Intel, 10 anni di crescita per l'industria dei semiconduttori secondo Pat Gelsinger

Intel, 10 anni di crescita per l'industria dei semiconduttori secondo Pat Gelsinger

Il CEO di Intel ritiene che l'industria dei semiconduttori abbia un futuro roseo, con una crescita di 10 anni buoni della richiesta di chip da parte di tutti i settori tecnologici. Contestualmente, anche Pat Gelsinger si è detto preoccupato per l'operazione Nvidia-ARM.

di pubblicata il , alle 10:01 nel canale Processori
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Durante la conferenza Evolve tenuta dalla CNBC, il CEO di Intel Pat Gelsinger ha dichiarato che si aspetta 10 "anni buoni" di crescita per il settore dei semiconduttori. "Crediamo che il mercato, il mondo, sia in un periodo molto espansivo. Prevedo che ci saranno 10 anni buoni davanti a noi, perché il mondo sta diventando più digitale e tutto ciò che è digitale ha bisogno di semiconduttori".

Affermazioni in continuità con la nuova strategia di Intel di usare le proprie Fab, oltre che per realizzare i suoi prodotti, anche per produrre i chip per altre società. Intel ha già annunciato un investimento da 20 miliardi di dollari in Arizona per la costruzione di due impianti produttivi, e ha stanziato altri 3,5 miliardi di dollari nel campus di Rio Rancho, nel New Mexico, per potenziare le sue capacità nella messa a punto di tecnologie di packaging avanzate come Foveros. Entro l'anno saranno inoltre annunciati ulteriori investimenti in una nuova Fab che potrebbero riguardare nuovamente gli Stati Uniti o l'Europa (Germania?).

Dallo scorso anno l'industria dei semiconduttori si trova di fronte a una sorta di "tempesta perfetta", con una domanda che supera di molto le capacità produttive attuali. Non solo la pandemia, con i relativi lockdown, ha imposto alle persone - di tutto il mondo, quindi centinaia di milioni se non di più - di rinnovare l'apparato tecnologico casalingo, ma ha creato anche una spesa in tecnologia d'intrattenimento (nuove console, CPU, schede video, ecc.).

Allo stesso tempo, le aziende del mondo cloud hanno ordinato più componenti per potenziare i propri servizi e tenere botta a fronte di un pubblico confinato a casa e più attivo online in ogni ora del giorno. Ma vi è molto di più, ovviamente, tra boom delle criptovalute e relativa richiesta di hardware per il mining, ordini in crescita da un mondo automotive sempre più tecnologico, espansione dei servizi 5G e hardware per l'intelligenza artificiale.

Gli investimenti di realtà come TSMC e Samsung, che realizzano la maggior parte dei chip per conto terzi, previsti con tempistiche più dilatate nel tempo sono stati accelerati, ma naturalmente per espandere una linea produttiva sono necessari mesi e per creare un impianto da zero si parla di anni. È per questo motivo che il fenomeno della carenza di semiconduttori perdura da mesi e potrebbe non migliorare tanto a breve.

È in questo contesto che Gelsinger ha deciso di aprire Intel alla produzione per conto terzi, cercando di capitalizzare il know-how e le risorse a disposizione in un periodo come forse non se ne vedranno più in futuro. Il fatto che il CEO si aspetti almeno 10 anni di espansione del settore produttivo fa intendere che la sua strategia non è come giocare un terno al lotto, ma una scelta quantomeno ragionata e basata su una visione (che Gelsinger spera si concretizzi).

Durante l'evento, Gelsinger è stato affiancato da un altro "fresco" CEO, Cristiano Amon di Qualcomm. I due non hanno escluso la possibilità di collaborare in non meglio precisate aree in cui non si sovrappongono, con Intel che potrebbe fornire potenza di calcolo e Qualcomm la parte relativa alla comunicazione con i suoi modem 5G. Amon ha inoltre dichiarato che il piano di Intel di produrre chip per altre realtà potrebbe essere un'occasione per siglare una partnership.

"Ci sono molte opportunità per cooperare. Guardiamo a Intel e Qualcomm come vere aziende tecnologiche negli Stati Uniti, facciamo molta ricerca avanzata e fondamentale per spingere in avanti l'industria", ha commentato Amon lasciando aperta la porta all'uso degli impianti Intel per la produzione dei chip Snapdragon.

In ultimo, ricordiamo che Amon ha espresso nei giorni scorsi preoccupazione circa l'operazione Nvidia-ARM e l'intenzione, qualora si presentasse l'occasione, di guidare una sorta di cordata di aziende investitrici per mantenere la neutralità del progettista britannico. In tal senso, il CEO di Intel si è dimostrato sostanzialmente sulla stessa lunghezza d'onda. "Siamo preoccupati per l'acquisizione Nvidia-ARM. E se ci fossero altri approcci possibili, saremmo sicuramente interessati a capirli".

3 Commenti
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AceGranger17 Giugno 2021, 10:19 #1
"Siamo preoccupati per l'acquisizione Nvidia-ARM. E se ci fossero altri approcci possibili, saremmo sicuramente interessati a capirli".


e certo che sono preoccupati, loro negli ultimi 3 anni sono cresciuti del 10%, nVidia piu del 40%, si sono fatti scippare Mellanox e ARM in mano a nVidia vorrebbe dire avere un'altra CPU concorrente in campo HPC nel giro di brevissimo tempo e li si che sarebbero problemi, visto che nVidia ha gia in mano il monopolio degli acceleratori e ora possiede anche il top dell'infrastruttura di rete .
trapanator17 Giugno 2021, 12:30 #2
Hanno dormito troppo con l'architettura Skylake e sono in forte ritardo con i nuovi processi produttivi
Gringo [ITF]17 Giugno 2021, 13:39 #3
Hanno dormito troppo

.... PUNTO!

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