Natale e Santo Stefano: non alieni ma SpaceX Starlink nel cielo

A Natale e Santo Stefano è stato possibile seguire dall'Italia il "trenino" di satelliti SpaceX Starlink del lancio avvenuto a Novembre 2019. Uno spettacolo per gli appassionati (con qualche apprensione per il futuro).
di Mattia Speroni pubblicata il 27 Dicembre 2019, alle 09:01 nel canale Scienza e tecnologiaSpaceXNASA
Sia a Natale che a Santo Stefano diverse persone hanno potuto osservare una serie di puntini luminosi che muovevano in cielo a velocità relativamente elevata. Anche se alcune persone hanno ricollegato il fenomeno agli alieni, la motivazione è molto più "terrestre". Infatti si tratta dei satelliti SpaceX Starlink!
SpaceX Starlink danno spettacolo in cielo
Nella giornata di ieri, 26 Dicembre 2019, per esempio i satelliti SpaceX Starlink erano ampiamente visibili nel Nord Italia con un percorso iniziato alle 17.50 da Ovest che si è poi concluso a Est (con gli ultimi due satelliti che erano uno a fianco all'altro). Quelli visibili sono i satelliti del secondo lancio avvenuto a Novembre 2019 che non hanno ancora raggiunto l'orbita definitiva. Il primo lancio invece era avvenuto a Maggio 2019.
Ricordiamo che il progetto prevede di lanciare un gran numero di satelliti SpaceX Starlink in orbita bassa (350 chilometri) così da permettere di raggiungere quasi ogni parte del globo con connettività Internet ad alta velocità. Il progetto però ha destato più di qualche perplessità (anche se la società di Elon Musk ha ricevuto tutte le autorizzazioni del caso).
Per esempio non è ancora chiaro quale sarà l'impatto per le osservazioni astronomiche da terra (sia in ambito amatoriale che professionale e scientifico). Infatti c'è da considerare che costellazioni di migliaia di satelliti ad alta riflettività potrebbero creare non pochi problemi.
Elon Musk ha già assicurato che in futuro i satelliti SpaceX Starlink avranno impatto limitato o nullo sulle osservazioni ma ovviamente la comunità scientifica resta comunque a guardare con attenzione. In aggiunta bisognerà considerare che non ci sarà solo SpaceX a cercare questa strada per la connettività, ma anche Jeff Bezos (Amazon) ha in mente un progetto simile.
Altro punto riguarda la "spazzatura spaziale" che si sta accumulando in orbita. Anche se tutti i nuovi progetti devono prendere in considerazione la fase di deorbiting per ridurre l'impatto, questo non significa che non possano esserci comunque problemi. Per esempio un satellite ESA ha rischiato lo scontro con un satellite SpaceX Starlink solo pochi mesi fa.
9 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoDovranno farli neri e comunque di materiale non riflettente, e per l'energia per farli funzionare... boo, basteranno le batterie a combustione ?! visto che quelle ad isotopo radioattivo sono vietate.
Questi satelliti sono un problema grandissimo per gli osservatori astronomici e le osservazioni da terra.
Ci sono circa 2200 satelliti attivi al momento.
SpaceX, OneWeb e Amazon metteranno in orbita circa 17000 nuovi satelliti nei prossimi anni.
I problemi sono principalmente due:
Il primo e' il riflesso del satellite che si confonde con le stelle nelle immagini prese dai telescopi.
Il secondo sono le emissioni elettromagnetiche dei satelliti che interferiscono con i segnali che gli astronomi usano e misurano.
https://spacenews.com/spacex-workin...rupt-astronomy/
Ci saranno sempre più oggetti in orbita bassa con il pasare del tempo, questo è inevitabile. L'astronomia potrà beneficiare di telescopi spaziali ben più avanzati in futuro, ma limitare "l'inquinamento luminoso" di queste costellazioni di satelliti è comunque importante.
Io sono un radioastronomo (appassionato di informatica).
Vi posso dire che già oggi i satelliti per noi rappresentano uno dei maggiori problemi per le nostre osservazioni (in banda radio, non ottica).
Lavoro con un radiotelescopio, MeerKAT, situato nel deserto del Karoo, in SudAfrica. Il sito è stato scelto per essere ovviamente il più lontano da sorgenti elettromagnetiche artificiali.
Ci risparmiamo i segnali di cellulari, wifi e radar, ma contro i satelliti non possiamo fare molto, se non provare a coordinare i puntamenti delle osservazioni con le effemeridi dei satelliti noti. Ma è veramente difficile già adesso, e negli anni è in costante peggioramento.
Per darvi un esempio, vi allego un plot della banda in cui osserviamo nella mia collaborazione, ossia da 900 a 1700 MHz.
[IMG] https://i.ibb.co/kSn4wp6/Lband-Meer-KAT.png[/IMG]
Dove ci sono quelle foreste di picchi, siamo "accecati" dai segnali emessi per lo più da satelliti (per esempio GPS, Galileo) per comunicare .
Una banda pulita (equivalente in ottico a un cielo "buio"
Queste "finestre", che sono quelle in cui possiamo al momento effettivamente ricevere segnale astrofisico, si stanno riducendo costantemente.
Qui vi ho portato un esempio in banda L (1-2 GHz), che è quella che io personalmente uso per i miei studi, ma la situazione è simile in tante altre bande a più bassa e alta frequenza.
Con Starlink e progetti simili, la situazione non potrà che peggiorare notevolmente.
Ovviamente noi astronomi siamo ben consci che siamo una piccolissima comunità e ci sono esigenze ben più importanti della semplice ricerca astronomica (digital divide in primis) e per cui è giusto che si investa.
Però ci tenevo a farvi avere anche il punto di vista di un astronomo.
E' un dato di fatto che un sempre crescente numero di satelliti rappresenterà un serio problema per la ricerca astronomica (radio in primis, ottica in secundis).
Non serve a molto però scegliere zone desertiche se poi i disturbi arrivano da dove si vuole osservare i segnali radio. E' indubbio che la domanda di reti e connessioni aumenterà sempre di più, dovendo per forza di cose ridurre al minimo il digital divide. Non mi piace per niente però il trend che solo nell'ultimo decennio ha inglobato il wi-fi e la tecnologia smart nella quotidianità, una dipendenza dall'elettronica che mi preoccupa, forse perchè sono un elettronico. Ho una stazione di radioascolto, e devo lottare contro i disturbi degli ormai onnipresenti apparati digitali, alimentatori switching e smartphone vari. Capisco quindi la tua preoccupazione: la riga dell'Idrogeno a 1420 MHz è libera solo perchè protetta da una legge internazionale, ma per il resto è il farwest. La costellazione di satelliti Starlink e simili non fanno paura adesso, ma se altri privati si sentiranno in diritto di entrare anche loro in gioco, qualcuno dovrà mettere un limite, altrimenti ci aspetta un futuro da film di fantascienza, bellissimo l'episodio di X-Files 11×07 dal titolo RM9SBG93ZXJZ dove si prospetta un futuro (neanche tanto) tecnologico inquietante.
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