L'Unione Europea contro i colossi tech. In arrivo regole per moderare il loro potere sul mercato

L'Unione Europea contro i colossi tech. In arrivo regole per moderare il loro potere sul mercato

L'Europa si prepara a dare battaglia ai colossi tech: l'obiettivo è creare un nuovo impianto normativo che limiti i poteri sul mercato, estirpando le pratiche di ostacolo alla libera concorrenza

di pubblicata il , alle 16:41 nel canale Mercato
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Le autorità di regolamentazione del mercato dell'Unione Europea hanno iniziato a compilare un elenco di circa 20 realtà del panorama "big tech" che saranno soggette ad un impianto di regole e norme molto più rigide con lo scopo di moderare il loro potere sul mercato. Secondo quanto si apprende da fonti anonime ma apparentemente ben informate sui fatti, le realtà presenti nell'elenco si troveranno in futuro nella condizione di dover rispettare una regolamentazione più severa rispetto a realtà di più piccolo calibro, tra cui norme che imporrebbero la condivisione di dati e informazioni con i concorrenti e una maggior trasparenza nel modo in cui raccolgono dati e informazioni.

Le grandi realtà tecnologiche sotto la lente dell'Unione Europea

Vi sono alcuni criteri alla base della composizione dell'elenco, tra cui le quote di mercato del fatturato e il numero di utenti: partendo anche solo da qui è verosimile supporre che nell'elenco troveranno comodamente posto realtà del calibro di Google, Facebook, Amazon e Apple, tanto per citare i "soliti nomi". Il numero di aziende e i criteri definitivi per l'inclusione nell'elenco sono ancora oggetto di valutazione, ma le indiscrezioni che emergono sono comunque indicative di quanto la UE abbia deciso di affrontare con serietà la faccenda.

La misura fa parte di un nuovo impegno di Bruxelles per spingere le grandi aziende tecnologiche a mutare le rispettive pratiche commerciali, senza necessariamente lanciare un'indagine formale o senza che vi sia stata una reale constatazione di infrazione delle leggi attualmente esistenti. L'impegno è una risposta ad una serie di lamentele secondo cui l'attuale regime normativo ha dato luogo ad un'azione debole e tardiva e che ha fatto poco per promuovere la concorrenza.

Non solo multe: azioni più incisive per favorire la concorrenza

Secondo quanto si apprende dalle informazioni raccolte dal Financial Times, sembra che l'intenzione della UE sia quella di superare le semplici multe, che spesso vengono considerati dai grandi colossi semplicemente come un costo una tantum per poter continuare a svolgere le loro attività. Invece l'Unione vuole impostare un quadro normativo in cui possa muoversi velocemente e con efficacia nell'imporre a grandi aziende di condividere dati con i rivali e di adottare pratiche più rispettose della concorrenza. Non solo, l'obiettivo è che in casi particolarmente gravi l'UE si spingerà ad affrontare problemi strutturali che potrebbero condurre anche allo "spezzatino" di grandi realtà nel momento in cui si rileva un'azione volta ad ostacolare la concorrenza.

Nei giorni scorsi la Camera dei Rappresentanti USA ha pubblicato una relazione a seguito dell'audizione avvenuta la scorsa estate che ha visto i CEO delle quattro "grandi sorelle" citate sopra comparire dinnanzi al Congresso per rispondere ad una serie di quesiti in tema di antitrust. La commissione della Camera che ha condotto l'indagine ha rilevato una serie di azioni volte a conquistare e mantenere una posizione dominante di mercato con pratiche anticoncorrenziali, e ha suggerito un intervento del Congresso senza escludere, anche in questo caso, l'ipotesi "spezzatino". Amazon, Apple, Facebook e Google sono state paragonate ai "baroni del petrolio" e ai "magnati delle ferrovie".

33 Commenti
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Axios200613 Ottobre 2020, 16:53 #1
Eh gia'... l'unico cappio al collo deve essere quello dell'Europa...

Prestiti, interessi, vincoli...
okorop13 Ottobre 2020, 17:14 #2
tutto fatto troppo tardi, sviluppare social europei (oramai impossibile) limitare Amazon (oramai impossibile)...poi cosa vorebbero fare? Dazi e chiedere piu' tesse e gli USA tasserebbero l'import europeo come minacciato da Donald, quindi che cosa pensanso di fare? un bel niente alla fine.....
zappy13 Ottobre 2020, 17:30 #3
Originariamente inviato da: Axios2006
Eh gia'... l'unico cappio al collo deve essere quello dell'Europa...
Prestiti, interessi, vincoli...

si può sapere cosa c'entra?
Originariamente inviato da: okorop
tutto fatto troppo tardi, sviluppare social europei (oramai impossibile) limitare Amazon (oramai impossibile)...poi cosa vorebbero fare? Dazi e chiedere piu' tesse e gli USA tasserebbero l'import europeo come minacciato da Donald, quindi che cosa pensanso di fare? un bel niente alla fine.....

intanto fargli pagare le tasse dove incassano, visto che rubano soldi che a noi servono.
poi se impediscono la concorrenza, obbligarli a varie cose, e in casi estremi (cosa già avvenuta in passato negli USA), obbligare le società a cedere rami di società con ruoli diversi (tipo amazon-vendita, amazon-spedizioni, amazon-servizi-web, o cedere asset (per es si parla di obbligare google a cedere chrome).
cose se ne possono fare.
SpyroTSK13 Ottobre 2020, 17:39 #4
Originariamente inviato da: zappy
si può sapere cosa c'entra?

intanto fargli pagare le tasse dove incassano, visto che rubano soldi che a non servono.
poi se impediscono la concorrenza, obbligarli a varie cose, e in casi estremi (cosa già avvenuta in passato negli USA), obbligare le società a cedere rami di società con ruoli diversi (tipo amazon-vendita, amazon-spedizioni, amazon-servizi-web, o cedere asset (per es si parla di obbligare google a cedere chrome).
cose se ne possono fare.


Sono cose già viste e che non risolvono il problema, basterebbe vietare di auto-fatturare ad una propria azienda all'estero (come fa Amazon o Google) e obbligarli ad avere una PIVA in ogni singolo stato dove operano e obbligarli a fatturare lì.
Inoltre mettere una tassazione sull'esplorazione dei propri beni e sui trasferimenti di denaro in banche o stati esteri. Tipo del 5-10% su ogni bonifico/assegno.
aldo87mi13 Ottobre 2020, 19:16 #5
Oh, lo scrivevo io su queste pagine proprio alcuni giorni fa. Mi avranno ascoltato a Bruxelles!
Darkon13 Ottobre 2020, 19:41 #6
Originariamente inviato da: zappy
si può sapere cosa c'entra?

intanto fargli pagare le tasse dove incassano, visto che rubano soldi che a non servono.
poi se impediscono la concorrenza, obbligarli a varie cose, e in casi estremi (cosa già avvenuta in passato negli USA), obbligare le società a cedere rami di società con ruoli diversi (tipo amazon-vendita, amazon-spedizioni, amazon-servizi-web, o cedere asset (per es si parla di obbligare google a cedere chrome).
cose se ne possono fare.


Concordo con la parte grassettata ma a patto che valga per TUTTI e non solo per i colossi del web.

Mi spiego meglio... la norma deve valere tanto per amazon quanto che ne so per AXA nelle assicurazioni o per altri brand multinazionali che hanno sedi all'estero.
Personaggio13 Ottobre 2020, 19:51 #7
Sui si parla di un nuovo regolamento antitrust non di una nuova iniziativa fiscale.
posso immaginare facciano quanto segue:
[LIST]
[*]Android e iOS devono avere almeno 1 store di APP differente sia da quello del produttore dell'HW che dal produttore del sistema operativo
[*]Le APP non necessarie al funzionamento intrinseco di uno smartphone (Telefono, Rubrica, Contatti, Calendario, Fotocamera ecc) non possono essere preinstallate quelle fornite dal produttore del sistema operativo (Quindi google non può costringere la preinstallazione di GMail e di Chrome su ogni dispositivo Android così come Apple non può installare le sue app).
[*]I produttori di smartphone non possono fare accordi con terzi per la preinstallazione di app di terze parti (Niente Instagram, Facebook e Whatsapp se le vuoi te le vai a scaricare successivamente)
[*]Il Browser deve essere scelto al momento della prima accensione dello smartphone quando è nuovo e ad ogni reset di fabbrica indicando una lista di tutti i browser che hanno una diffusione superiore all' 1% in ordine dal meno al più diffuso.
[*]I produttori di HW degli smartphone devono fornire i driver on-line in maniera tale che per esempio peculiarità di un sistema di fotocamere installate su uno SP, possano essere sfruttate pienamente anche da app di terze parti (per esempio spesso capita che lo zoom ottico dei dispositivi android sia sfruttabile solo dall'app originale mentre altre app fotocamera concorrenti non riescono a sfruttarlo)
[*]Ogni sistema operativo di PC, Smartphone, Smart-TV, Tablet devono permettere la possibilità di installare diversi store di terze parti o attraverso file di installazione scaricabile su un sito web.
[*]Riguardo ai PC, una CPU deve rendere pubbliche le specifiche tali da permettere la creazioni di chipset di terze parti (come si faceva una volta) quindi niente esclusività coppia CPU chipset di Intel o AMD
[*]Motori di ricerca e piattaforme social devono permettere la possibilità a società di marketing terze di vendervi spazi pubblicitari
[*]Tutte le app devono poter essere disinstallabili
[*]Ogni dispositivo smart (telefoni, tv, tablet, pc) deve permettere l'accesso attraverso un' utenza con permessi amministrativi
[*]La P.IVA viene già pagata nel paese del cliente finale, vanno redistribuiti gli utili europei in base alla distribuzione nei vari paesi membri del fatturato. (se fatturi 100 in Italia e 40 in Irlanda, non puoi avere 100 di utile in Irlanda e 0 in Italia, ma lo distribuisce con lo stesso rapporto che hai col fatturato) al fine dei pagamenti fiscali sul reddito delle imprese
[/LIST]

Ovviamente ce ne possono essere altre, sono in ogni caso delle possibilità che mi immagino possano fare
Darkon13 Ottobre 2020, 20:03 #8
Originariamente inviato da: Personaggio
Sui si parla di un nuovo regolamento antitrust non di una nuova iniziativa fiscale.
posso immaginare facciano quanto segue:
[LIST]
[*]Android e iOS devono avere almeno 1 store di APP differente sia da quello del produttore dell'HW che dal produttore del sistema operativo
[*]Le APP non necessarie al funzionamento intrinseco di uno smartphone (Telefono, Rubrica, Contatti, Calendario, Fotocamera ecc) non possono essere preinstallate quelle fornite dal produttore del sistema operativo (Quindi google non può costringere la preinstallazione di GMail e di Chrome su ogni dispositivo Android così come Apple non può installare le sue app).
[*]I produttori di smartphone non possono fare accordi con terzi per la preinstallazione di app di terze parti (Niente Instagram, Facebook e Whatsapp se le vuoi te le vai a scaricare successivamente)
[*]Il Browser deve essere scelto al momento della prima accensione dello smartphone quando è nuovo e ad ogni reset di fabbrica indicando una lista di tutti i browser che hanno una diffusione superiore all' 1% in ordine dal meno al più diffuso.
[*]I produttori di HW degli smartphone devono fornire i driver on-line in maniera tale che per esempio peculiarità di un sistema di fotocamere installate su uno SP, possano essere sfruttate pienamente anche da app di terze parti (per esempio spesso capita che lo zoom ottico dei dispositivi android sia sfruttabile solo dall'app originale mentre altre app fotocamera concorrenti non riescono a sfruttarlo)
[*]Ogni sistema operativo di PC, Smartphone, Smart-TV, Tablet devono permettere la possibilità di installare diversi store di terze parti o attraverso file di installazione scaricabile su un sito web.
[*]Riguardo ai PC, una CPU deve rendere pubbliche le specifiche tali da permettere la creazioni di chipset di terze parti (come si faceva una volta) quindi niente esclusività coppia CPU chipset di Intel o AMD
[*]Motori di ricerca e piattaforme social devono permettere la possibilità a società di marketing terze di vendervi spazi pubblicitari
[*]Tutte le app devono poter essere disinstallabili
[*]Ogni dispositivo smart (telefoni, tv, tablet, pc) deve permettere l'accesso attraverso un' utenza con permessi amministrativi
[*]La P.IVA viene già pagata nel paese del cliente finale, vanno redistribuiti gli utili europei in base alla distribuzione nei vari paesi membri del fatturato. (se fatturi 100 in Italia e 40 in Irlanda, non puoi avere 100 di utile in Irlanda e 0 in Italia, ma lo distribuisce con lo stesso rapporto che hai col fatturato) al fine dei pagamenti fiscali sul reddito delle imprese
[/LIST]

Ovviamente ce ne possono essere altre, sono in ogni caso delle possibilità che mi immagino possano fare


Alcune sono decisamente interessanti... ad esempio io detesto che se hai il root su android perdi garanzia o certe app non funzionano.
Idem il discorso fotocamera!!

Il software dovrebbe essere quanto più libero possibile poi ovviamente se installi le peggio cose e dai permessi a cazzum saranno fatti tuoi e non potrai dare la colpa a apple o google.
SpyroTSK13 Ottobre 2020, 20:10 #9
Originariamente inviato da: Darkon
Concordo con la parte grassettata ma a patto che valga per TUTTI e non solo per i colossi del web.

Mi spiego meglio... la norma deve valere tanto per amazon quanto che ne so per AXA nelle assicurazioni o per altri brand multinazionali che hanno sedi all'estero.


Assolutamente si, per TUTTI
ritpetit13 Ottobre 2020, 20:16 #10
Originariamente inviato da: aldo87mi
Oh, lo scrivevo io su queste pagine proprio alcuni giorni fa. Mi avranno ascoltato a Bruxelles!


Era ora che qualcuno si facesse sentire.

Bravo!!

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