Intel ritarda la costruzione delle Fab in Germania? Servono più sussidi

Secondo il giornale locale Volksstimme e un portavoce di Intel, la costruzione delle due Fab per la produzione di chip a Magdeburgo non partirà nella prima metà del 2023 come previsto: costi dell'energia e dei materiali avrebbero portato Intel a richiedere una revisione dei sussidi.
di Manolo De Agostini pubblicata il 19 Dicembre 2022, alle 12:31 nel canale MercatoIntel
Mentre in Italia aspettiamo svolte in merito all'intenzione di Intel di aprire un impianto nei nostri confini, anche in Germania non sembra buttare una buona aria. Secondo quanto riportato dal giornale locale Volksstimme, i lavori di costruzione delle due Fab previste a Magdeburgo non prenderanno il via nella prima metà del 2023 come previsto in origine.
In base a quanto ricostruito, al centro di questa "melina" ci sarebbe l'attuale situazione macroeconomica, con prezzi dell'energia e dei materiali più alti di quelli preventivati. A fronte di un esborso originario definito in circa 17 miliardi di euro, la cifra sarebbe ora salita a quasi 20 miliardi di dollari, aumento che avrebbe portato Intel a richiedere più sussidi alla Germania rispetto a quanto concordato.
"Le sfide geopolitiche sono cresciute e la domanda di semiconduttori è diminuita", ha affermato il portavoce di Intel Benjamin Barteder, citato dal giornale. "Ciò significa che non possiamo ancora fornire una data definitiva per l'inizio della costruzione. […] Il divario è emerso sulla base di questa situazione. Stiamo lavorando con i partner del governo per portare avanti il progetto".
Nel marzo di quest'anno Intel annunciava la prima fase del suo piano di investimento nell'Unione europea per circa 80 miliardi di euro nei prossimi 10 anni. L'obiettivo era quello di riequilibrare la geografia della filiera dei semiconduttori, sbilanciata verso l'Asia, e porsi come alternativa ai produttori per conto terzi TSMC e Samsung.
Le nuove Fab di Magdeburgo, una volta completate, dovrebbero realizzare chip basati sui processi produttivi dell'era Angstrom (Intel 20A e 18A) sia per la stessa Intel che per altre società. Il sito produttivo tedesco, ribattezzato Silicon Junction, dovrebbe creare 7000 posti di lavoro per la costruzione degli impianti, 3000 a tempo indeterminato ad alta specializzazione in Intel, e decine di migliaia di ulteriori assunzioni fra fornitori e partner.
AGGIORNAMENTO 20-12-2022
La sindaca di Magdeburgo ha diffuso una nota in cui, sostanzialmente, smentisce le ricostruzioni: chi vuole approfondire può farlo leggendo questa notizia.
5 Commenti
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Intel sta affrontando una crisi di vendite ed un mercato in tendenza negativa. Ha già chiuso intere divisioni e licenziato migliaia di lavoratori, viene da chiedersi dove dovrebbe recuperare i capitali necessari per investimenti del genere.
L'amministrazione Biden ha varato un grosso pacchetto di sussidi per la produzione di silicio negli USA (in chiave anti-Cina), ora Intel pretende che la UE faccia lo stesso. Gli impianti Intel tanto promessi anche da noi, arrivano con pesanti implicazioni geopolitiche.
Eh??
Intel ha fatto 14 miliardi di profitto NETTO negli ultimi 12 mesi.
Ha pagato miliardi e miliardi di dividendi e fatto anche operazioni di buyback (ha comprato le sue stesse azioni in maniera da alzare il valore del titolo in borsa).
Intel ha una marea di soldi da investire, non scherziamo.
Di certo pero' fara' solo cio' che interessa gli azionisti, quindi piangere piu soldi dai governi in maniera da doverne mettere il meno possibile.
Sarebbe il caso che li mandassero a quel paese, ci manca solo che il contribuente italiano si metta a cacciare soldi perche' forse tirino su qualche centro di ricerca o fabbrichetta da qualche migliaio di dipendenti, investimenti che palesemente costerebbero centinaia e centinaia di euro per ogni contribuente italiano.
Per un azienda come Intel poi, assolutamente poco competitiva e interessata unicamente al ritorno degli azionisti, un azienda che non ha piu la leadership tecnologica ne in ambito architetturale ne in quello delle fonderie.
Si andassero a fare una passeggiata o spendessero (meglio) in R&D invece di vomitare soldi sugli azionisti.
Di certo pero' fara' solo cio' che interessa gli azionisti, quindi piangere piu soldi dai governi in maniera da doverne mettere il meno possibile.
E' l'Europa che per motivi polici vuole avere uno stabilimento Intel sul territorio.
Ad Intel non interessa dove sono. Interessa poterlo fare dove costa meno.
I contributi governativi e gli sgravi fiscali attirano gli investimenti stranieri; é sempre stato cosí. Come l'agevolazione fiscale in Irlanda che ha attirato la sede Europea di Microsoft ai tempi (per esempio).
Sicuramente il governo tedesco si é impegnato a pagare una % del nuovo impianto (6,8 mld su 17 Mld) ma ora i costi previsti sono saliti a 20 mld e Intel chiede che per rispettare gli accordi anche il governo aumenti il suo contributo.
Ricordiamoci sempre che poi i governvi rientrano con il reddito (le tasse) generate sul territorio (tutto l'indotto dei fornitori e dei dipendenti).
Gli azionisti sono di fatto i proprietari di Microsoft, sono loro a decidere come investire gli utili. E francamente mi sembra giusto. Poi ci sono casi che andrebbero gestiti meglio senza utilizzare solo una calcolatrice, ma é un altro discorso.
Ad Intel non interessa dove sono. Interessa poterlo fare dove costa meno.
I contributi governativi e gli sgravi fiscali attirano gli investimenti stranieri; é sempre stato cosí. Come l'agevolazione fiscale in Irlanda che ha attirato la sede Europea di Microsoft ai tempi (per esempio).
Sicuramente il governo tedesco si é impegnato a pagare una % del nuovo impianto (6,8 mld su 17 Mld) ma ora i costi previsti sono saliti a 20 mld e Intel chiede che per rispettare gli accordi anche il governo aumenti il suo contributo.
Ricordiamoci sempre che poi i governvi rientrano con il reddito (le tasse) generate sul territorio (tutto l'indotto dei fornitori e dei dipendenti).
Gli azionisti sono di fatto i proprietari di Microsoft, sono loro a decidere come investire gli utili. E francamente mi sembra giusto. Poi ci sono casi che andrebbero gestiti meglio senza utilizzare solo una calcolatrice, ma é un altro discorso.
E che ce ne dovrebbe importare di avere uno stabilimento Intel? Societa' tra l'altro sempre meno competitiva lato manifatturiero ed architetturale.
Tra l'altro esistono gia' due siti di produzione Intel in Europa, entrambi in Irlanda dove fanno i 7nm.
Se l'europa vuole investire sulla propria capacita' manufatturiera...investa in quella. Abbiamo gia' fonderie in Europa. Ci sono tanti modi di spendere soldi, regalarli a societa' private [U]americane[/U], mi sembra proprio fuori luogo.
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