La ''guerra'' per scegliere il nuovo amministratore della NASA e le parole dure di Elon Musk
Negli scorsi mesi si è scatenata una guerra silenziosa per scegliere il nuovo amministratore della NASA. Tra i candidati ci sono l'attuale amministratore ad interim Sean Duffy (attaccato da Elon Musk) e il miliardario Jared Isaacman.
di Mattia Speroni pubblicata il 21 Ottobre 2025, alle 21:53 nel canale Scienza e tecnologiaNASAArtemisCNSA
Come sappiamo la NASA è al centro di grandi problematiche legate alla gestione del budget (che l'amministrazione Trump vorrebbe rivedere per privilegiare le missioni umane rispetto a quelle scientifiche) ma anche nella scelta di un amministratore definitivo. Dopo la fine del mandato di Bill Nelson, l'agenzia spaziale statunitense non ha più avuto un amministratore definitivo. Attualmente l'incarico è affidato a Sean Duffy, come amministratore ad interim in attesa della scelta di un nome.

Solo pochi mesi fa sembrava ormai fatta per Jared Isaacman, miliardario che ha pagato per due missioni spaziali realizzate grazie alla collaborazione di SpaceX (Inspiration4 e Polaris Dawn). Isaacman aveva anche risposto alle domande durante un audizione davanti ai senatori statunitensi per capire la sua visione del senatori statunitensi degli USA. Nella prima metà dell'anno l'incrinarsi dei rapporti tra Elon Musk e il presidente Donald Trump ha portato al ritiro della sua candidatura lasciando il comando della NASA a Sean Duffy (che ha anche la carica di Segretario dei Trasporti degli Stati Uniti).
L'amministratore della NASA e Elon Musk
In due articoli pubblicati a breve distanza di tempo da ArsTechnica e dal Wall Street Journal si è discusso proprio di quale potrà essere il futuro della NASA e della sua leadership. Nel corso del tempo sembra che Duffy abbia sempre più interesse a mantenere la carica di amministratore della NASA, anche se fino a questo momento le sue apparizioni sono state sporadiche così come le sue dichiarazioni.
L'attuale amministratore ad interim (nominato a luglio) ha parlato diffusamente della sfida contro la Cina per tornare sulla Luna (e potenzialmente arrivare su Marte). Questo ha portato anche a scelte radicali, come l'apertura del contratto per il lander lunare (HLS, Human Landing System) per la missione Artemis III attualmente assegnato a SpaceX per una versione modificata di Starship. Questa scelta non sembra essere piaciuta a Elon Musk che ha fatto dichiarazioni pesanti sui social.

In poche ore Elon Musk ha scritto indirettamente che Sean Duffy è una scimmia, che deve dimettersi dalla sua carica e che "la persona responsabile del programma spaziale americano non può avere un QI a 2 cifre" con diversi post sul suo social X (ex-Twitter) oltre a soprannominarlo Sean Dummy (ndr. per stupido, senza cervello). In precedenza, dopo l'annuncio di Duffy di voler aprire il contratto per l'HLS di Artemis III a società come Blue Origin, Musk ha anche attaccato la società di Jeff Bezos (che nel 2026 potrebbe lanciare un lander lunare).
Effettivamente Duffy non ha esperienza di volo spaziale, a differenza di Jared Isaacman, che sembrerebbe rimanere ancora una delle scelte possibili, anche se il presidente Donald Trump sembrerebbe cercare una persona più in linea con il suo modo di pensare. Nell'articolo di ArsTechnica viene riportato come a Duffy sembrano piacere "le luci della ribalta" offerte dall'agenzia spaziale e dalla nuova corsa allo Spazio anche se non ha effettuato ancora nessuna scelta radicale per migliorare la gestione della NASA.
L'incarico temporaneo di Duffy scadrà alla fine dell'anno ma il dirigente vorrebbe "portare" l'agenzia spaziale all'interno del Dipartimento dei Trasporti così da continuarne la gestione anche dopo il termine del mandato.

All'interno dei "palazzi del potere" statunitense si stanno scontrando quindi due fazioni. Da un lato chi vorrebbe Sean Duffy e dall'altro chi punterebbe invece a Jared Isaacman come amministratore della NASA. Entrambi i gruppi di pressione avrebbero chiamato diversi contatti all'interno dell'amministrazione fino ad arrivare al presidente Trump.
La lotta è così serrata che Pete Meachum (capo dello staff di Duffy) avrebbe dichiarato che Isaacman avrebbe pagato influencer del settore e lobbisti per cercare di conquistare l'amministrazione dell'agenzia spaziale statunitense. Le accuse sono state smentite seccamente dal miliardario, anche se la carica sarebbe comunque di suo interesse.

Dalla Casa Bianca hanno poi fatto sapere che qualsiasi decisione in merito sarà annunciata direttamente dal presidente statunitense Donald Trump ma le tempistiche rimangono incerte. A complicare ulteriormente la situazione ci sarebbero anche i nomi di Joseph Guastella e Mike Garcia. Il primo è un ex-funzionario dell'Air Force mentre il secondo è un ex deputato repubblicano. Entrambi non si sono espressi in merito potrebbero solamente "restare a guardare" mentre infuria la guerra di potere.
In questa vicenda l'unica ad avvantaggiarsi della situazione sarebbe la Cina che sta proseguendo con il suo programma spaziale. Attualmente sappiamo che la CNSA punta a far allunare un equipaggio entro il 2030 con una data possibile che sarebbe il 2029. La NASA invece ha programmato la missione Artemis II a febbraio 2026 mentre Artemis III è stata fissata per la fine del 2027. Se per la seconda missione del programma sembrerebbe esserci più che ottimismo, per il passo storico legato alla terza missione, c'è decisamente più scetticismo (e non sarebbe improbabile un suo rinvio).










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