Intel studia i computer con capacità di apprendimento

Piccoli sistemi indossabili capaci di osservare l'utente ed apprendere nozioni e modelli di comportamento dalle sue attività. E' questo il futuro, secondo Intel
di Andrea Bai pubblicata il 25 Maggio 2012, alle 10:36 nel canale Scienza e tecnologiaIntel
33 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoScherzi a parte... roba vecchia.. cercatevi il progetto FreeHal su piattforma Boinc
Lui si chiamava HAL9000
Leggi il Libro di Drew Karpyshyn e capisci che succede, oppure il ciclo delle fondazioni di Isaac Asimov, quando le macchine prenderanno coscenza di se si ribelleranno alla schiavitù dei loro creatori...
Si può chiedere a qualcuno ingegnere meccanico cosa ne pensa dello scheletro umano, ma poi non ci offendiamo se la risposta è "una schifezza messa insieme da un ingegnere ubriaco nel tempo libero"
Ci sono degli spunti interessanti, ma i nostri androidi saranno ( quando riusciremo a costruirli ) migliori di noi sotto ogni aspetto.
Dannazione, se la cosa non richiedesse più titoli di studio di quanti se ne possono contare su due mani mi piacerebbe un mondo partecipare alle ricerche in merito.
Ovvero è in grado di usare l'output di una rete caotica, opportunamente filtrato tramite un'altra rete che funge da contenitori di esperienze ( in pratica il senso pratico degli umani ), per produrre risposte a problemi che non hanno soluzioni analitiche.
che la personalità di ogni individuo è caos controllato, ovvero la risultante di un accozzaglia di ricordi, stereotipi sociali, nozioni incultate sin dall'infanzia, ruoli che ci affibbia la società e maschere varie, di questo te ne posso dare atto...ma la "macchina" uomo non è solo questo...la personalità, se mi permetti, è quella parte di sè che viene bilanciata da quella che gli esoterici (ma anche da quelli che sanno cos'è la vera psicologia..) chiamano "essenza" la cui qualità è determinata da quello che potremmo chiamare "ricordo di sè", possibile solo attraverso l'armonico "coesistere" dei nostri 3 cervelli principali...e si, proprio cosi....pensavi di avere un solo cervello??? tu ne hai ben 3!!!! il centro intellettivo, il centro emozionale e il centro motorio-istintivo....sono andato un po in là nel discorso solo per farti capire che la "macchina" uomo è di una complessità inimmaginabile...altro che risposte "casuali" che simulano la personalità....
Ray Kurzweil , esaminando la curva con cui procede il progresso tecnologico ha fissato per il 2045 la nascita di una cosiddetta IA forte, ovvero un'intelligenza artificiale superiore a quella umana in grado di progettare a sua volta, e in tempi brevi, un'intelligenza artificiale ancor piu' sviluppata. Questo processo applicato ripetutatemente piu' e piu' volte porterebbe nel giro di pochi anni , o anche meno, alla cosiddetta Singolarità Tecnologica , ovvero un'esplosione esponenziale di intelligenza le cui conseguenze non sono neanche immaginabili.
il più complesso
il centro emozionale e il centro motorio-istintivo
che Mark Tilden è riuscito a replicare con una manciata di resistori, condensatori e transistori
non c'è niente di più simile ad un computer che la rete nervosa umana, nota, arcinota e studiata dai tempi di Leonardo
l'unico intoppo è proprio la rete neurale che costituisce la parte cosciente dell'io
la filosofia ( e la psicologia ) amano raccontare storie di intrecci magici tra cervello e mente, dati presi da un non ben chiaro universo mentale/astrale, ecc...
tutto per non ammettere che siamo delle macchinette alla stregua di un flipper
....sono andato un po in là nel discorso solo per farti capire che la "macchina" uomo è di una complessità inimmaginabile...altro che risposte "casuali" che simulano la personalità....
non c'è niente di più complesso del caos ( non caso )
tant'è che l'unica branca della matematica che ottiene successi nel comprendere il cervello umano è proprio la teoria del caos
ma il fatto che il cervello sia complesso non implica che sia magico o inimitabile e ormai la carozza che l'ha protetto per millenni comincia a scricchiolare
Ray Kurzweil , esaminando la curva con cui procede il progresso tecnologico ha fissato per il 2045 la nascita di una cosiddetta IA forte, ovvero un'intelligenza artificiale superiore a quella umana in grado di progettare a sua volta, e in tempi brevi, un'intelligenza artificiale ancor piu' sviluppata. Questo processo applicato ripetutatemente piu' e piu' volte porterebbe nel giro di pochi anni , o anche meno, alla cosiddetta Singolarità Tecnologica , ovvero un'esplosione esponenziale di intelligenza le cui conseguenze non sono neanche immaginabili.
Kurzweil ha ragione, soprattutto dal punto di vista quantitativo
il problema di molti pensatori è che guardano l'intelligenza umana solo dal punto di vista della potenza di calcolo, mentre il problema sono gli algoritmi alla base della "nostra IA"
è bastata l'entrata in scena di un personaggio fuori dagli schemi come Jeff Hawkins per dimostrare che non serve blue gene per interpretare le immagini provenienti da un paio di telecamere
l'intoppo sta nella fissazione di moltissimi ricercatori di ridurre l'IA ad un classico problema di logica simbolica
per fortuna, negli ultimi 10 anni, c'è stata una fortissima rinascita d'interesse nei confronti del paradigma connessionistico ( reti neurali ) e quindi hanno cominciato a staccarsi un pò dalla logica vero/falso di tipo aristotelico
i sistemi neurofuzzy stanno dimostrando di poter dare del filo da torcere alle intelligenze biologiche
Ray Kurzweil , esaminando la curva con cui procede il progresso tecnologico ha fissato per il 2045 la nascita di una cosiddetta IA forte, ovvero un'intelligenza artificiale superiore a quella umana in grado di progettare a sua volta, e in tempi brevi, un'intelligenza artificiale ancor piu' sviluppata. Questo processo applicato ripetutatemente piu' e piu' volte porterebbe nel giro di pochi anni , o anche meno, alla cosiddetta Singolarità Tecnologica , ovvero un'esplosione esponenziale di intelligenza le cui conseguenze non sono neanche immaginabili.
molto interessanti come argomentazioni...anche io sono convinto che in un futuro non troppo lontano assisteremo alla nascita di una IA degna di questo nome in grado, aldilà della mera capacità computazionale, di auto evolversi...prerogativa questa posseduta finora solo dal sistema cibernetico umano (vedi Bateson, la scuola di palo alto e le teorie sistemico-relazionali)
non ci giurerei...il centro intellettivo è sicuramente il piu complesso per quanto riguarda la gia nominata capacità computazionale, la capacità di immagazzinare dati (ricordare..), la capacità di astrazione, di problem solving, etc...ma c'è una cosa che differenzia totalmente il centro intellettivo dal centro emozionale, ovvero la velocità con cui operano...il centro intellettivo paragonato al centro emozionale è un vero e proprio dinosauro...il pensiero è lento, deve ponderare ogni cosa, valutare, decidere, discernere...il centro emozionale invece no...l'emozione è come un lampo, è fulminea, immediata, senza se e senza ma (come direbbe Bersani..)...quante volte si dice "fidati della tua prima impressione"....è vero, l'emozione la maggior parte delle volte ti permette di cogliere al volo l'essenza di una cosa, senza starci a pensare piu di tanto....pur tuttavia è anche vero che centro intellettivo e centro emozionale devono, come dicevo prima, necessariamente coesistere e aiutarsi tra loro....sono intrecciati per cosi dire....nulla di trascendentale o di "astrale" quindi....la verità è che per ricreare questa complessità ce ne passa, non saranno certo una manciata di condensatori e di resistori a ricrearla con successo...
non c'è niente di più complesso del caos ( non caso )
tant'è che l'unica branca della matematica che ottiene successi nel comprendere il cervello umano è proprio la teoria del caos
ma il fatto che il cervello sia complesso non implica che sia magico o inimitabile e ormai la carozza che l'ha protetto per millenni comincia a scricchiolare
la teoria del caos altri non è che la "legge delle associazioni", nota fin dai tempi piu antichi, ripresa e rielaborata recentemente nella "teoria della psicoanalisi" da un tale di nome S. Freud...ed è curioso che utilizzi il termine "carrozza", visto che è utilizzata da sempre come metafora da tutte le culture del mondo per spiegare la natura umana : la carrozza rappresenta il corpo, i cavalli le emozioni, il cocchiere l'intelletto...e all'interno della carrozza il "padrone" che decide dove andare...
questo punto è al centro di un accesissimo dibattito
il già nominato Hawking ha dimostrato che si possono riconoscere pattern complessi in immagini statiche ed in movimento senza dover per forza avere 10 miliardi di neuroni
per il semplice motivo che l'intelligenza deve elaborare simboli, ovvero è un computer su cui gira un emulatore, su cui girano "i programmi"
le reti nervose che compongono la sferza emotiva sono circuiti analogici cablati, equivalenti ai nostri fpga...tutto gira in hardware...è la differenza che passa tra la grafica via cpu e quella via gpu
ovvero una risposta pre-programmata
non necessita di elaborazioni, è una semplice hashtable, in cui entra un impulso ed esce un altro impulso
le emozioni vengono generate alterando la composizione chimica del fluido interneurale, tramite rilascio massiccio di neuromodulatori, che influenzano in maniera predefinita il potenziale di riposo dei neuroni
in soldoni si tratta di spingere un bottone piuttosto che fare miliardi di calcoli e trasformazioni per arrivare ad una soluzione
invece è proprio il genere di cose che è risultato più semplice emulare http://www.guardian.co.uk/technolog...isplay-emotions
ovvero una risposta pre-programmata
non necessita di elaborazioni, è una semplice hashtable, in cui entra un impulso ed esce un altro impulso
le emozioni vengono generate alterando la composizione chimica del fluido interneurale, tramite rilascio massiccio di neuromodulatori, che influenzano in maniera predefinita il potenziale di riposo dei neuroni
in soldoni si tratta di spingere un bottone piuttosto che fare miliardi di calcoli e trasformazioni per arrivare ad una soluzione
esattamente...hai spiegato in soldoni il nesso tra centro intellettivo e centro emozionale...e pensa che per mancanza di tempo(e di spazio..) ho omesso volutamente il centro motorio-istintivo, che per certi versi è anche piu veloce del centro emozionale stesso nei tempi di risposta...in pratica la mente istruisce, da gli input da eseguire e i centri emozionale e motorio li eseguono...ma si potrebbe ipotizzare anche un qualcosa di meglio, cosi come accennavo alla fine dell'ultimo post nella metafora della carrozza...ovvero che se c'è un "padrone", ovvero un "sè" a gestire questo sistema (bene o male congegnato che sia..) tricerebrale, le sue potenzialità sono pressocchè infinite...e non è detto che ci sia sempre questo "padrone"....a volte puo far solo finta di esserci, a volte non c'è proprio e altre volte non ha proprio voglia di esserci...eh si proprio cosi....l'uomo nella sua somma perfezione (e imperfezione) ha la facoltà di esistere, ma anche quella di non esistere....libertà che una IA non potrà mai avere e di conseguenza non potrà mai cogliere il valore di una simile scelta...e poi non dimenticare una cosa e non dimenticarla mai...dietro un qualsiasi progetto futuro riguardante una IA, per quanto geniale e perfetto esso sia, sarà sempre la "nostra" mente ad averlo ideato e realizzato...forse in un futuro non molto lontano, come diceva Deloss, non sarà piu cosi...e probabilmente sarà questa la vera rivoluzione in seno al dibattito sulle IA...ma per il momento a quanto pare, tutto viene (x cosi dire..) dalla "nostra" materia grigia...
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