Rientrata sulla Terra la capsula di NASA OSIRIS-REx con i campioni dell'asteroide Bennu

Da pochi minuti è rientrata sulla Terra la capsula della missione NASA OSIRIS-REx che contiene campioni prelevati dall'asteroide Bennu nel 2020 (circa 250 grammi). Ora si attendono le analisi approfondite nei laboratori.
di Mattia Speroni pubblicata il 24 Settembre 2023, alle 17:01 nel canale Scienza e tecnologiaNASA
Mentre alcune nubi oscurano il futuro della missione Mars Sample Return (che difficilmente sarà cancellata, ma potrebbe essere posticipata), nella giornata odierna è rientrata la capsula della missione NASA OSIRIS-REx che ha portato sulla Terra i campioni raccolti sull'asteroide Bennu. Non sono i primi campioni di questo tipo che l'umanità riesce a riportare sul Pianeta, bisogna considerare infatti le due missioni Hayabusa e Hayabusa2, ma sono i primi per l'agenzia spaziale statunitense.
Conoscere nel dettaglio gli asteroidi ha diverse finalità. Gli asteroidi rappresentano delle vere e proprie "capsule del tempo" in quanto si sono originati all'inizio della vita del Sistema Solare e sono rimasti per lo più inalterati (tranne interazioni con il vento solare o con impatti con altri asteroidi). Questo permette quindi di studiare com'era il Sistema Solare, capire come si è evoluto e con esso anche capire l'evoluzione planetaria. Inoltre avere informazioni sulla composizione degli asteroidi permette di affrontare al meglio la possibilità di un impatto con la Terra così da avere la strategia migliore per deviarne l'orbita (aggiungendosi così ai dati di NASA DART).
OSIRIS-REx: la capsula con i campioni dell'asteroide Bennu è arrivata sulla Terra
La missione NASA OSIRIS-REx fu lanciata nell'ormai lontano settembre 2016 per iniziare il suo viaggio in direzione dell'asteroide Bennu. Oltre alla raccolta dei campioni da portare sulla Terra, la sonda ha potuto effettuare misurazioni in loco così da raccogliere ulteriori dati da poter aggiungere a quelli che arriveranno con l'analisi dei campioni. Nel 2018 la sonda spaziale ha raggiunto il suo bersaglio ma solamente alla fine del 2020 è stato possibile raccogliere i campioni.
Non tutto è andato come programmato. Il problema più grande è stato affrontare la mancata chiusura del contenitore dei campioni portando potenzialmente alla perdita del carico. Con alcune operazioni aggiuntive è stato possibile chiudere correttamente la capsula e assicurare il carico. La sonda OSIRIS-REx ha poi lasciato l'asteroide nel 2021, per lasciare la capsula con i campioni nella giornata odierna e proseguire la sua missione verso il nuovo obiettivo, l'asteroide Apophis (cambiando denominazione in OSIRIS-APEX) dove eseguirà una serie di analisi a partire dal 2029, ma non ci sarà nessuna raccolta di campioni.
Un modello di dimensioni reali e stampato in 3D della capsula (fonte)
Intorno alle 12:42 di oggi (ora italiana), la capsula è stata rilasciata dalla sonda (quando si trovava a circa 100 mila chilometri dalla Terra) per rientrare nell'atmosfera terrestre nei cieli della California. La capsula è transitata sopra San Francisco, a 120 km di quota intorno alle 16:42 per atterrare dolcemente nel deserto dello Utah, vicino a Salt Lake City. La capsula contiene un "cestello" (chiamato TAGSAM, Touch-and-Go Sample Acquisition Mechanism) con circa 250 grammi di materiale derivante dall'asteroide Bennu ma molto dello spazio è legato alla schermatura termica e al sistema di paracadute per il corretto atterraggio.
Alle 16:39 la capsula era a meno di 1000 km dalla superficie. All'ingresso nell'atmosfera ha avuto una velocità iniziale di circa 44500 km/h con un parafreno che ha iniziato a rallentare la discesa verso il suolo quando la velocità era già diminuita. Quando all'atterraggio mancavano circa 6 km anche il paracadute principale si è aperto (rispetto agli 1,5 km preventivati) quando erano le 16:48 permettendo di toccare il suolo a una velocità inferiore ai 20 km/h intorno alle 16:52. Secondo i calcoli preliminari la capsula avrebbe dovuto toccare il suolo alle 16:55 ma un possibile problema al parafreno e un'apertura anticipata del paracadute principale potrebbero aver modificato le tempistiche (con un anticipo di circa 3 minuti). Il rientro è stato monitorato attraverso telecamere a infrarossi per poi passare a quelle nel visibile. La squadra di recupero si era allenata negli scorsi giorni per ottimizzare le operazioni e quattro elicotteri sono stati impiegati per il recupero. La capsula non verrà aperta subito ma solamente nel centro Utah Test and Training Range dove sarà inserita in un contenitore più grande riempito con azoto così da evitare contaminazioni o alterazioni delle molecole presenti.
Attualmente sappiamo che l'asteroide Bennu obiettivo della missione NASA OSIRIS-REx è sostanzialmente un insieme di rocce di varie dimensioni tenute insieme dalla forza di gravità. Sono state trovate tracce di interazione con acqua nel lontano passato, così come molecole organiche. Qualche miliardo di anni fa era probabilmente parte di un asteroide più grande che subì un impatto disperdendo materiale che poi ha costituito Bennu.
3 Commenti
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ahahahahahhahahhh
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