TSMC: 7 nanometri non sono 7 nanometri, bisogna trovare nuovi nomi

Secondo il capo del marketing di TSMC, il nome usato per identificare i processi produttivi non è assolutamente allineato con l'effettivo avanzamento tecnologico di un chip. Insomma, la dicitura 7 nanometri è un termine di mercato che non può essere paragonato ai processi di altri produttori.
di Manolo De Agostini pubblicata il 24 Febbraio 2020, alle 20:41 nel canale ProcessoriTSMC
14 nanometri, 7 nanometri, 5 nanometri o 3 nanometri: in un mondo normale il numero accanto a un processo produttivo dovrebbe rappresentare l'avanzamento tecnologico dello stesso, indipendentemente dal produttore del chip, ma purtroppo non viviamo in un mondo ideale.
Quello che TSMC chiama processo produttivo "a 7 nanometri" potrebbe non significare la stessa cosa per Intel, ad esempio. A dirlo - come riporta PCGamesN - non è solo la realtà dei fatti, ma è la stessa TSMC, tramite il capo del marketing Godfrey Cheng, durante il webinar "AMD meet the expert".
Secondo Cheng è necessario che l'industria si doti di nuove regole per il nome dei differenti processi produttivi. "Dai 0,35 micron (350 nanometri), il numero associato al processo non è stato rappresentato dalla descrizione fisica. 7 nanometri o N7 è un termine industriale standard per il processo di questa generazione. Il prossimo sarà N5 e poi ci saranno alcuni altri processi a seguire. E poi penso che avremmo bisogno di guardare a un differente descrittore per i processi oltre quelli che vediamo oggi".
Nel 2017 fu Intel e all'allora Intel Senior Fellow Mike Bohr a sollevare il "problema del marketing" che stava invadendo un ambito così importante, seppur specialistico, dell'industria tecnologica (post sul blog di Intel). "Avanzano con il nome dei processi, anche quando non c'è un aumento della densità o è minimo. Il risultato è che i nomi dei processi sono diventati un indicatore poco attendibile del loro posizionamento nella curva della Legge di Moore".
Se allora poteva sembrare la lamentela di chi aveva problemi - e li ha tuttora - ad affrontare il passaggio dai 14 ai 10 nanometri, la dichiarazione del dirigente TSMC spazza il campo da ilarità e retropensieri. Mike Bohr propose un valore di densità standardizzato per mettere tutti sullo stesso piano, più precisamente un valore basato sulla densità di transistor delle celle logiche standard, con alcuni fattori di ponderazione legati al design.
"I consumatori dovrebbero essere facilmente in grado di confrontare i vari processi offerti da un produttore di chip e quelli di uno differente. La sfida è nella maggiore complessità dei processi dei semiconduttori e nella varietà dei progetti". Da allora purtroppo non è cambiato molto e la situazione è se possibile peggiorata. È chiaro che i 7 nanometri che Intel proporrà nel 2021 saranno diversi dai 7 nanometri di TSMC adottati ad esempio dalla concorrente AMD per realizzare le CPU e GPU attuali.
Già nei mesi scorsi il vicepresidente della ricerca e sviluppo di TSMC, il dr. Philip Wong, disse che i nomi dei processi avevano poco a che fare con ciò che c'era sui wafer, ed erano "solo numeri… come BMW serie 5 o Mazda 6". E allora avanziamo una proposta: anziché continuare a "puntualizzare", perché non riunire al tavolo i produttori di chip più rappresentativi e arrivare a uno standard condiviso?
La verità è che in realtà non importa davvero a nessuno, in quanto si tratta di un tema da "smanettoni": il problema emerge però quando il marketing non si fa problemi a sfruttare un numero apparentemente privo di significato per vantare questo o quel vantaggio su un altro prodotto, coinvolgendo in qualche modo anche un pubblico meno avvezzo a questa terminologia.
Allora in quel caso il numero assume un senso? Lungi da noi puntare il dito su chi lo fa, ma se non altro è giusto informare gli appassionati che sono altri gli aspetti su cui concentrare la propria attenzione.
22 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infono, direi che c'è qualcosa che non va..
Bisogna fargli la fasta di benvenuto?
no, direi che c'è qualcosa che non va..
Niente di che...Giusto 1000 unità di grandezza di differenza
Il bello è che ero lì lì ad emozionarmi per un articolo interessante...Per poi rimanere deluso...Povero hardware upgrade, che finaccia.
no, direi che c'è qualcosa che non va..
Ho avuto un conato
Fra l'altro, la notizia e la dichiarazione sono introvabili in rete, se non per un singolo "magazine" (mezzo italiano), da cui l'articolo è tratto.
no, direi che c'è qualcosa che non va..
Sì è un refuso, 0,35 micron. Sfuggito in fase di rilettura. Grazie della segnalazione, sistemato!.
Fra l'altro, la notizia e la dichiarazione sono introvabili in rete, se non per un singolo "magazine" (mezzo italiano), da cui l'articolo è tratto.
Non mi piace commettere refusi, ma mi è sfuggito, hai ragione. Ps. Sto prendendo confidenza con i nuovi strumenti di lavoro, ho aggiunto anche la fonte - scusa la dimenticanza, primo giorno...
Il bello è che ero lì lì ad emozionarmi per un articolo interessante...Per poi rimanere deluso...Povero hardware upgrade, che finaccia.
Troppo duro, un refuso può rendere il tutto meno interessante? Corretto a ogni modo, grazie della segnalazione.
Bisogna fargli la fasta di benvenuto?
Dipende da cosa intendi per festa...
Penso non sia tutta colpa tua, anche in un'altra fonte in inglese era sbagliato... Intanto in bocca al lupo
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