DHRUV64: primo processore RISC-V dual-core a 64 bit sviluppato interamente in India
L'India ha presentato DHRUV64, primo processore RISC-V dual-core a 64 bit sviluppato internamente in casa. Il chip supporta applicazioni industriali e 5G e si inserisce nel programma governativo Digital India RISC-V per costruire un ecosistema nazionale dei semiconduttori.
di Manolo De Agostini pubblicata il 16 Dicembre 2025, alle 09:01 nel canale ProcessoriL'India ha compiuto un altro passo nel percorso verso l'autonomia tecnologica nel settore dei semiconduttori con il lancio di DHRUV64, il primo microprocessore nazionale RISC-V a 64 bit, dual-core e con frequenza fino a 1 GHz. Come si evince dalla roadmap più in basso, è stato prodotto a 28 nanometri. La scelta dell'architettura RISC-V open source elimina i costi di licenza e favorisce la collaborazione tra industria, startup e mondo accademico, creando un insieme condiviso di strumenti e standard.

Il progetto è stato sviluppato dal Centre for Development of Advanced Computing (C-DAC) nell'ambito del Microprocessor Development Program (MDP), sotto il coordinamento del Ministero dell'Elettronica e dell'Information Technology (MeitY).
DHRUV64 rappresenta un'evoluzione significativa rispetto alle precedenti iniziative indiane nel campo dei microprocessori. L'architettura adotta soluzioni moderne pensate per migliorare efficienza energetica, capacità di multitasking e affidabilità complessiva, favorendo al contempo una più agevole integrazione con sistemi hardware esterni.
Le tecnologie di progettazione utilizzate sono allineate a quelle impiegate nei chip ad alte prestazioni, il che rende il processore idoneo a scenari che spaziano dalle infrastrutture 5G all'automotive, dall'elettronica di consumo all'automazione industriale, fino ai dispositivi IoT.
Il debutto di DHRUV64 assume una rilevanza strategica per l'India, che oggi consuma circa il 20% dei microprocessori prodotti a livello globale, pur dipendendo in larga misura da fornitori esteri. Disporre di una piattaforma di calcolo sviluppata localmente consente di rafforzare la sicurezza delle infrastrutture digitali critiche e di ridurre, nel lungo periodo, la dipendenza dalle importazioni.
Il nuovo processore si inserisce in un ecosistema nazionale già avviato negli anni precedenti, che comprende progetti come SHAKTI (IIT Madras) per ambiti strategici e difesa, AJIT (IIT Bombay) per industria e robotica, VIKRAM sviluppato da ISRO-SCL per applicazioni spaziali e THEJAS64 di C-DAC destinato all'automazione industriale. DHRUV64 contribuisce a consolidare questo percorso, rafforzando una filiera indiana dei processori sempre più strutturata.

Oltre all'aspetto industriale, DHRUV64 è stato concepito come piattaforma di riferimento per startup, università e centri di ricerca. Un aspetto rilevante riguarda il capitale umano: l'India ospita già circa il 20% degli ingegneri di progettazione chip a livello mondiale, e l'introduzione di una piattaforma RISC-V nazionale amplia ulteriormente le opportunità di crescita professionale nel settore. Il successo di DHRUV64 accelera inoltre la roadmap dei futuri processori Dhanush e Dhanush+, attualmente in fase di sviluppo.
DHRUV64 è il terzo chip realizzato nell'ambito del programma Digital India RISC-V (DIR-V), iniziativa lanciata dal governo per sostenere la visione di Aatmanirbhar Bharat e trasformare il Paese in un hub globale per l'Electronics System Design and Manufacturing (ESDM). Prima di DHRUV64 sono arrivati THEJAS32, fabbricato presso lo stabilimento Silterra in Malesia, e THEJAS64, prodotto invece a livello domestico presso il Semiconductor Lab di Mohali.










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7 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIntel c'incastra poco o nulla con RISC-V visto che questa è una architettura open source: tutti possono usarla, studiarla e modificarla senza restrizioni e/o royalties da pagare.
Complimenti quindi all'India ad aver raggiunto questo traguardo che si può benissimo tradurre in applicazione commerciale.
Una volta per questi progetti usavano Arm ma con risc-V non corrono il rischio di infrangere licenze o altre diavolerie.
Non credo che Intel abbia mai prodotto processori RISC-V.
Complimenti quindi all'India ad aver raggiunto questo traguardo che si può benissimo tradurre in applicazione commerciale.
Anche se non si parla di un'architettura Intel e' IMHO innegabile che anche l'aver aperto grandi centri di sviluppo da quelle parti (e non si parla solo di Intel.. anche AMD, NVIDIA, Qualcomm, ARM e tutti gli altri grandi nomi nel mondo dei semiconduttori hanno fatto lo stesso) abbia permesso la creazione di una certa competenza nel settore in India.
E anche se l'ISA non e' uguale, molto del know-how e delle competenze che servono a sviluppare una microarchitettura su x86-64 possono essere utili a sviluppare una microarchitettura su RISC-V.
E.g.: se qualcuno e' capace di sviluppare una FPU avanzata per un x86 probabilmente sapra' fare lo stesso per un RISC-V
Alla fine e' la stessa cosa che e' successa in Cina per altri settori: quello che delocalizzi, che sia produzione o R&D, ad un certo punto viene acquisito dai "locali".
Una volta per questi progetti usavano Arm ma con risc-V non corrono il rischio di infrangere licenze o altre diavolerie.
Io non mi stupisco. L'ISA e' come se fosse l'alfabeto per un computer. Averla chiusa (x86) o a pagamento (ARM) non ha senso IMHO. Era chiaro che appena un'alternativa totalmente free, accettata dalla comunita' e con un buon supporto su Linux fosse diventata disponibile, molti avrebbero iniziato ad usarla.
Lucù
Quanta poraccitudine piccolo fankid scAMD, non perdi mai occasione per fare figure di m... lucù
SVILUPPATO non significa PRODOTTO da produttore indiano.
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