La Corte di Giustizia dell'Unione Europea conferma: Apple deve restituire 13 miliardi di Euro di tasse arretrate all'Irlanda

La Corte di Giustizia dell'Unione Europea conferma: Apple deve restituire 13 miliardi di Euro di tasse arretrate all'Irlanda

La sentenza della Corte non è impugnabile e conferma la restituzione all'Irlanda, da parte di Apple, di 13 miliardi di tasse non pagate (che sono già state versate negli scorsi anni in un fondo di garanzia)

di pubblicata il , alle 14:36 nel canale Apple
Apple
 

La disputa fiscale che vede da lungo tempo contrapposte Apple e l'Unione Europea ha trovato l'epilogo con la sentenza emessa quest'oggi, martedì 10 settembre, dalla Corte di giustizia dell'Unione Europea. La società di Cupertino dovrà versare 13 miliardi di euro (14,4 miliardi di dollari) di tasse arretrate all'Irlanda. La sentenza rappresenta una vittoria significativa per l'Unione Europea nella sua lotta sistematica contro gli accordi fiscali vantaggiosi di alcune giurisdizioni che sono stati sfruttati spesso come scappatoie da varie aziende internazionali per riuscire a pagare meno tasse.

La vicenda ha origine nel 2014 con l'avvio di un'indagine da parte della Commissione Europea sulle tasse pagate da Apple in Irlanda, dove la società di Cupertino ha la sede centrale europea. Gli esiti di quell'indagine hanno portato nel 2016 il commissario per la concorrenza della Commissione Europea, Margrethe Vestager, a muovere accusa contro l'Irlanda per aver concesso ad Apple benefici fiscali "illegali", che avrebbero dirottato in maniera iniqua investimenti da altri Paesi europei verso l'Irlanda stessa. Allora la Commissione stabilì che il governo Irlandese avrebbe dovuto recuperare 13 miliardi di euro di tasse arretrate.

In particolare ad essere messo sotto accusa è stato il regime fiscale conosciuto con il nome di "Double Irish", che consentiva alle multinazionali di ridurre drasticamente i loro contributi fiscali, anche su somme incamerate all'estero, talvolta a percentuali a singola cifra. Apple divideva di fatto le sue operazioni tra gli Stati Uniti e il resto del mondo, con tutti i profitti del resto del mondo che passano attraverso la sua sede centrale in Irlanda. Dal 2004, anno in cui è stato stipulato l'accordo, sia Apple che l'Irlanda hanno continuamente protestato che l'importo delle tasse pagate era legale ed equo.

L'accordo prevedeva una complessa struttura aziendale in base alla quale una multinazionale poteva incanalare i ricavi non tassati verso una sussidiaria irlandese che poi versava il denaro a un'altra società registrata in Irlanda ma tassata altrove, spesso in un paradiso fiscale. Apple aveva sfruttato una versione di questo schema fino al 2014, quando l'Irlanda, sotto pressione dell'UE e degli Stati Uniti, decise di chiudere questa scappatoia.

Nel 2019 Apple e l'Irlanda hanno presentato ricorso contro la decisione della Commissione e nel 2020 la Corte generale dell'UE ha accolto il ricorso, rigettando la decisione della Commissione e schierandosi a favore di Apple, affermando che non è stato dimostrato che il governo irlandese avesse concesso ad Apple un vantaggio fiscale. E' bene osservare che nel 2018, poco prima di presentare ricorso, Apple e il governo Irlandese hanno trovato un accordo per la restituzione dei 13 miliardi di tasse non versate, che sono già state corrisposte da Apple in un fondo di garanzia che sarebbe stato sbloccato successivamente al pronunciamento della Corte Europea. Dal momento che la Corte Europea ha dato ragione ad Apple e la Commissione ha presentato ricorso alla Corte di Giustizia, il capitale versato è rimasto nel fondo di garanzia senza che nessuno potesse accedervi, fino alla sentenza emessa oggi.

"La Commissione Europea sta cercando di modificare retroattivamente le regole e ignorare che, come richiesto dal diritto fiscale internazionale, i nostri profitti erano già soggetti a tasse negli Stati Uniti", ha affermato Apple in una dichiarazione all'agenzia stampa Reuters. Il governo irlandese ha affermato che il caso Apple "riguardava una questione che ora è solo di rilevanza storica", aggiungendo che la sua posizione è sempre stata quella di "non concedere un trattamento fiscale preferenziale a nessuna azienda o contribuente". Il governo ha inoltre sottolineato che darà avvio al processo di trasferimento degli asset presenti nel fondo di garanzia, che diventeranno ora a disposizione dello stato irlandese. Al momento non è noto come il governo irlandese intenda impiegare quei capitali, che verranno probabilmente inseriti in un fondo sovrano che è stato istituito lo scorso anno per investimenti in infrastrutture e servizi statali.

7 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info
TorettoMilano10 Settembre 2024, 14:40 #1
mi fa sorridere come l'irlanda continui a dire di non volerli ma l'europa spinge per farglieli avere vabbè irlanda goditeli e magari offrimi qualche birra quando passo di là
Paganetor10 Settembre 2024, 14:44 #2
ma infatti: l'Irlanda guadagna in altri modi rinunciando a quelle tasse da parte di Apple, però l'UE non ci sta e fa in modo che quei soldi finiscano comunque nelle casse irlandesi.

Non potevano tramutarli in multa e girarli all'interno della UE per altri utilizzi? Tanto all'Irlanda non servono/interessano...
Mparlav10 Settembre 2024, 19:05 #3
Con 13 miliardi in Irlanda, oltre agli interessi maturati nel fondo di garanzia, possono farci una bella manovra economica per il prossimo anno.
Ratavuloira10 Settembre 2024, 19:46 #4
Mi raccomando, incazziamoci con il fornaio
supertigrotto11 Settembre 2024, 12:35 #5
Questa si chiama concorrenza sleale nei confronti delle piccole e medie imprese.
Io direi di multare l'olanda di 26 miliardi,tanto da farle capire un po' di cosette,anche rispetto agli altri stati europei.
frncr11 Settembre 2024, 15:03 #6
Originariamente inviato da: Mparlav
Con 13 miliardi in Irlanda, oltre agli interessi maturati nel fondo di garanzia, possono farci una bella manovra economica per il prossimo anno.


Magari potrebbero farci qualcosa per le politiche abitative, per evitare che i loro giovani siano costretti a emigrare.

https://it.euronews.com/2023/07/06/...one-sacrificata
Mparlav11 Settembre 2024, 18:51 #7
Originariamente inviato da: frncr
Magari potrebbero farci qualcosa per le politiche abitative, per evitare che i loro giovani siano costretti a emigrare.

https://it.euronews.com/2023/07/06/...one-sacrificata


Quello è un problema diffuso in molti Paesi europei, compresa l'Italia soprattutto nelle grandi città
Se guardi anche gli Usa:
https://eyeonhousing.org/2024/02/yo...te-differences/

https://edition.cnn.com/2024/01/25/...home/index.html

Negli Stati dove gli affitti sono più alti, aumenta la percentuale di chi vive con i genitori o viene supportato economicamente anche dopo esserne uscito.
Sono numeri più bassi dell'Europa, ma in aumento.

Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".

La discussione è consultabile anche qui, sul forum.
 
^