Apple sfida l'UE in tribunale: 'Il Digital Markets Act è oneroso e inopportuno'
Apple porta davanti alla Corte Generale dell'UE una delle cause più vaste contro la legge antitrust sui colossi del digitale, sostenendo che il Digital Markets Act impone obblighi eccessivi e mette a rischio privacy, sicurezza e diritti di proprietà
di Andrea Bai pubblicata il 21 Ottobre 2025, alle 15:28 nel canale AppleApple
Nel contesto dell'analisi di ammissibilità della domanda di ricorso presentata da Apple sugli obblighi di interoperabilità in Unione Europea, la Mela ha attaccato con forza l’Unione Europea e i suoi tentativi di limitare il potere della Silicon Valley, avviando una battaglia legale di portata storica contro il Digital Markets Act (DMA). Il rappresentante legale della società, Daniel Beard, ha sostenuto davanti alla Corte Generale del Lussemburgo che la nuova normativa “impone oneri enormi e inopportuni”, a danno dei diritti di Apple nel mercato unico europeo.
Il Digital Markets Act è la legge, entrata in vigore nel 2023, che stabilisce un quadro regolatorio per le piattaforme tecnologiche più grandi al mondo tramite un impianto di regole stringenti, a protezione della competizione. Si tratta di una legge che è divenuto elemento di tensione anche nei rapporti commerciali transatlantici, attirando critiche dal presidente statunitense Donald Trump. Tra le aziende coinvolte figurano anche Google, Microsoft, Amazon, Meta, ByteDance e Booking, ma al momento è Apple a portare avanti la battaglia più aggressiva nei confronti della legge.
La Mela, in particolare, contesta la legge su tre fronti. Il primo riguarda gli obblighi di interoperabilità, che costringerebbero i suoi prodotti, come gli iPhone, a funzionare con hardware rivali. Secondo Apple, queste regole minacciano la privacy degli utenti, la sicurezza e i diritti di proprietà intellettuale. Il secondo punto riguarda l’inclusione dell’App Store nel perimetro del DMA, che a detta del gruppo non costituirebbe un servizio unitario ai sensi della normativa europea. Infine, Apple ha messo in discussione la decisione della Commissione di indagare sul servizio iMessage, che non genera profitti diretti per l’azienda e che in seguito è stato escluso dalle regole.

L’avvocato della Commissione europea, Paul-John Loewenthal, ha risposto duramente alle accuse, affermando che il “controllo assoluto” esercitato da Apple sul suo ecosistema ha permesso all’azienda di ottenere “profitti straordinari” in mercati complementari dove i concorrenti non possono competere alle stesse condizioni. “Solo Apple ha le chiavi di quel giardino recintato”, ha dichiarato Loewenthal, spiegando che la società decide chi può offrire prodotti e servizi agli utenti iPhone e che, grazie a questo controllo, ha “legato a sé oltre un terzo degli utenti smartphone europei”.
La causa avviata da Apple rappresenta il tentativo più deciso intrapreso da un colosso tecnologico di mettere in discussione la validità e l’applicazione del DMA. Una precedente sfida da parte di ByteDance, proprietaria di TikTok, era già stata respinta. Con questa nuova offensiva, la disputa tra Bruxelles e la Silicon Valley promette di definire il futuro delle regole del digitale in Europa.
Lo scorso mese la Mela aveva pubblicato un lungo intervento (e inviato una corposa documentazione alla Commissione Europea) argomentando la propria posizione e auspicando l'abrogazione della legge. "La difesa dei profitti non è l'obiettivo del DMA", aveva risposto la Commissione.










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37 Commenti
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Vai vai, e facci sapere
Oppure lascia l'UE e si butta tutta in Cina dove sembra stia facendo sfaceli, così fa felice i Cinesi con la sua super privacy inviolabile (ma che di fatto è controllata da lei, società privata estera che può dire quello che vuole e nel frattempo fare tutt'altro).
Anzi si, spero che si facciano fuori a vicenda !
fatta questa lunga intro capirei delle strategie europee dirette per "estorcere" dei soldi alla apple per "limitarne il potere", mi sfugge invece il senso di snaturare dei prodotti i quali vengono apprezzati così come sono dalla maggioranza della propria clientela. e per assurdo non escludo parte del merito del record di vendite della serie17 ci siano le continue richieste di apertura imposte alla mela rendendola "più simpatica" anche all'utenza android rendendo de facto apple ancora più potente, boh
Obbligare un produttore ad aprirsi ad hardware altrui e poi mi impedisce l’Italia di mettere i cerchi che voglio sulla vettura o di cambiare le piastrelle del bagno senza fare una CILA ?
Dai.. sono solo cose/norme fatte per aumentare la burocrazia, i costi e peggiorare la qualità dei servizi
Basta vedere il disastro causato con l’automotive e adesso una tardiva marcia indietro
Apple già ha telefoni costosi per noi europei, li facciamo più costosi ancora per renderli “Inter operabili” ?
Se voglio quel telefono compro uno dei mille mila android.. cialtroni di politici europei invidiosi del successo altrui.. bah..
Oppure lascia l'UE e si butta tutta in Cina dove sembra stia facendo sfaceli, così fa felice i Cinesi con la sua super privacy inviolabile (ma che di fatto è controllata da lei, società privata estera che può dire quello che vuole e nel frattempo fare tutt'altro).
Regole insulse fatte da persone pericolose..
Poi capisco la tua invidia nei loro confronti, è la stessa che muove questi bravi funzionari UE.. ma il suo ruolo speciale se lo è conquistato con successi commerciali non con guerre o assassini..
Multa da 10 miliardi per non voler cedere ai ricatti di un branco di affamati di soldi altrui che stanno rovinando l’Europa ?
Mi sa che sei pronto per la censura inglese…
Quante demenze in un solo messaggio.
Da chi mai poteva arrivare?
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