Missioni suborbitali: Blue Origin torna a volare con New Shepard NS-25, Virgin Galactic si prepara con Galactic 07

Nella giornata di ieri si è tenuta la missione suborbitale di Blue Origin NS-25 con il razzo spaziale New Shepard. All'inizio del prossimo mese invece ci sarà missione Galactic 07 di Virgin Galactic con un cliente italiano a bordo.
di Mattia Speroni pubblicata il 20 Maggio 2024, alle 15:10 nel canale Scienza e tecnologiaBlue OriginVirgin Galactic
Nelle scorse ore si è conclusa con successo la missione suborbitale con equipaggio NS-25 di Blue Origin, utilizzando il collaudato razzo spaziale New Shepard e relativa capsula. L'ultima missione risaliva a dicembre dello scorso anno (NS-24) ma non erano presenti esseri umani a bordo ma solamente esperimenti scientifici e altri manufatti. Per trovare una missione con equipaggio per Blue Origin bisogna risalire fino ad agosto del 2022 con NS-22. La missione NS-23 senza equipaggio aveva avuto un problema al razzo spaziale che ne aveva interrotto l'ascesa con la separazione della capsula. L'FAA ha chiuso l'indagine a ottobre 2023 permettendo alla società di Bezos di tornare a volare.
La missione NS-25 è stata quindi un passaggio significativo per la società che ha potuto ricominciare le missioni con equipaggio umano (pagante). Secondo quanto riportato ufficialmente la capsula ha raggiunto una quota massima di 106 km dal suolo (e 107 km sul livello del mare) superando così la linea di Kármán che è convenzionalmente accettata come limite per l'ingresso nello Spazio. A bordo erano presenti sei persone: Mason Angel, Sylvain Chiron, Kenneth L. Hess, Carol Schaller, Gopi Thotakura e Ed Dwight.
Il decollo del razzo spaziale New Shepard di Blue Origin è avvenuto alle 16:35 del 19 maggio (ora italiana) dal Launch Site One che si trova in Texas con una velocità massima in ascesa di 3599 km/h. L'atterraggio della capsula invece è avvenuto alle 16:45 con un tempo di volo complessivo di circa 10 minuti (secondo la società in 9'53"). Non tutto è andato come previsto con una pausa del conto alla rovescia di circa 20 minuti quando mancavano 10 minuti al decollo per un problema tecnico. Un secondo imprevisto invece è avvenuto in fase di atterraggio con uno dei tre paracadute della capsula che non si è aperto correttamente. Grazie agli altri due paracadute non ci sono stati problemi per l'equipaggio.
Forever changed. #NS25 pic.twitter.com/g0uXLabDe9
— Blue Origin (@blueorigin) May 19, 2024
Non solo Blue Origin, anche Virgin Galactic torna a volare
All'inizio del mese di maggio invece è stata Virgin Galactic ad annunciare la missione suborbitale Galactic 07 che succede a Galactic 06 avvenuta a fine gennaio di quest'anno. La nuova missione suborbitale della società del miliardario Richard Branson è attualmente fissata per l'8 giugno. Si tratterà quindi della seconda missione dell'anno e della dodicesima complessivamente.
Ricordiamo che lo spazioplano di Virgin Galactic non supera i 100 km di quota fermandosi (solitamente) a poco meno di 90 km e quindi non superando la linea di Kármán e quindi non valicando il confine che internazionalmente è accettato come inizio dello Spazio. La società però utilizza come riferimento il limite statunitense di 50 miglia pari a circa 80,5 km definendo quindi i suoi clienti come "astronauti".
A bordo dello spazioplano VSS Unity per la missione Galactic 07 di Virgin Galactic ci saranno quattro membri dell'equipaggio paganti e due piloti della società, Nicola Pecile e Jameel Janjua. In particolare ci sarà un ricercatore-astronauta per Axiom Space (astronauta 027), un cliente californiano (astronauta 028), un cliente newyorchese (astronauta 029) e anche un cliente italiano (astronauta 030). L'aeroplano di supporto VMS Eve sarà invece pilotato da Andy Edgell e C.J. Sturckow.
A bordo di VSS Unity saranno presenti alcuni esperimenti scientifici della Purdue University per studiare come il propellente si muove in quelle condizioni oltre a uno della UC Berkeley per lo sviluppo di un nuovo sistema di stampa 3D. Virgin Galactic ha anche aggiunto che l'FAA ha chiuso l'indagine circa il sistema di ritenzione che aveva causato un problema durante la precedente missione.
2 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoChe se fossi ricco farei anche io probabilmente, ma la prenderei per quello che è: turismo.
Che se fossi ricco farei anche io probabilmente, ma la prenderei per quello che è: turismo.
Dipende. Almeno nel caso della missione Galactic 07 di Virgin Galactic sono previsti alcuni esperimenti scientifici. Ne vengono citati sia di Purdue University sia di UC Berkeley. Le due università non pagano per fare del turismo, ma per permettere ad alcune persone di svolgere delle ricerche.
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