Apple vuole smarcarsi dall'Asia: dal 2024 userà chip prodotti negli Stati Uniti?
Secondo Bloomberg, il CEO di Apple Tim Cook avrebbe annunciato ai dipendenti tedeschi la volontà di approvvigionarsi di chip da stabilimenti siti negli Stati Uniti e in Europa. La casa di Cupertino vorrebbe così ridurre la sua dipendenza dalla filiera asiatica. La svolta potrebbe concretizzarsi nel 2024 grazie a un nuovo impianto di TSMC in Arizona.
di Manolo De Agostini pubblicata il 16 Novembre 2022, alle 06:31 nel canale AppleApple
Apple vuole ridurre la sua dipendenza dalla filiera asiatica per quanto riguarda la produzione di chip. Secondo Bloomberg, la casa di Cupertino sarebbe intenzionata a diversificare la geografia dei suoi approvvigionamenti, puntando sull'acquisto di chip da un impianto attualmente in costruzione in Arizona e aprendo alla possibilità di fare altrettanto da stabilimenti siti in Europa.
"Abbiamo già preso la decisione di acquistare da uno stabilimento in Arizona che sarà avviato nel 2024, quindi abbiamo circa due anni davanti a noi su quel fronte, forse un po' meno", avrebbe dichiarato Tim Cook, CEO di Apple, durante un incontro con i dipendenti in Germania. "E per quanto riguarda l'Europa, sono sicuro che ci riforniremo anche dall'Europa man mano che questi piani diventeranno più evidenti", ha aggiunto.

Le opzioni a disposizione di Apple per produrre in Arizona sono fondamentalmente due: la prima, più plausibile, è quella di TSMC. La "fonderia" taiwanese, già partner esclusivo di Apple, mira ad aprire uno stabilimento produttivo proprio nel 2024 (i lavori sono già in corso). Secondo indiscrezioni, la società asiatica starebbe meditando di costruire anche una seconda Fab in Arizona per diversificare la dislocazione dei propri stabilimenti e garantire maggiori volumi.
La seconda scelta, meno probabile ma più suggestiva, è quella di Intel. Anche il colosso dei microchip per PC ha avviato la costruzione di due stabilimenti produttivi - Fab 52 e Fab 62 - che saranno operativi nel 2024. Annoverare Apple tra i clienti sarebbe un bel colpo per il nascente business di Intel votato alla produzione per conto terzi, la divisione Intel Foundry Services.
Allo stesso tempo Apple dovrebbe adattare i propri design ai processi produttivi di Intel, avviando un nuovo rapporto tutto da scoprire: potrebbe andare tutto bene come, al contrario, tutto male. In gergo si dice "chi lascia la via vecchia per la nuova, sa quel che lascia, e non sa quel che trova".
Stati Uniti e Unione europea hanno annunciato con i rispettivi CHIPS Act un pacchetto da decine di miliardi di incentivi e agevolazioni per costruire una filiera produttiva più forte nei rispettivi territori, consentendo alle realtà locali di slegarsi dall'Asia. Ciò non si deve solo alla volontà di competere in un settore cruciale come quello tecnologico o alla necessità di aggirare problematiche imprevedibili come una nuova pandemia, ma anche alle tensioni su Taiwan che aleggiano nei rapporti tra Cina e Stati Uniti.

Secondo Tim Cook, il 60% della produzione di processori mondiale è legata Taiwan, situazione che il CEO avrebbe definito "non strategica". Al momento Apple è legata "mani e piedi" a Taiwan per la produzione dei suoi dispositivi, iPhone in testa, quindi spostare una parte della produzione negli Stati Uniti sarebbe un passaggio importante sotto molteplici punti di vista.
Rimane però un'incognita sullo scenario TSMC-Arizona: la Fab, secondo i piani noti al momento, dovrebbe garantire una produzione iniziale di 20.000 wafer al mese di chip a 5 nanometri, numeri inadeguati a soddisfare i desiderata della casa di Cupertino in termini di volumi e avanzamento tecnologico.
TSMC potrebbe rivedere i suoi piani per soddisfare la Mela oppure, più semplicemente, Apple potrebbe avvalersi dell'impianto inizialmente per produrre chip meno complessi del SoC al centro dei suoi dispositivi, siano essi iPhone o Mac.
Quanto alla produzione in Europa, accantonando lo scenario Intel e il suo piano di espansione nel Vecchio Continente, da mesi si riconcorrono le voci (finora smentite) di un interessamento di TSMC per la produzione in Germania. Apple ha un grande hub ingegneristico nel Paese, tanto che l'anno scorso ha annunciato investimenti per 1 miliardo di euro in quel di Monaco di Baviera. Un impianto produttivo "in zona" potrebbe farle comodo.










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7 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNon a caso anche Intel si sta muovendo a tal proposito con l'apertura di una serie di fabbriche in Europa.
Non a caso anche Intel si sta muovendo a tal proposito con l'apertura di una serie di fabbriche in Europa.
Tutti i nuovi nodi di TSMC faranno il loro debutto a Taiwan.
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