TSMC: per ora non ci sono piani concreti per costruire fabbriche in Europa

Il presidente di TSMC ha dichiarato di non avere piani concreti per stabilimenti in Europa nonostante le voci prima sulla Germania e poi sull'Italia. Pretattica per strappare maggiori sussidi o c'è altro? Intanto in Cina si parla di "sequestrare TSMC".
di Manolo De Agostini pubblicata il 08 Giugno 2022, alle 08:41 nel canale MercatoTSMC
Al momento non ci sono piani concreti per aprire fabbriche per la produzione di semiconduttori in Europa. TSMC, il principale produttore di chip per conto terzi, gela il Vecchio Continente a poche settimane dalle voci su un possibile investimento in Italia. Che si tratti di pretattica per strappare condizioni di favore oppure no, lo stop a voli pindarici (almeno nel breve periodo) arriva dal presidente Mark Liu.
"In Europa abbiamo relativamente meno clienti, ma stiamo ancora valutando e non abbiamo ancora piani concreti", ha dichiarato Liu durante l'incontro annuale con azionisti. Al momento rimane quindi concretamente sul tavolo solo il piano di Intel, 33 miliardi di euro di investimenti che interesseranno vari paesi, tra cui l'Italia.
Il varo dello European Chips Act e la volontà dell'UE di cooperare con Taiwan non sembrano tuttavia aver mosso troppo le acque e scaldato il cuore di TSMC. Un anno fa si è vociferato di un potenziale investimento del produttore di semiconduttori taiwanese in Germania, ma da allora non ci sono stati sostanziali progressi. Poche settimane fa, come dicevamo, la voce sull'Italia riportata in prima battuta da "Il Corriere della Sera".
Le parole di Liu non chiudono o aprono del tutto a evoluzioni nella strategia di TSMC, la quale da una parte ha piani di espansione ben delineati con un impianto in Giappone e uno in Arizona, dall'altro prevede una crescita del fatturato annuo del 30% sull'onda della grande domanda di chip e l'aumento dei prezzi ai propri clienti.
Appare strano che TSMC, ma anche Samsung, non abbiano ancora deciso di seguire Intel con piani di produzione in Europa, in un momento dove molti settori - tra cui quello tedesco dell'automobile - guarda a modi per accorciare la filiera e schivare le tensioni geopolitiche tra Occidente e Oriente, senza dimenticare il capitolo Cina - Taiwan.
A tal proposito, dalla Cina arrivano parole inquietanti su TSMC. Secondo un articolo di Bloomberg, l'economista a capo del China Center for International Economic Exchanges, Chen Wenling, ha dichiarato che le autorità cinesi dovrebbero "sequestrare TSMC" qualora gli Stati Uniti e l'Occidente applichino alla Cina sanzioni simili a quelle elevate alla Russia. "Se gli Stati Uniti e l'Occidente imporranno sanzioni distruttive alla Cina come quelle contro la Russia, dobbiamo riprenderci Taiwan".
Parole che però probabilmente vogliono semplicemente plasmare l'opinione pubblica in vista di una possibile invasione di Taiwan, infatti è bene ricordare che le sanzioni alla Russia sono state applicate solo dopo che il Cremlino ha invaso l'Ucraina, non prima.
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"Soprattutto nella ricostruzione della catena industriale e della catena di approvvigionamento, dobbiamo sequestrare TSMC", ha aggiunto la Chen. "Stanno (TSMC, ndr) accelerando il trasferimento negli Stati Uniti per costruire sei fabbriche lì. Non dobbiamo permettere che tutti gli obiettivi del trasferimento vengano raggiunti". In realtà TSMC ha per ora annunciato un solo impianto produttivo negli USA, in Arizona, ma secondo indiscrezioni aspirerebbe a costruirne sei.
La Chen sembra invocare un'azione militare "preventiva" da parte del governo cinese, prima che TSMC diventi difficilmente controllabile. Da anni la Cina aspira all'autosufficienza nel settore hi-tech, ma le sanzioni elevate dall'ex Presidente Trump e un ritardo tecnologico pregresso hanno finora frenato una transizione che Pechino pensava potesse essere più rapida.
13 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNon esageriamo.. Ci sta una certa Intel e Samsung nel campo dei semiconduttori che non sono proprio da buttare via... Nel design dei processori i cinesi sono a zero praticamente. TSMC non ha alcun know how nella progettazione di processori, è "solo" una fonderia. L'expertise più alto nel design del silicio è negli USA, Israele e c'e' qualche eccellenza tecnologica in UK e Germania.
Leggevo altrove che la TSMC ha c.ca l'80% del mercato in alcuni campi.
E' 'solo' fonderia appunto. Sono praticamente un monopolio sotto certi aspetti.
Hai presente quanto tempo ci vuole per ricostruire da zero fabbriche del genere, know how, catene di fotnitori ecc?
Stai certo che nel caso più catastrofico ci vorranno secondo me almeno 10 anni per tornare alle disponibilità e prezzi pre covid.
E' 'solo' fonderia appunto. Sono praticamente un monopolio sotto certi aspetti.
Hai presente quanto tempo ci vuole per ricostruire da zero fabbriche del genere, know how, catene di fotnitori ecc?
Stai certo che nel caso più catastrofico ci vorranno secondo me almeno 10 anni per tornare alle disponibilità e prezzi pre covid.
concordo, russia ucraina docet
Voglio proprio vedere quale ing. di TSMC, dietro offerta di passaporto americano ed il doppio dello stipendio, non accetterebbe di passare negli US in caso di invasione di taiwan.
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