La crisi energetica potrebbe fare una vittima illustre: il Large Hadron Collider (LHC) del CERN

La crisi energetica europea minaccia di rallentare gli esperimenti del Large Hadron Collider (LHC) del CERN a Ginevra. L'acceleratore di particelle, infatti, consuma quasi 200 megawatt di energia nei periodi di picco e utilizza 1,3 TWh di elettricità all'anno.
di Manolo De Agostini pubblicata il 07 Settembre 2022, alle 08:51 nel canale Scienza e tecnologia
57 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoDi certo per avere centrali nucleari in italia servirebbero anni e anni. Ora che hai una commissione che fa una analisi, che il governo stanzi il denaro, che si trovino i luoghi adatti, che si progetti e si costruisca e che alla fine si mette in funzione, siamo giá morti di freddo o fame tutti...
Piú facile che accada qualcosa in Russia e che il nuovo governo, qualsiasi sia, per ritornare nelle grazie dell'europa ci offra il gas a prezzi stracciati XD
Occorrono misure veloci, da attuare nell'arco di mesi o 1 / 2 anni al massimo.
Ormai le tecnologie ci sono tutte per sfruttare qualsiasi forma di energia alternativa, quello che manca è la volontà politica e in parte anche quella popolare.
Il nucleare (con tutti i suoi + contro che pro) potrà andar bene al più per muovere qualche sommergibile o forse le future navi spaziali.
Potremmo essere tutti microproduttori.
Alle fine sempre KW/h sono... Sia che li prendo sia che li passo... ma stranamente i nostri valgono zero???
Ma siamo sempre a capo e 48 come nel 1960...ancora ai Tokamak oppure ad altri tentativi di confinamento del plasma tramite confinamento inerziale a base di sistemi LASER.
E senza la massa gravitazionale di una stella...mmmmhhhh...
Marco71
Il tokamak in sé funziona, funzionava teoricamente nel 1960 come oggi. La differenza è che oggi possiamo fare simulazioni che già solo 10 anni fa erano impossibili e questo ci permette di costruire la cavità del toroide in maniera precisa e di modellare i campi magnetici in continuazione durante il funzionamento del reattore. Stessa cosa per i sistemi a laser. Detto questo il reattore a fusione ITER che doveva essere un prototipo e che ancora deve essere completato nasce già vecchio perché i pezzi vengono da simulazioni "vecchie" con potenze computazionali limitate. Ora tutti si stanno buttando sulla fusione grandi come Google o piccole aziende, questo perché come dicevo serve potenza di calcolo e simulazioni. Fatto questo si tratta solo di mettere insieme i pezzi e trovare i finanziamenti ma a quel punto si costruisce un reattore funzionante davvero e non come ITER.
Spiace ribadirlo in periodo elettorale perchè sembra che voglia tirare acqua al mulino di una parte politica (da cui sono distante anni luce sul 99% dei temi), però solo l'atomo può garantire tutto questo.
Costruire una centrale nucleare richiede un decennio se siano bravi ed esperti, e non lo siamo, più 20-30 anni per ammortizzare i costi. Per l'approvazione del ritorno al nucleare, visto che lo abbiamo abolito con referendum, richiederà quanto? Altri 5 anni? In un'ipotesi ottimistica fra 20 anni avremmo il primo reattore funzionante che finiremo di ripagare nel 2060 se va bene, se va male chissà! Siamo arrivati tardi oramai è cercare di salire su questo treno sarebbe un errore più grosso di quello che abbiamo fatto col referendum nel 1986.
Dobbiamo puntare sulla fusione e nel frattempo energie rinnovabili
questo senza considerare i tempi necessari per individuare il sito con tutte le valutazioni annesse e connesse
quindi se si parte oggi a voler costruire un reattore minimo sono 30 anni
viceversa, come diceva correttamente qualcuno, abbiamo soluzioni che hanno tempo di deploy ridicole come il fotovoltaico e l'eolico. In più simulazioni che si basano sulle condizioni meteo degli ultimi 50 anni ci dicono che tra eolico e fotovoltaico (se distribuiti correttamente, significa che tra vento e sole da qualche parte c'è sempre energia disponibile) si può arrivare a coprire l'85% del fabbisogno SENZA ricorrere all'accumulo, soluzione che tuttavia oggi esiste e che anch'essa ha tempi di deploy molto brevi
DI CONSEGUENZA
chi oggi parla di nucleare lo fa solo per un preciso intento:
cavalcare un luogo comune per catalizzare voti
anche se questo significa distrarre l'attenzione delle soluzioni reali e rapide (e low cost) che abbiamo oggi
Dobbiamo puntare sulla fusione e nel frattempo energie rinnovabili
Per prima cosa quella dei tempi di realizzazione geologici è un luogo comune bello e buono.
I tempi tecnici richiesti per passare dalla prima colata di cemento alla prima criticità del reattore sono mediamente di 7,5 anni, e questo tiene conto di tutti i reattori costruiti dagli anni '70 a oggi.
Se prendiamo ad esempio i reattori più recenti costruiti da Russia e Cina in molti paesi del mondo le tempistiche sono di circa 5 anni, e stanno tutti rispettando le scalette temporali previste.
il record è del Giappone che ha costruito due centrali in soli 4 anni.
Quello delle tempistiche non è un problema tecnico ma politico, se il decisore politico è favorevole all'opera 1) i tempi di realizzazione sono relativamente brevi 2) i costi di realizzazione scendono drammaticamente.
Il punto 2 (costi) è un altro cavallo di battaglia dell'opposizione al nucleare, se andiamo a vedere il dettaglio scopriamo che i costi sono per lo più imputabili agli interessi legati al finanziamento dell'opera, che variano in base (anche qui) alla stabilità del paese e del suo governo.
Nei paesi dove i governi e l'opinione pubblica ha avuto un atteggiamento deciso e convinto sulla realizzazione dell'opera i costi sono stati molto contenuti, nei paesi dove l'opinione pubblica è altalenante (e di conseguenza i governi sono altalenanti) i costi salgono, per il semplice fatto che chi presta i soldi lo fa su un progetto a maggiore rischio (finanziario, non certo tecnico).
Sulla fusione ahimè mi viene da dire "magna tranquillo".
Ci si lamenta dei fantomatici decenni che richiederebbe la realizzazione di una centrale termonucleare a fissione, quando invece sono proprio i tempi della fusione ad essere geologici.
In primis già ora non si è raggiunto il pareggio energetico (e serviranno decenni a raggiungerlo), in secondo luogo quello di cui si è fin'ora discusso è il bilancio tra energia (in prevalenza elettrica) immessa nel processo e l'energia TERMICA a livello di plasma che si ottiene in output.
Manca giusto un "piccolo" step, ovvero convertire l'energia termica prodotta in elettricità, e questo passaggio si mangerà (ad andar bene) un 50% dell'efficienza, facendoci tornare punto a capo nel cercare di ottenere un bilancio energetico positivo.
E no mi spiace ragazzi, non facciamo l'errore di considerare che siccome "io alimento casa mia coi pannelli fotovoltaici" allora il fabbisogno energetico può essere soddisfatto in questo modo.
La microproduzione domestica è un conto, e va benissimo per quel tipo di utilizzo, ma la produzione energetica necessaria per infrastrutture e industria non è la stessa partita, non è nemmeno lo stesso campo ne lo stesso campionato, siamo proprio su ordini di grandezza distantissimi.
Il capacity factor richiesto dall'industria e dalle infrastrutture è semplicemente incompatibile con quello che possono offrire le rinnovabili per il semplice fatto che non è materialmente immaginabile immagazzinare una tale quantità di energia; e no, non bastano le ridicole batterie di Elon Musk e nemmeno gli strampalati progetti dei guru di Beppe Grillo di creare laghetti artificiali ovunque per immagazzinare acqua per sfruttare l'energia con produzione idroelettrica.
A questo aggiungiamo che il consumo di suolo che richiederebbe una ipotetica produzione del genere è semplicemente incompatibile con la vita su questo pianeta.
Mi spiace ma se non vogliamo rimanere al palo (economicamente e ambientalmente) con carbone e gas non ci sono grandi alternative.
Attualmente non esiste tecnologia che possa garantire una produzione on demand compatibile con l'industria, e abbia un impatto ambientale così basso come la fissione.
PS: e no, Costa Rica e Islanda con la loro produzione geotermica non sono compatibili con la produzione industriale di una grande paese industrializzato.
PPS: vi prego non tirate fuori per l'ennesima volta il test della California perchè è fallito miseramente e hanno subito blackout a non finire finchè non hanno ripreso a produrre con le centrali termoelettriche.
1) i 7,5 anni sono tutti a oriente di qui. Noi siamo nei Paesi OCCIDENTALI. Nei Paesi occidentali il dato è intorno ai 20 anni. Se mi dici "li costruiamo in Cina e poi facciamo 5000 km di elettrodotto a superconduttori" allora ok, altrimenti LASCIA PERDERE
2) su quanto potrebbe fare il rinnovabile ci sono paper di chi si è preso la briga di fare simulazioni e calcoli sulla base dell'ultimo mezzo secolo (non dell'altro giorno che era bello e c'era vento) ed è venuto fuori che fino all'85% ci arrivi senza accumulo
e odio anche quando si dice la cosa senza fare i conticini
ps: l'unica cosa su cui concordo è che per la fusione la strada è ancora lunga, ma i 30 anni che servono per avere un reattore online sono abbastanza da rendere probabile il rischio che sia obsoleto ancor prima di essere acceso
e cmq il costo dell'energia com'è salito scende, anche fossero 10 anni sarebbe troppo, a noi serve qualcosa per l'immediato, non tra 30 anni non tra 10 non tra 5
vai, vai pure avanti a far campagna elettorale a tizio o a caio, tu si che sei furbo
Occorrono misure veloci, da attuare nell'arco di mesi o 1 / 2 anni al massimo.
Ormai le tecnologie ci sono tutte per sfruttare qualsiasi forma di energia alternativa, quello che manca è la volontà politica e in parte anche quella popolare.
Il nucleare (con tutti i suoi + contro che pro) potrà andar bene al più per muovere qualche sommergibile o forse le future navi spaziali.
Dal tono del commento credo che tu stia pensando all'eolico e al solare, sbaglio?
Se così fosse pensi che in 1/2 anni riusciamo a tappezzare tutta (TUTTA) l'area della Pianura Padana di pannelli (prodotti da chi?), comprensivi di cablaggi, inverter, telai, magari batterie?
Detto ciò, di notte e d'inverno che si fa? Si resta al buio?
Spiace dirtelo ma se vogliamo avere energia in tempi rapidi dobbiamo rivolgerci al fossile, una centrale a olio combustibile o buon vecchio carbone la tiri su in un attimo e sei subito pronto a produrre tutti i terawattora che ti servono.
Discorso nucleare, siamo sempre in ritardo e continuare a dirlo ogni anno non farà cambiare le cose, tuttavia se si cominciano ad avviare i progetti magari tra una decina di anni potremo pensare di dismettere il fossile e calare la dipendenza dal gas e dall'olio combustibile, perché se oggi è la Russia chi ti dice che prossimamente la Tunisia o qualunque altro paese esportatore non imploda politicamente in una guerra civile e ci lasci di nuovo al buio?
Il nucleare attuale serve, dovrà portarci fino a quando sarà disponibile quello a fusione tra 30-40-50 anni e ci servirà per abbattere la produzione di CO2.
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".