Il lanciatore italiano Vega ha portato in orbita 53 satelliti
Dopo i continui rinvii per le condizioni meteo è andata a buon fine la missione VV16 di Vega, il lanciatore messo a punto dall'italiana Avio. Primo volo dopo il precedente in cui si era verificata un'anomalia, ha messo in orbita un totale di 53 satelliti.
di Manolo De Agostini pubblicata il 03 Settembre 2020, alle 20:01 nel canale Scienza e tecnologiaVega, il lanciatore prodotto da Avio Spa negli stabilimenti di Colleferro (Roma), ha portato in orbita 7 microsatelliti pesanti tra i 15 e i 150 kg, insieme a 46 CubeSat più piccoli in un singolo volo grazie al nuovo adattatore del carico utile SSMS (Small Spacecraft Mission Service). I satelliti hanno diverse applicazioni, incluse l'osservazione della Terra, le telecomunicazioni, la scienza, la tecnologia e l'istruzione.
La missione VV16, partita stanotte alle 3.51 italiane dalla base spaziale di Kourou in Guyana francese, ha segnato il ritorno al volo del Vega dopo numerosi rinvii legati a COVID-19 e condizioni meteo, e soprattutto in seguito alla prima anomalia in volo dopo 15 lanci consecutivi eseguiti con successo (14 missioni più il lancio di prova). Novità di questo lancio è proprio SSMS, un adattatore modulare in fibra di carbonio che risponde alla domanda di servizi di lancio per gruppi di piccoli satelliti pesanti tra 1 kg (CubeSat o gruppi di CubeSat) e 400 kg (Minisat) in orbita terrestre bassa (300 km e oltre dalla superficie terrestre).

SAB Aerospace, una piccola-media impresa italiana indipendente, si è occupata della sua progettazione. Il programma SSMS, iniziato sotto l'egida dell'Agenzia spaziale europea (ESA) con il contributo della Commissione europea, darà slancio alla capacità di offrire apposite soluzioni "ride-share" per il fiorente mercato dei piccoli satelliti.
"Dopo il rinvio di marzo a causa della pandemia COVID-19 e quello di giugno causato da condizioni meteo avverse, il successo del ritorno al volo di Vega è il risultato del duro lavoro di tutto il personale di Avio che continua a dimostrare grande professionalità, competenza e resilienza", ha commentato Giulio Ranzo, Amministratore Delegato di Avio. "L'eccellente performance dell'adattatore SSMS, che ha permesso - prima volta per l'Europa - di portare 53 satelliti in orbita in un singolo volo, aumenta la capacità di Vega di rispondere, in un mercato in continua crescita, alle richieste sempre più esigenti dei clienti".
"Grazie alla ripresa delle attività operative alla base spaziale, ora possiamo già pensare al prossimo volo di Vega previsto per novembre", ha concluso Ranzo.










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9 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infonon è possibile lanciarli dall'italia o dall'Europa?
ci sono progetti di rampe di lancio e basi spaziali qui in Europa / Italia?
Non so se tutto ciò compensa i costi delle trasferte.
Inoltre bisogna anche tener conto che ( sempre per sfruttare al massimo la rotazione ) i lanci vengono eseguiti verso est ed è meglio se sorvolano l' oceano piuttosto che passare sopra aree abitate dove qualche pezzo in ricaduta potrebbe fare danni.
Lanciarli dall' Italia meridionale ad esempio vorrebbe dire far passare il razzo sopra Albania, Grecia e Turchia, cosa che non sarebbe bellissima nel caso il razzo avesse qualche problema.
I russi ad esempio partono da Bajkonur, in mezzo alla steppa kazaka e hanno qualche migliaio di km di nulla a est, però anche se il deserto del Gobi è decisamente poco abitato qualche restrizione ce l' hanno lo stesso ed evitano di passare sopra lo spazio aereo cinese.
https://www.youtube.com/watch?v=3IGo_YWSWzQ
https://www.youtube.com/watch?v=3IGo_YWSWzQ
Beh non c'è nessuna contraddizione... L agenzia spaziale europea collabora con una azienda (arianespace) che utilizza vari vettori (tra i quali Vega). È come dire l azienda x ha chiamato Brt per un trasporto che è stato effettuato con un furgone Iveco
https://it.wikipedia.org/wiki/Complesso_di_lancio_3
intendi dagli anni 90?
https://it.wikipedia.org/wiki/Complesso_di_lancio_3
Veramente per orbite polari l' unico problema è chi si sorvola e dove possono cadere le parti "a perdere" (o il carico se il lancio fallisce).
La postazione di lancio più vicina possibile all'equatore è migliore anche per orbite polari, solo che in tal caso la differenza è trascurabile.
Il vantaggio principale nello "stare vicino all'equatore" sta nel minor consumo di propellente per inviare qualcosa in orbita geostazionaria o per lanci interplanetari (e quindi nel poter avere un carico pagante più elevato tra il 20%..40% se ricordo bene).
La differenza sta tutta nella spinta "consumata" per ridurre l'inclinazione dell'orbita finale rispetto a quella minima possibile dal punto di lancio.
All'equatore l'inclinazione possibile con poca spesa di carburante va da zero a 90 gradi, mentre ai poli si arriva al caso estremo in cui le uniche opzioni "economiche" sono orbite polari vicine ai 90 gradi di inclinazione rispetto all'equatore.
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