Intel, finalmente i fondi del CHIPS Act: 7,86 miliardi dall'amministrazione Biden-Harris

Il governo statunitense, tramite il Dipartimento del Commercio, ha finalizzato l'accordo con Intel sui fondi del CHIPS Act: al colosso dei semiconduttori vanno 7,86 miliardi di dollari di finanziamenti diretti per sostenere l'espansione produttiva in patria.
di Manolo De Agostini pubblicata il 26 Novembre 2024, alle 12:31 nel canale ProcessoriIntel
Come da anticipazioni delle scorse ore, Intel e l'amministrazione Biden-Harris hanno chiuso l'accordo sui fondi del CHIPS Act: a Intel vanno 7,86 miliardi di dollari in fondi diretti, meno degli 8,5 miliardi di dollari anticipati in un accordo preliminare dello scorso marzo.
Intel intende inoltre richiedere il credito d'imposta sugli investimenti del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, che dovrebbe arrivare al 25% degli investimenti qualificati di oltre 100 miliardi di dollari. Nella nota stampa diffusa non si parla della possibilità di attingere a prestiti federali), un aspetto che invece era indicato nella bozza preliminare.
"L'aggiudicazione finale è inferiore a quella preliminare proposta a causa della richiesta del Congresso di utilizzare i fondi CHIPS per pagare il programma Secure Enclave da 3 miliardi di dollari", sottolinea Intel che riceverà proprio quella somma, avendo vinto l'appalto con il Pentagono per realizzare semiconduttori avanzati per l'ambito militare.
Con l'iniezione di denaro, Intel intende completare la costruzione degli impianti di produzione di semiconduttori e di packaging avanzato in Arizona, New Mexico, Ohio e Oregon. "Con Intel 3 già in produzione ad alto volume e Intel 18A che seguirà l'anno prossimo, i semiconduttori all'avanguardia vengono nuovamente prodotti sul suolo americano", ha dichiarato Pat Gelsinger, CEO di Intel.
"Il forte sostegno bipartisan al ripristino della leadership tecnologica e manifatturiera americana sta portando a investimenti storici che sono fondamentali per la crescita economica a lungo termine del Paese e per la sicurezza nazionale. Intel è profondamente impegnata a portare avanti queste priorità condivise mentre espandiamo ulteriormente le nostre attività negli Stati Uniti nei prossimi anni", ha aggiunto l'AD.
Per Intel una buona notizia in un periodo buio della sua storia. La società ha annunciato perdite per 16,6 miliardi di dollari nell'ultima trimestrale e si trova a inseguire i concorrenti in ogni settore: AMD nelle CPU, NVIDIA negli acceleratori per l'IA e TSMC in ambito produttivo.
Il sostegno del governo non è solo un'iniezione di denaro pubblico, ma anche di fiducia sul fatto che Intel uscirà da questa situazione. D'altronde non dai così tanti soldi a un'azienda - si tratta del sussidio più alto, superiore anche a quello di TSMC - se non credi abbia futuro.
In ambito produttivo la casa di Santa Clara conta molto sul processo Intel 18A, al debutto nel 2025 e su cui ha siglato un accordo importante con AWS per produrre chip di intelligenza artificiale.
Non solo, Intel realizzerà anche microprocessori Xeon 6 custom per AWS sulla base del processo Intel 3, rafforzando la partnership esistente per la quale Intel produce processori Xeon Scalable per AWS. Quest'ultima, inoltre, si avvaleva già dei servizi di packaging avanzato di Intel.
Intel aveva già stretto un patto con Microsoft per produrre un chip con processo 18A, ma l'entità di tale accordo non è nota e si presume minore rispetto a quello siglato con AWS.
4 Commenti
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poi in realtà, intel barcolla su certi settori, altri come i chip per AI è rimasta indietro relativamente, ma ha ancora parecchie sacche di reddito: una su tutte, le cpu per server rimangono saldamente in mano loro come vendite, tutto il settore pc notebook è largamente in mano loro, molta fornitura aziendale pure e pure certe fasce economiche consumer.
ceerto, non gode di buonissima salute, ma il canto del cigno è abbastanza distante. L'unico settore dove vedo crisi su lungo periodo è che Nvidia spadronggia il ramo AI e sarà dura toglierle il primato a prescindere
Infatti il settore server fa schifo, fossilizzato. Con prezzi sempre in aumento.
Manco per niente
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