SiFive lancia la seconda generazione di core RISC-V per AI: efficienza dall'edge al datacenter

SiFive amplia la famiglia Intelligence con la seconda generazione di IP RISC-V per AI. Le nuove soluzioni X160, X180, X280, X390 e XM Gen 2 spaziano dall'IoT ai datacenter, introducono interfacce scalari e vettoriali ottimizzate e promettono maggiore efficienza, scalabilità e supporto a formati numerici emergenti.
di Manolo De Agostini pubblicata il 09 Settembre 2025, alle 09:31 nel canale ProcessoriRISC-VSiFive
SiFive ha annunciato al recente AI Infra Summit la seconda generazione della famiglia Intelligence, una linea di IP RISC-V progettata per accelerare i carichi di lavoro AI in un ampio spettro di applicazioni, dall'IoT alla robotica fino ai datacenter. L'azienda, nota per il suo ruolo di riferimento nello sviluppo di core RISC-V concessi su licenza, amplia così il proprio catalogo con cinque nuovi prodotti: i core X160 Gen 2 e X180 Gen 2, le revisioni X280 Gen 2 e X390 Gen 2 e il cluster XM Gen 2.
Le novità rispondono a un'esigenza precisa del settore: fornire soluzioni configurabili e scalabili che permettano ai clienti di integrare capacità di calcolo scalare, vettoriale e, con la linea XM, matriciale, riducendo al tempo stesso tempi e costi di progettazione.
X160 e X180 Gen 2: AI all'edge e nell'IoT
I nuovi X160 e X180, rispettivamente a 32 e 64 bit, sono pensati per applicazioni a basso consumo come dispositivi IoT, droni e robotica autonoma. Entrambi supportano registri vettoriali a 128 bit e includono un percorso dati a 64 bit, con capacità di gestire formati numerici diffusi come INT8 e BF16. I core possono essere disposti in cluster da quattro unità e si distinguono per l'efficienza in scenari con vincoli stringenti di potenza e area.
X280 e X390 Gen 2: prestazioni per il calcolo avanzato
SiFive ha aggiornato anche le famiglie X280 e X390, già utilizzate da aziende come Google nelle proprie TPU. I nuovi design adottano l'ISA RVA23, che introduce il supporto hardware a formati emergenti come BF16, MXFP8 e MXFP4, quest'ultimo recentemente scelto da OpenAI per la distribuzione di modelli open-weight.
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Il core X280 Gen 2 adotta una gerarchia di cache più semplice e flessibile, eliminando il livello L3 a favore di un L2 condiviso fino a 1 MB per cluster. L'X390 Gen 2, invece, quadruplica la potenza di calcolo rispetto all'X280 originario e offre fino a 1 TB/s di banda dati in configurazioni a quattro core, rendendosi adatto sia come Accelerator Control Unit (ACU) sia come motore AI autonomo.
XM Gen 2: blueprint per acceleratori AI scalabili
La nuova generazione della serie XM integra quattro core X390 Gen 2 con un motore di calcolo matriciale sviluppato in casa da SiFive. Ogni cluster è in grado di erogare fino a 64 TFLOPS in FP8 a 2 GHz, con possibilità di scalare oltre i 4 PFLOPS complessivi in configurazioni multi-cluster. Questa soluzione si propone come base per acceleratori personalizzati destinati ai datacenter.
Interfacce ottimizzate e disponibilità
Le nuove IP integrano due interfacce fondamentali: la Vector Coprocessor Interface Extension (VCIX) e la Scalar Coprocessor Interface (SSCI), che permettono agli acceleratori di accedere direttamente ai registri CPU, semplificando lo sviluppo software e migliorando l'efficienza nell'elaborazione dei dati.
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Secondo Deloitte, i carichi di lavoro AI cresceranno almeno del 20% in tutti i contesti tecnologici, con un +78% previsto nell'edge computing. Per SiFive, l'obiettivo è capitalizzare questa crescita offrendo strumenti modulari per OEM e cloud provider. Tutti i nuovi design sono già disponibili in licenza, mentre i primi chip basati su di essi arriveranno sul mercato nel secondo trimestre del 2026.
1 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIl problema è sempre il software,ci sono distro Linux ma manca un po' di software
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