ESA e Arianespace proseguono lo sviluppo del razzo riutilizzabile Themis, il prossimo lancio di Ariane 6 slitta al 2025

ESA e Arianespace proseguono lo sviluppo del razzo riutilizzabile Themis, il prossimo lancio di Ariane 6 slitta al 2025

ESA e Arianespace stanno proseguendo lo sviluppo del prototipo del razzo riutilizzabile Themis che permetterà di avere tecnologie in grado di diventare commerciali. Il prossimo lancio di Ariane 6 è invece stato posticipato al 2025.

di pubblicata il , alle 18:01 nel canale Scienza e tecnologia
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Durante la prossima settimane SpaceX lancerà quattro razzi spaziali Falcon 9 (due missioni Starlink e due missioni per clienti). In pochi giorni la società statunitense lancerà quindi più missioni spaziali di quanto l'Europa riuscirà a fare nell'intero 2024. Con il ritardo nello sviluppo di Ariane 6 e le problematiche dei vettori leggeri Vega, parte della speranza per il futuro è riposta nelle società private che si stanno affacciando sul mercato europeo, come RFA o PLD Space.

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Un concetto, diventato celebre, pronunciato dal CEO di Rocket Lab (Peter Beck) è l'espressione di ciò che sarà la futura industria aerospaziale "penso che chiunque non stia sviluppando un vettore riutilizzabile in questo momento stia sviluppando un prodotto senza futuro perché è così ovvio che questo è un approccio fondamentale che deve essere pensato fin dal primo giorno".

Sulla scia dell'innovazione portata avanti da attori come SpaceX, Rocket Lab e altri, alla fine di ottobre l'ESA aveva assegnato dei contratti per lo sviluppo di tecnologie dedicate a razzi riutilizzabili a The Exploration Company, Rocket Factory Augsburg, ArianeGroup e Isar Aerospace attraverso due progetti distinti conosciuti come Technologies for High-thrust Reusable Space Transportation (THRUST) e Boosters for European Space Transportation (BEST). Il primo sarà destinato alla realizzazione di motori a propellente liquido ad alta spinta mentre il secondo è pensato per lo sviluppo di primi stadi in grado di essere riutilizzabili.

Prosegue lo sviluppo del razzo riutilizzabile europeo Themis

L'agenzia spaziale europea si era già mossa qualche tempo fa con il progetto sperimentale Themis per lo sviluppo di tecnologie adatte a essere impiegate su vettori riutilizzabili. Recentemente, sempre la stessa agenzia, ha mostrato alcuni dei progressi fatti nel corso dei mesi insieme al partner ArianeGroup.

Secondo quanto riportato i test sui sistemi principali di questo prototipo sono stati completati nel sito di prova di Vernon. Il prototipo ha ora tutte le componenti fondamentali per lancio, atterraggio verticale e riutilizzo. Il propulsore Prometheus, che funziona con metano e ossigeno, è stato installato insieme al sistema di spinta vettoriale. Questo motore riesce a variare la sua spinta dal 30% al 110% rapidamente così da rispondere alle esigenze del profilo missione.

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Ora ESA e ArianeGroup passeranno all'installazione dell'avionica (computer di controllo, hardware, sistema di alimentazione, batterie, etc.). Ancora dopo si passerà all'installazione del sistema di pressurizzazione dei serbatoi per l'alimentazione del motore. Complessivamente Themis sarà alto 28 metri mentre Prometheus promette di avere una spinta simile a Vulcain 2.1 di Ariane 6.

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Questo però sarà solo un prototipo e non vedrà la realizzazione di un vero e proprio vettore commerciale. Questa fase sarà affidata ai partner come Arianespace e MaiaSpace (startup di proprietà di ArianeGroup). I test di lancio verranno eseguiti nel sito di Kiruna in Svezia, dove sono in fase di costruzione le strutture di terra per il supporto di Themis.

Il lancio di Ariane 6 è stato posticipato al 2025

Guardando invece ai razzi spaziali non riutilizzabili, dopo il debutto complessivamente positivo di Ariane 6, entro la fine dell'anno era prevista la prima missione commerciale del nuovo vettore europeo. Arianespace ha però annunciato che la missione è stata posticipata al primo trimestre del 2025 e in particolare da metà febbraio.

ariane 6

A bordo ci sarà il satellite militare CSO 3 per l'esercito francese. Non è chiara la motivazione del ritardo nel lancio di Ariane 6 considerando che, secondo il profilo missione, il problema relativo all'APU (auxiliary power unit) non sarebbe stato limitante non dovendo eseguire una manovra orbitale come durante il primo lancio. Inoltre la modifica software che permetterebbe di superare quanto visto durante il lancio di luglio è già stata applicata.

Le componenti dello stadio principale e dello stadio superiore sono ancora negli stabilimenti francese e tedesco e saranno trasportati nella Guiana francese prossimamente per iniziare l'assemblaggio finale e gli ultimi controlli prelancio. Stando ad Arianespace questo ritardo non avrà ripercussioni sulle future missioni considerando che nel 2025 potrebbero esserci sei lanci di Ariane 6 (sette dopo questo ritardo).

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