ESA e Cina lanciano il telescopio spaziale Einstein Probe per osservare emissioni di raggi X

ESA e Cina lanciano il telescopio spaziale Einstein Probe per osservare emissioni di raggi X

L'ESA ha collaborato insieme alla Chinese Academy of Sciences (CAS) per lanciare il telescopio spaziale Einstein Probe così da osservare l'Universo nei raggi X e scoprire fenomeni particolarmente energetici legati a stelle di neutroni e buchi neri.

di pubblicata il , alle 15:07 nel canale Scienza e tecnologia
CNSAESA
 

Recentemente abbiamo scritto di come la collaborazione tra Cina e Stati Uniti sia molto difficoltosa in ambito spaziale principalmente a causa dell'emendamento Wolf che non (quasi) non permette alla NASA di collaborare con agenzie cinesi. L'Europa e l'ESA sono in una condizione diversa in quanto collaborano attivamente con la CNSA con operazioni di addestramento congiunte tra astronauti e taikonauti (sulla Terra) oltre ad altre missioni. L'ultima riguarda il lancio del telescopio spaziale Einstein Probe.

cas esa

Questo nuovo strumento scientifico servirà a osservare l'Universo e in particolare le emissioni di raggi X. In particolare il nuovo osservatorio è stato realizzato dalla Chinese Academy of Sciences (CAS) con la collaborazione di ESA e del Max Planck Institute for Extraterrestrial Physics. Il lancio è avvenuto nella giornata di oggi alle 08:03 (ora italiana) grazie a un razzo spaziale Lunga Marica 2C dallo spazioporto di Xichang.

Einstein-Probe

Il telescopio spaziale Einstein Probe: collaborazione Cina-Europa

Questo telescopio spaziale che osserva le emissioni di raggi X si concentrerà su oggetti celesti come stelle di neutroni e la loro fusione e buchi neri con l'emissione dei getti relativistici e più in generale fenomeni particolarmente energetici come le supernove. Carole Mundell (direttrice scientifica dell'ESA) ha dichiarato "vorrei congratularmi con i nostri colleghi della CAS per il successo del lancio di una missione innovativa che è destinata a far fare grandi passi avanti nel campo dell’astronomia a raggi X. All'ESA, diamo valore alla collaborazione internazionale per far avanzare la scienza e approfondire la nostra comprensione del Cosmo. Auguro al team dell'Einstein Probe una missione di grande successo".

cas esa

La struttura di questo telescopio è particolare e prevede due strumenti scientifici che riescono a coprire un'ampia zona di cielo per singola osservazione con una sensibilità elevata. Si tratta di un'idea diversa rispetto a quella alla base del telescopio XPoSat lanciato dall'India l'1 gennaio pur concentrandosi sempre sui raggi X.

Uno strumento è il Wide-field X-ray Telescope (WXT) mentre l'altro è il Follow-up X-ray Telescope (FXT). In particolare WXT è stato pensato per riprodurre gli occhi dei crostacei e con un design modulare con centinaia di migliaia di fibre quadrate che incanalano la luce sui rilevatori. Questa struttura permette di osservare un decimo della sfera celeste per ogni passaggio. Una volta che WXT avrà individuato l'emissione di raggi X, gli scienziati utilizzeranno FXT per un'ulteriore raccolta di dati più nel dettaglio.

Einstein-Probe

In particolare l'ESA ha eseguito test e calibrazione dei rilevatori a raggi X oltre alla parte ottica di WXT e ha sviluppato e assemblato lo specchio di uno dei due telescopi di FXT in collaborazione con l'istituto tedesco e la società italiana Media Lario. Ma non è finita qui. Sempre l'ESA ha realizzato un sistema per allontanare gli elettroni non utili ai fini osservativi dai rilevatori e fornirà supporto per la comunicazione con le sue stazioni di terra. In cambio l'agenzia potrà avere accesso al 10% dei dati generati dal telescopio spaziale Einstein Probe.

Questo telescopio sarà utile quando verranno rilevate onde gravitazionali così da capirne la sorgente (insieme agli altri telescopi sulla Terra e in orbita). Il telescopio spaziale, che ha una massa di 1,45 tonnellate, si troverà a una quota di 600 km orbitando intorno alla Terra ogni 96 minuti con un'inclinazione di 29°. Il monitoraggio del cielo avverrà in tre orbite.

3 Commenti
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Sandro kensan09 Gennaio 2024, 18:58 #1
Un dato di fatto è che l'Europa è una colonia USA. Detto questo sospetto che ci abbiano dato il permesso di collaborare con i nemici degli USA solo perché è la Cina che ha il vettore, il razzo che ha mandato in orbita il satellite.
Unrue10 Gennaio 2024, 11:53 #2
In cambio l'agenzia potrà avere accesso al 10% dei dati generati dal telescopio spaziale Einstein Probe.


Non capisco, perché solo il 10%? In una missione del genere mi aspetterei di condividere tutto quello che il telescopio rileva. Che te fai del solo 10% ? Mah.
AlPaBo10 Gennaio 2024, 21:49 #3
Originariamente inviato da: Unrue
Non capisco, perché solo il 10%? In una missione del genere mi aspetterei di condividere tutto quello che il telescopio rileva. Che te fai del solo 10% ? Mah.


Sospetto (non ho verificato) che non sia diviso l'accesso ai dati, che generalmente è comunque garantito, spesso anche a chi non ha partecipato, ma il tempo di osservazione. Ovvero, per il 10% del tempo decide l'ESA cosa osservare.
Il tempo di osservazione è probabilmente suddiviso tra le agenzie in base ai finanziamenti. Poi ogni agenzia lo assegna ai vari ricercatori che hanno presentato un progetto di ricerca. I dati dell'osservazione vengono condivisi e le relative conclusioni vengono pubblicate.

Secondo me l'articolo non descrive bene questo aspetto e può effettivamente far venire qualche dubbio.

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