Microsoft Windows Vista: EULA e virtualizzazione

Microsoft Windows Vista: EULA e virtualizzazione

Microsoft ritiene le attuali soluzioni di virtualizzazioni ancora inadatte ad un utilizzo in ambiti home. Ovviamente altri specialisti del settore non sono concordi e offrono letture alternative alle restrizioni contenuta nell' EULA

di pubblicata il , alle 13:50 nel canale Programmi
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La licenza d'uso di Microsoft Windows Vista è un argomento decisamente attuale che sta destando parecchio interesse e forse anche preoccupazione. Arstechnica ha voluto indagare in modo approfondito in merito alle clausole della licenza relative alla virtualizzazione. L'argomento è decisamente attuale poichè se da una parte Microsoft Windows Vista è deputato a divenire uno dei più sistemi operativi più diffusi nell'imminente futuro, è altrettanto vero che le tecnologie di virtualizzazione sono in rapida evoluzione e le soluzioni ormai destinate anche all'utenza meno specializzata iniziano a diffondersi.

Arstechnica.com pone la propria attenzione sulla seguente affermazione contenuta nell' EULA delle versioni Vista Home Basic e Vista Home Premium:

USE WITH VIRTUALIZATION TECHNOLOGIES. You may not use the software installed on the licensed device within a virtual (or otherwise emulated) hardware system.

Questa affermazione in modo inequivocabile vieta la virtualizzazione di un ambiente Windows Vista Home basic o Home Premium. Stando sempre alla medesima fonte la frase appena citata è contenuta nelle sole licenze OEM e Retail mentre non compare ad esempio nelle versioni scaricate da MSDN.

Microsoft è stata interpellata in merito a questo dettaglio non certo trascurabile e oltre a confermare la circostanza ha voluto esprimere le motivazioni alla base di tale restrizione. L'azienda di Redmond afferma che le soluzioni di virtualizzazione ad oggi disponibili non sono ancora adeguate al target di utenza a cui le versioni Home Basic e Home Premium si rivolgono.

Secondo Microsoft le soluzioni di virtualizzazione ad oggi disponibili sono capaci di soddisfare le esigenze su implementazioni server o comunque su installazioni particolari e ben lontane dall'ambiente home user. Nel report di ZDnet Asia viene fatto riferimento anche a un'immaturità di fondo dell'utenza home incapace, secondo ad esempio Michael Silver vice presidente di Gartner, di percepire anche i possibili rischi legati alla virtualizzazione in ambiente domestico.

Altri addetti ai lavori, uno fra tutti il presidente di VMware Dan Chu, critica fortemente questa restrizione e pone la propria attenzione sulla moltitudine di utenti che ad oggi hanno provato le soluzioni VMware Workstation e, ancor più significativo, VMware Player. Ricordiamo che in seno a tale iniziativa VMware sta proponendo la creazione di un archivio di appliance pronte all'uso e, alcune di esse, scaricabili gratuitamente.

VMware non è però l'unica azienda impegnata nello sviluppo di soluzioni di virtualizzazione rivolte non solo a soluzioni server o più in generale High End, citiamo ad esempio il progetto XEN, Parallel o le soluzioni Virtual PC di Microsoft stessa. Anche le aziende impegnate sul fronte hardware strizzano sempre più l'occhio alla virtualizzazione che viene proposta sempre più come opzione generica e non strettamente dedicata alle soluzioni server.

Tornando alla restrizione presente nell' EULA di Winodows Vista Home Basic e Home Premium alcune fonti ipotizzano che alla base della scelta di Microsoft non vi siano considerazioni tecniche ma più semplicemente la volontà di veicolare i clienti interessati alla virtualizzazione verso profili di licenza differenti e più costosi.

19 Commenti
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Kintaro7027 Novembre 2006, 13:57 #1
Tipicamente le limitazioni sono un fatto commerciale, dubito che tecnicamente abbia dei reali impedimenti.
quek27 Novembre 2006, 14:12 #2
sono d'accordo sull'utilità della virtualizzazione per sviluppatori o comunque per professionisti, ma tanto all'utente comune (che si compra le versioni home di Vista) a che serve?
WarDuck27 Novembre 2006, 14:14 #3
Personalmente credo che a parte la percentuale di utenti definiti "esperti", la maggioranza non sappia neanche cosa sia la virtualizzazione.

Quindi non lo reputo un impedimento così grande per la maggioranza dell'utenza.

Probabilmente questa clausola verrà rivista quando saranno disponibili processori che consentiranno la virtualizzazione in hardware.
khelidan198027 Novembre 2006, 14:30 #4
sapete se queste limitazioni sono presenti anche nell'eula di xp?Mi servirebbe virtualizzarlo sotto linux per la tesi,mi garberebbe saperlo!
pikkoz27 Novembre 2006, 14:58 #5
Balle, se adesso per loro la virtualizzazione è ancora lontana dal ambiente home user, questo non vuol dire che più avanti le cose non cambino o che già adesso una piccola fetta di home user lo gradisca.

Anzi sono propio questi atteggiamenti da retrogradi che fa si che l'utenza cosidetta "home" venga tagliata fuori da tutte quelle innovazioni.

Avranno mai pensato che le soluzioni di virtualizzazione per home users sono ancora poco implementate e poco alla portata di tutti propio perchè i loro SO Home non la supportano?

Ma ovviamente per loro gli utenti devono restare ignoranti relegando le vere innovazioni al mercato businnes, facendole pagare per bene.

ultimate_sayan27 Novembre 2006, 15:32 #6
Sono d'accordo con Microsoft... le versioni basic e premium sono dedicate ad una fascia d'utenza che prima di pensare alla virtualizzazione, dovrebbero imparare ben altro...
Inoltre, sono coerenti col discorso di differenziare il target del nuovo sistema operativo (non è un caso che escano 4 versioni differenti per l'utenza home)
Fx27 Novembre 2006, 15:40 #7
Originariamente inviato da: pikkoz
Anzi sono propio questi atteggiamenti da retrogradi che fa si che l'utenza cosidetta "home" venga tagliata fuori da tutte quelle innovazioni.


per avere un pc sicuro bastano 3 regoline che MS pubblicizza in ogni dove, e l'utonto medio non segue manco quelle

ora teniamo i piedi per terra: uno che non sa manco rinnovare l'abbonamento dell'antivirus quando scade secondo te - anche se venisse resa più semplice - va a lavorare con la virtualizzazione? su, chi sa cos'è la virtualizzazione probabilmente già non prenderebbe vista home di suo, e dopo aver visto la eula avrà un motivo in più per prendere un'altra versione (ed è questo fondamentalmente il motivo della clausola, immagino)...
guerret27 Novembre 2006, 15:57 #8
Originariamente inviato da: ultimate_sayan
Sono d'accordo con Microsoft... le versioni basic e premium sono dedicate ad una fascia d'utenza che prima di pensare alla virtualizzazione, dovrebbero imparare ben altro...
Inoltre, sono coerenti col discorso di differenziare il target del nuovo sistema operativo (non è un caso che escano 4 versioni differenti per l'utenza home)

Sono d'accordo sull'esatto opposto.

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[*]Uno potrebbe voler virtualizzare Windows sotto Windows per avere, ad esempio, una browser appliance sicura. In questo caso non avrebbe bisogno di feature stratosferiche.
[*]Un altro potrebbe voler virtualizzare Windows da Linux perché è un utente Linux ma necessita di alcuni programmi che non ha disponibili in alcun modo. In questo caso potrebbe non voler spendere tanto (specialmente se è un fautore del software libero).
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Vero che ci sono ottime ragioni per utenti pro di avere soluzioni virtualizzate ben performanti, ma ve ne sono di altrettanto buone di avere sistemi virtuali di fascia bassa.
lucusta27 Novembre 2006, 16:06 #9
cioe' , quello che sto' facendo proprio ora non e' legale?
accidentaccio, allora la smetto di sbattermi nel capire qual'e' la periferica non riconosciuta!
jurop8827 Novembre 2006, 16:24 #10
La butto là in quanto non sono esperto di questo, ma... non è che il TPM potrebbe centrare qualcosa nel contesto? Che so, il chip Fritz potrebbe essere ingannato dal layer aggiuntivo della virtualizzazione (un chip virtualizzato?) oppure la virtualizzazione impedirebbe il funzionamento dell'SO una volta attivato un DRM latente e per evitare beghe, MS già da subito ne vieta l'utilizzo in un tale contesto...

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