sistemi SNPP dovrebbe essere limitato alle applicazioni per le quali la missione non sarebbe praticabile con altri combustibili nucleari o fonti di energia non nucleari". Prima di utilizzare questa tipologia di combustibile nucleare, le agenzie condurranno quindi tutta una serie di test per cercare alternative.
20 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPoi c'è il problema della dissipazione del calore prodotto, le possibili soluzioni sono tutte problematiche per vari motivi (radiatori enormi, utilizzo di mercurio oppure piombo come liquido di interscambio, fare affidamento su presenza di acqua sulla Luna o su Marte, ecc. ecc.).
Non nascondo comunque che un NERVA "ecologico" permetterebbe di fare cose adesso impossibili, basta pensare che nel 1968 era già pronto il propulsore che tecnicamente avrebbe reso possibile una missione con equipaggio su Marte entro il 1978 (il motore sufficientemente potente c'era, restava da progettare e costruire il resto e lanciare con la solita sequenza di lanci prima senza equipaggio, poi con orbita attorno a Marte ed infine discesa su Marte con equipaggio), figurarsi con le tecnologie attuali.
lei parla dei sistemi RTG, indicati all'inizio dell'articolo
che sono altra cosa da centrali nucleari
i primi sono effettivamente utilizzati
(un esempio è nel racconto Martin il Marziano)
e funzionano per decadimento naturale
le seconde hanno reazioni controllate che generano energia
solitamente tramite il riscaldamento di un vettore
acqua o sali liquidi che passano l'energia a delle turbine le quali
generano l'energia elettrica.
quello che progettano gli americani pare sia il modo per alimentare
stazioni permanenti o miniere estrattive per lo sfruttamento
delle risorse presenti (cosa che nei memorandum firmati è preclusa
ma, i cowboy del 2000 non sono diversi da quelli che firmavano
trattati con i nativi americani, hanno solo cambiato i vestiti e le armi)
oltre che per la propulsione.
-
sui motori a propulsione atomica i russi continuano nel progetto
di un motore di classe MW (YEDP) testando i materiali e le componenti
necessarie alla sua realizzazione.
ma sono decenni che lo sviluppano e parlavano prima del 2025
quando prevedevano di realizzare dei prototipi di una
centrale nucleare spaziale con reattore-convertitore termoionico
(che non è una turbomacchina), poi del 2030 per un trattore spaziale
alimentato da una centrale nucleare.
da profano, ho l'impressione che sia una cosa abbastanza complessa
nella già complessa tecnologia atomica.
Si parla di entrambe (propulsione e produzione di energia). Questo almeno dal punto di vista teorico, come ho scritto è più una dichiarazione d'intenti e un mandato per le varie agenzie per lo sviluppo che una dichiarazione "tecnica". Ho messo il link a inizio articolo con l'originale per una consultazione completa.
https://www.forbes.com/sites/meriam...alpha-centauri/
Ah Rubbia, sempre lui...pratico.
Link ad immagine (click per visualizzarla)
Il nucleare permette errori, non a caso abbiamo navi e sommergibili nucleari dal giorno in cui è stato possibile costruirli.
E' possibile progettare involucri in grado di resistere all'esplosione di un razzo, se poi il sistema me lo attivi solo per il secondo stadio non hai nemmeno il problema che in caso di incidente ci sia una dispersione di materiali radioattivi in atmosfera, che sarebbero comunque quantità non paragonabili a quelle di una centrale nucleare, e nemmeno di una bomba atomica che funziona su ben altri principi.
Finché i viaggi sono così pochi e così corti come una missione lunare o su Marte non vedo nessuna urgenza di passare alla propulsione nucleare, ma in futuro potrebbe essere l'unica strada possibile.
Per la produzione di energia su una futura base lunare, invece, fatico ad immaginare un'alternativa, visto che sulla Luna la notte dura due settimane e il solare non è un'opzione.
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