Natale e Santo Stefano: non alieni ma SpaceX Starlink nel cielo

Natale e Santo Stefano: non alieni ma SpaceX Starlink nel cielo

A Natale e Santo Stefano è stato possibile seguire dall'Italia il "trenino" di satelliti SpaceX Starlink del lancio avvenuto a Novembre 2019. Uno spettacolo per gli appassionati (con qualche apprensione per il futuro).

di pubblicata il , alle 09:01 nel canale Scienza e tecnologia
SpaceXNASA
 

Sia a Natale che a Santo Stefano diverse persone hanno potuto osservare una serie di puntini luminosi che muovevano in cielo a velocità relativamente elevata. Anche se alcune persone hanno ricollegato il fenomeno agli alieni, la motivazione è molto più "terrestre". Infatti si tratta dei satelliti SpaceX Starlink!

spacex starlink

SpaceX Starlink danno spettacolo in cielo

Nella giornata di ieri, 26 Dicembre 2019, per esempio i satelliti SpaceX Starlink erano ampiamente visibili nel Nord Italia con un percorso iniziato alle 17.50 da Ovest che si è poi concluso a Est (con gli ultimi due satelliti che erano uno a fianco all'altro). Quelli visibili sono i satelliti del secondo lancio avvenuto a Novembre 2019 che non hanno ancora raggiunto l'orbita definitiva. Il primo lancio invece era avvenuto a Maggio 2019.

Ricordiamo che il progetto prevede di lanciare un gran numero di satelliti SpaceX Starlink in orbita bassa (350 chilometri) così da permettere di raggiungere quasi ogni parte del globo con connettività Internet ad alta velocità. Il progetto però ha destato più di qualche perplessità (anche se la società di Elon Musk ha ricevuto tutte le autorizzazioni del caso).

Per esempio non è ancora chiaro quale sarà l'impatto per le osservazioni astronomiche da terra (sia in ambito amatoriale che professionale e scientifico). Infatti c'è da considerare che costellazioni di migliaia di satelliti ad alta riflettività potrebbero creare non pochi problemi.

Elon Musk ha già assicurato che in futuro i satelliti SpaceX Starlink avranno impatto limitato o nullo sulle osservazioni ma ovviamente la comunità scientifica resta comunque a guardare con attenzione. In aggiunta bisognerà considerare che non ci sarà solo SpaceX a cercare questa strada per la connettività, ma anche Jeff Bezos (Amazon) ha in mente un progetto simile.

Altro punto riguarda la "spazzatura spaziale" che si sta accumulando in orbita. Anche se tutti i nuovi progetti devono prendere in considerazione la fase di deorbiting per ridurre l'impatto, questo non significa che non possano esserci comunque problemi. Per esempio un satellite ESA ha rischiato lo scontro con un satellite SpaceX Starlink solo pochi mesi fa.

9 Commenti
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Klontz27 Dicembre 2019, 10:35 #1
Sarà un bel casino per gli astonomi, soprattutto amatoriali, quando i cieli saranno pieni di finte stelle cadenti. Si prevede che nei prossimi anni saranno più di mille i satelliti in orbita bassa.
Dovranno farli neri e comunque di materiale non riflettente, e per l'energia per farli funzionare... boo, basteranno le batterie a combustione ?! visto che quelle ad isotopo radioattivo sono vietate.
BlackQuasar27 Dicembre 2019, 10:39 #2
Non e' solo la spazzatura spaziale il problema.
Questi satelliti sono un problema grandissimo per gli osservatori astronomici e le osservazioni da terra.
Ci sono circa 2200 satelliti attivi al momento.
SpaceX, OneWeb e Amazon metteranno in orbita circa 17000 nuovi satelliti nei prossimi anni.
I problemi sono principalmente due:
Il primo e' il riflesso del satellite che si confonde con le stelle nelle immagini prese dai telescopi.
Il secondo sono le emissioni elettromagnetiche dei satelliti che interferiscono con i segnali che gli astronomi usano e misurano.
RaZoR9327 Dicembre 2019, 11:37 #3
Ci sono delle opzioni per attenuare il problema e SpaceX ha deciso di testare un nuovo tipo di rivestimento più opaco per iniziare:

https://spacenews.com/spacex-workin...rupt-astronomy/

Ci saranno sempre più oggetti in orbita bassa con il pasare del tempo, questo è inevitabile. L'astronomia potrà beneficiare di telescopi spaziali ben più avanzati in futuro, ma limitare "l'inquinamento luminoso" di queste costellazioni di satelliti è comunque importante.
Battista Campolucci27 Dicembre 2019, 15:48 #4
Li ho visti la sera del 24/12 bellissimi in fila indiana, ma ammetto che mi ha preso una certa angoscia, non è che stanno esagerando? Vogliamo riempire anche il cielo di luci artificiali? Questi che progettano di mettere in orbita decine di migliaia di oggetti, rassicurando di avere tutte le autorizzazioni del caso: ma un momento, chi glielo ha dato il permesso? Io no, è stato forse il proprietario del cielo? Ma il cielo è di tutti, è dell'Umanità che ha tutto il diritto di decidere se un privato può fare i propri affari a danno delle notti stellate o dell'ambiente, per permettere ad un beduino nel deserto di connettersi ai socials. No, perchè se continuano di questo passo, tra poco ci troveremo una flotta di satelliti pubblicitari a matrice che si accenderanno con gli spot della Tesla Motor o di Amazon in una notte stellata estiva.
gino4627 Dicembre 2019, 17:58 #5
Perché una qualunque agenzia spaziale ha mai chiesto il mio permesso per mandare in orbita qualcosa? Perdonami ma non capisco. È chiaro che il cielo non è di nessuno, ma chi ha le conoscenze, le capacità tecnologiche e il denaro per fare qualcosa, lo fa punto e basta. Cosa credi che se domani trovano un giacimento petrolifero sotto casa mia dal valore di milioni e milioni di euro, non mi facciano esplodere la casa per estrarlo? Magari non lo faranno con me dentro, ma ti garantisco che mi sbattono fuori casa, con le buone o le cattive maniere. Non sto dicendo che sia giusto, ma è così che funziona il mondo è così funziona anche in natura, il più forte fa quello che vuole sul più debole e sempre sarà così.
Battista Campolucci27 Dicembre 2019, 20:43 #6
Cerco di spiegarmi gino46, lo so benissimo che chi ha soldi e potere fa quello che gli pare, ma sono fortemente preoccupato: tra Elon Musk, Amazon e OneWeb presto avremo sulla testa decine di migliaia di oggetti in orbita bassa. Il Trattato internazionale sullo spazio del 1967 stabilisce che il cielo è un bene dell'umanità, abbiamo già intasato e inquinato il possibile sulla Terra, e iniziato da anni a riempire il cielo, forse è il momento di fermarsi e non esagerare oltre. Più oggetti ci sono in orbita e più diventa probabile quel catastrofico effetto a catena chiamato Kessler. Spero che parta qualche iniziativa di protesta.
quartz27 Dicembre 2019, 20:44 #7
Ciao ragazzi,

Io sono un radioastronomo (appassionato di informatica).

Vi posso dire che già oggi i satelliti per noi rappresentano uno dei maggiori problemi per le nostre osservazioni (in banda radio, non ottica).

Lavoro con un radiotelescopio, MeerKAT, situato nel deserto del Karoo, in SudAfrica. Il sito è stato scelto per essere ovviamente il più lontano da sorgenti elettromagnetiche artificiali.
Ci risparmiamo i segnali di cellulari, wifi e radar, ma contro i satelliti non possiamo fare molto, se non provare a coordinare i puntamenti delle osservazioni con le effemeridi dei satelliti noti. Ma è veramente difficile già adesso, e negli anni è in costante peggioramento.

Per darvi un esempio, vi allego un plot della banda in cui osserviamo nella mia collaborazione, ossia da 900 a 1700 MHz.

[IMG] https://i.ibb.co/kSn4wp6/Lband-Meer-KAT.png[/IMG]

Dove ci sono quelle foreste di picchi, siamo "accecati" dai segnali emessi per lo più da satelliti (per esempio GPS, Galileo) per comunicare .
Una banda pulita (equivalente in ottico a un cielo "buio" dovrebbe essere tutta come ciò che vedete nell'intervallo 1000-1100 MHz, e 1300-1500 MHz.
Queste "finestre", che sono quelle in cui possiamo al momento effettivamente ricevere segnale astrofisico, si stanno riducendo costantemente.

Qui vi ho portato un esempio in banda L (1-2 GHz), che è quella che io personalmente uso per i miei studi, ma la situazione è simile in tante altre bande a più bassa e alta frequenza.

Con Starlink e progetti simili, la situazione non potrà che peggiorare notevolmente.

Ovviamente noi astronomi siamo ben consci che siamo una piccolissima comunità e ci sono esigenze ben più importanti della semplice ricerca astronomica (digital divide in primis) e per cui è giusto che si investa.

Però ci tenevo a farvi avere anche il punto di vista di un astronomo.
E' un dato di fatto che un sempre crescente numero di satelliti rappresenterà un serio problema per la ricerca astronomica (radio in primis, ottica in secundis).
Battista Campolucci27 Dicembre 2019, 23:37 #8
Grazie quartz per la tua esperienza: io ho avuto il piacere di visitare qualche anno fa il VLA di Socorro NM, ma vedo che il MeerKAT è più evoluto e potente.
Non serve a molto però scegliere zone desertiche se poi i disturbi arrivano da dove si vuole osservare i segnali radio. E' indubbio che la domanda di reti e connessioni aumenterà sempre di più, dovendo per forza di cose ridurre al minimo il digital divide. Non mi piace per niente però il trend che solo nell'ultimo decennio ha inglobato il wi-fi e la tecnologia smart nella quotidianità, una dipendenza dall'elettronica che mi preoccupa, forse perchè sono un elettronico. Ho una stazione di radioascolto, e devo lottare contro i disturbi degli ormai onnipresenti apparati digitali, alimentatori switching e smartphone vari. Capisco quindi la tua preoccupazione: la riga dell'Idrogeno a 1420 MHz è libera solo perchè protetta da una legge internazionale, ma per il resto è il farwest. La costellazione di satelliti Starlink e simili non fanno paura adesso, ma se altri privati si sentiranno in diritto di entrare anche loro in gioco, qualcuno dovrà mettere un limite, altrimenti ci aspetta un futuro da film di fantascienza, bellissimo l'episodio di X-Files 11×07 dal titolo RM9SBG93ZXJZ dove si prospetta un futuro (neanche tanto) tecnologico inquietante.
davide311228 Dicembre 2019, 15:32 #9
Mettiamola così, a medio e lungo termine le infrastrutture radio satellitari sotiutiranno in buona parte, se non del tutto, le infrastrutture radio terrestri, in questo modo la nube elettromagnetica si attenuerà parecchio, dal mome to che gli ostacoli geografici non saranno più un problema... e soprattutto saranno alimentate in maniera autonoma (dai pannelli fotovoltaici alle batterie a combustibile), a differenza dei ponti radio terrestri...

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