Monitor, smaltirli al meglio - anche in Africa - è possibile: successo per il progetto pilota di MMD (Philips)

MMD e i suoi partner hanno concluso un progetto pilota che ha dimostrato come i monitor difettosi possono essere riciclati in modo ecologico ed economico, in Nigeria. L'e-waste è un grande problema, specie in Africa, dove viene spedito e finisce in discariche a cielo aperto.
di Manolo De Agostini pubblicata il 17 Febbraio 2023, alle 08:51 nel canale PeriferichemonitorPhilips
Quotidianamente vi parliamo di nuovi prodotti tecnologici, a volte innovativi e altre meno, ma spesso non si pensa a cosa sarà di quell'oggetto alla fine della sua vita utile, ovvero quando si romperà o diventerà obsoleto. Smaltimento e riciclo sono due termini entrati di prepotenza anche nel mondo hi-tech, sia perché i consumatori attenti alla sostenibilità sono in crescita, sia perché, forse, abbiamo compreso che la Terra è una e le risorse non sono infinite.
Ci piace quindi segnalare di tanto in tanto anche qualche buona pratica, o se preferite caso virtuoso. MMD, azienda licenziataria dei monitor Philips, ha portato a termine il progetto PREVENT Waste Alliance, iniziativa del Ministero Federale Tedesco per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (BMZ), che aveva l'obiettivo di dimostrare come i monitor difettosi possono essere riciclati in modo ecologico ed economico, in Nigeria.
I principali partner coinvolti nel progetto sono: Closing the Loop, fornitore globale di servizi di green procurement, TCO Development, organizzazione leader a livello mondiale per la certificazione di sostenibilità IT TCO Certified e altri. Insieme a loro, MMD ha sviluppato un modello di business per estendere una soluzione certificata zero rifiuti anche ai monitor, stabilendo così nuovi standard per gli appalti green.
I rifiuti elettronici (e-waste) rappresentano una delle sfide più urgenti che la nostra società deve affrontare oggi: si parla di 50 milioni di tonnellate all'anno, una montagna di rifiuti che viene smaltita per lo più via nave verso l'Africa o altri Paesi emergenti. Il problema è che in Africa gran parte dell'e-waste non può essere riciclata correttamente a causa della mancanza di strutture e risorse adeguate. Questo poiché finora non è stato possibile guadagnare dal riciclo e avere una raccolta differenziata adeguata.
Anche se quasi tutti i nuovi monitor Philips sono privi di mercurio e piombo, rappresentano una sfida in termini di smaltimento. Così MMD ha lavorato per estendere "un approccio di comprovato successo", il concetto di compensazione dei rifiuti elettronici, anche ai monitor.
L'approccio, "già riconosciuto negli appalti pubblici come soluzione ecologica per lo smaltimento di telefoni cellulari, computer portatili e tablet chiudendo il ciclo di vita delle apparecchiature elettroniche. Una tassa aggiunta al prezzo di acquisto delle nuove apparecchiature elettroniche finanzia la raccolta delle vecchie apparecchiature per un riciclaggio sicuro. Le materie prime così recuperate vengono poi riutilizzate nella fabbricazione di nuovi prodotti, rendendoli waste neutral".
Philips e MMD hanno sostenuto per un anno e mezzo Closing the Loop e una coalizione di partner transnazionali - come l'istituto di ricerca Öko-Institut, V. research institute e partner locali nigeriani come Verde Impacto, Hinckley Recycling e SRADev Nigeria - per istituire un modello di business che dimostrasse come il programma di compensazione dei rifiuti potesse essere esteso anche ai rifiuti di monitor e per ottenere la certificazione TCO Certified Edge, E-waste Compensated. Oltre 5.500 monitor non più utilizzabili sono stati raccolti dai partner per il progetto.
"Siamo lieti di essere riusciti a sviluppare un modello di business con questo progetto pilota che ha dimostrato che il concetto di compensazione dei rifiuti funziona non solo per i telefoni cellulari, ma può anche rendere finanziariamente redditizio il riciclaggio di monitor, molto più impegnativo e complesso, contribuendo così allo sviluppo di capacità di riciclaggio locali", ha dichiarato Stefan van Sabben, Global CSR and Sustainability Senior Manager di MMD, Philips Monitors.
All'inizio del progetto, in Nigeria non c'era quasi nessuna esperienza di riciclaggio di schermi piatti. I monitor scartati si accumulavano nelle discariche rappresentando un rischio considerevole sia per le persone che per l'ambiente. Il partner addetto al riciclaggio è stato quindi addestrato allo smontaggio manuale degli schermi piatti, ovvero a trattare la presenza di mercurio e a smontare in modo sicuro tutti gli altri componenti elettronici, oltre che a identificare e separare i diversi tipi di plastica, compresi quelli contenenti pericolosi ritardanti di fiamma bromurati.
"Alla fine del progetto, il riciclatore è stato in grado di smontare i display a schermo piatto in modo sicuro ed efficiente, riducendo di oltre la metà i costi necessari e restituendo così le materie prime al ciclo produttivo. Anche se la strada è ancora lunga, questi sono primi passi verso un futuro veramente sostenibile", conclude MMD.
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