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#1 |
Senior Member
Iscritto dal: Oct 2001
Città: Roma - Norge
Messaggi: 1354
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Due riflessioni sull'America (ora che mi ci trovo)
E' una calda giornata di festa in America. Mi trovo ora alla UCLA, a Los Angeles; questa è una delle università più prestigiose degli stati uniti, e io mi ci trovo in Summer School. Prestigiosa non come Harvard o Princeton, ma comunque è difficile entrarci. E tra l'altro mi riconosco molto in questa università, e se fossi stato americano quasi sicuramente ci sarei voluto venire; e spiegherò il perchè(tra le cose che mi piacciono dell'america).
Il sistema universitario americano. Io credo che questo sistema sia molto meglio di quello italiano, malgrado non ho nulla da dubitare sulla qualità dei nostri insegnamenti. Infatti per essere ammesso, che so, alla Normale di Pisa, una delle università italiane più prestigiose, ti fanno quasi esclusivamente test riguardo le tue abilità intellettuali. E all'interno del sistema universitario italiano, lo sport è qualcosa che riguarda piccoli tornei in campetti stupidi organizzati per lo più dagli studenti. Qui è totalmente diverso. La UCLA è rinomata per la sua attività sportiva, ci sono tornei interuniversitari di football americano, basket, hockey (le magliette sono nel negozio...), che raccolgono centinaia e centinaia di persone in stadi che fanno concorrenza a quelli di una squadra italiana di Serie B. Ma non spariamo sulla croce rossa: quest'anno c'è stata una protesta a Roma Tre perchè le tasse da pagare per chi era "fuori fascia" erano ammontate a più di 1.000 euro. Qua alla UCLA se sei Californiano pagi 26.000 dollari, se provieni da un altro stato ne paghi circa il doppio. E non si tratta dell'università più costosa! Per essere ammesso, non solo devi avere una media alle superiori molto alta, ma anche "più alta del massimo ottenibile". Qua funziona a GPA, il cui massimo è 4.0. Bene, per essere ammesso qui, l'anno scorso la media di quelli che sono entrati era superiore al massimo perchè in America per alzarsi la media possono andare a delle scuole estive pre-universitarie... e dunque quasi tutti quelli ammessi non solo erano usciti col massimo, ma erano anche andati a delle scuole estive per aumentare ulteriormente la media. E non bisogna solo essere "secchioni". Non c'è uno che abbia la faccia da secchione qua. Infatti criterio importante è ciò che fai OLTRE la scuola: dunque devi essere per esempio bravo nello sport (una mia amica è cintura nera II dan, un altro è stato capo-scout, altri sono attivi politicamente, altri sono leader di gruppi rock ecc ecc). E continua a perfezionarti quando sei in università. Le strutture sportive sono decisamente grandi e funzionali. Ma ancora una volta, è qualcosa che si ottiene pagando tasse molto elevate, e quindi diciamo che ci possiamo in qualche modo giustificare (anche se in norvegia le strutture sono al pari -se non superiori- a quelle in USA, e gli studenti non solo non pagano tasse universitarie ma ricevono sussidi dal governo...). Cosa non mi piace. Ora, dopo aver decantato le qualità del sistema universitario (ma ci sono anche tante cose che non vanno, tipo appunto i costi, che limitano l'accesso agli studenti più poveri...), passiamo a ciò che mi ha molto sorpreso. Un caso: parlavo con una studentessa americana della UCLA e dicevo "così come mi sorprende che voi quando uscite la sera andate in un posto chiamato Hollywood, così sorprenderà voi sapere che ogni sera che esco passo davanti al Colosseo..." e lei "ah... cos'è il colosseo?". Vabbè, nel suo caso forse è un po' giustificabile perchè era in USA solo da 4 anni, essndo nata e cresciuta in Iran. Il secondo caso è con la mia amica II dan. Scherzavo sul fatto che alla frontiera un mio amico tunisino-tedesco, di nome Mohamed, si fosse visto già a Guantanamo dopo che non gli avevano restituito subito il passaporto. La mia amica fa "ah... e cos'è Guantanamo?". Non racconterò l'episodio di qunado non sapevano cosa fosse la Chiesa di San Pietro... mi disse che la conosceva forse vedendo che mi stavo sorprendendo del contrario, poi è ebrea e forse nella sua religione se ne parlava un po' di meno. Ma comunque questi casi denotano il fatto che in America conoscono solo l'America. Un quinto degli americani non saprebbe localizzare gli USA su un mappamondo. Secondo un mio amico austriaco, secondo me un po' troppo fan degli USA, gli statunitensi non si preoccupano dell'Europa perchè "non ne avrebbero bisogno". Secondo lui sono la nazione più avanzata del mondo, e perchè dovrebbero preoccuparsi degli altri? D'altronde io non sapevo dirgli la capitale del Mozambico... Ora, questo mi fa leggermente riflettere. Non ha tutti i torti: non sappiamo dove si trovi il Bangladesh o il Lesotho sul mappamondo, noi, che siamo nazioni un po' più avanzate tecnologicamente (senza presunzione nè falsa modestia). Perchè dovrebbero preoccuparsi dunque gli USA dell'Europa? Io credo che dovrebbero farlo soprattutto per storia, loro derivano culturalmente da noi. E non sapere dove si trovi l'Italia non lo paragono molto al non sapere dove si trovi il Massachussets. Voi come la vedete?
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Nå har jeg kommet fra Norge !!!! I've been for a walk on a winter's day, I'd be safe and warm if I was in L.A. ... Quant'è bella giovinezza, che si fugge tuttavia; chi vuol esser lieto, sia: non si iscriva a ingegneria! Ultima modifica di Nukles : 03-09-2007 alle 20:56. |
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#2 |
Junior Member
Iscritto dal: Jun 2006
Messaggi: 7
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la seconda che hai detto...
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#3 |
Registered User
Iscritto dal: Sep 2002
Messaggi: 1025
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veramente un bel post.
Vorrei dire una cosa: Molti studenti si spaventano perchè le università chiedono voti molto alti. Ma non è un merito delle università: è un demerito dei licei che regalano troppo facilmente medie alte. |
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#4 |
Junior Member
Iscritto dal: Jun 2006
Messaggi: 7
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a parte gli scherzi....
io ho studiato a los angeles ed ho vissuto a hollywood per 1 anno e mezzo. la mia impressione è che il sistema educativo usa sia superiore rispetto a quello italico perchè: 1. ti permette una totale personalizzazione del percorso di studi. 2. non ci sono mafiosi in giro quindi gli insegnanti sono li per insegnare e non per motivi più chiari a provenzano o mastella che a me. 3. c'è una più stretta relazione tra l'insegnamento teorico ed i risvolti pratici di ciò che studi - leggi mondo del lavoro è inferiore perchè: 1. visto quello che costa vorrei anche vedere pendesse un pelo. e cmq i costi esagerati fanno si che la scelta dell'università dipenda dalla fascia di reddito alla quale appartiene la tua famiglia. ovviamente se non hai soldi addio università - chiedi quanti alla ucla vengono da south central. 2. l'estrema specializzazione implica un'estrema ignoranza in tutto ciò che non riguarda il tuo settore specifico. ecco spiegato come la tipa non sappia cos'è il colosseo. 3. i mafiosi e tutti i non sense della scuola (come dell'intera società) italiana ti costringono a sviluppare quella famosa arte di arrangiarsi che può essere letta anche come flessibilità intellettuale e prontezza di reazione in caso di imprevisto. |
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#5 |
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2005
Città: Istanbul
Messaggi: 1817
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Probabilmente siamo (noi e gli stati uniti) a due estremi opposti, e una qualche via di mezzo non sarebbe male.
Negli states una laurea costa caro ma se sei in gamba una borsa di studio la trovi. VIceversa qua in italia l'universita' e' molto piu' accessibile, ma si laureano ormai cani e porci, quasi che, invece che il diritto allo studio, vigesse il diritto al pezzo di carta. Il risultato e' che la laurea non e' sempre uno strumento sufficiente per discriminare chi sa e chi non sa. Questo non vuol dire che l' universita' nostrana non prepari anzi, se uno ha voglia c'e' di che divertirsi... non a caso i laureati li esportiamo... Il vero problema e' dopo, quando si parla di ricerca, e' li' son dolori perche' si vede la vera differenza tra oltreoceano e qua da noi... non solo son diversi i fondi (li' siamo messi male anche a confronto con i cugini europei) , ma e' diverso anche l'ambiente (baronie etc. etc. etc.). ![]()
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One of the conclusions that we reached was that the "object" need not be a primitive notion in a programming language; one can build objects and their behaviour from little more than assignable value cells and good old lambda expressions. —Guy Steele |
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#6 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2005
Città: Cagliari
Messaggi: 452
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Cmq, per tornare all'oggetto del thread, l'impostazione degli studi negli States è improntata all'estrema specializzazione e semplificazione. Ad esempio, nelle scuole inferiori non "perdono" tempo a studiare il teorema di Pitagora: imparano un po' di trigonometria e il gioco è fatto. Purtroppo, in questo modo si creano masse di ignoranti superspecializzati.
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OnePlus 3 |
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#7 | |
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2005
Messaggi: 1142
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una giusta via di mezzo sarebbe l'ideale: loro sono superspecializzati, ma come si esce dalle formulette che imparno son cavoli amari, a noi d'altra parte un po di pratica in piu ed un po meno teoria non farebbe poi poi così male, anzi....
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Tant'è bella giovinezza / che si sfugge tuttavia! / Chi vuol esser lieto, sia: / di doman non c'è certezza. |
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#8 |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2006
Messaggi: 8933
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ok, gli americani conoscono solo l'america...e in effetti loro a scuoola si studiano i loro 200 anni di storia e sono contenti...invece buona parte degli italiani non conosce nemmeno la storia italiana e soprattutto diventa famoso per questo (pupa e il secchione anyone?)..dante un capo indiano, mussolini e co
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...continuate a morire finchè non viene giorno... ...forse solo uno che si erge con la spada infranta dalla più profonda disperazione... |
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#9 | |
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2005
Messaggi: 1142
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#10 | |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2003
Messaggi: 369
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Quote:
Tu sai dov'è l'argentina solo perchè te lo hanno insegnato a scuola?!? E l'argentina è molto meno importante per noi di quanto non sia l'europa... Non sanno cose che fanno parte del normale bagaglio necessario per leggere anche solo i titoli di un giornale, non dico carpirne i contenuti... Gli manca proprio la curiosità, l'interesse per il sapere, ma non quello eniclopedico, anche quello più spiccio. Guardate questo: http://www.youtube.com/watch?v=fJuNgBkloFE Ok, lo so che cercando bene anche in italia ci sarebbe da ridere con interviste così, ma qui siamo oltre ogni livello e ho pure la senzazione che non abbiano dovuto fare molta fatica per trovarli!!! Vi riporto una statistica inquietante che mi ha fornito una mia amica che conosce bene gli usa: ben il 92% dei cittadini usa NON ha il passaporto! Se dal restante 8% togliete quelli che vivono in tutte quelle grandi città al confine con messico e canada, quelli che l'anno dovuto fare per lavoro, e quelli che al massimo sono andati nel villaggiovacanze alle antille... rimane che si e no un americano su 30 ha una vaga idea di quello che c'è fuori dagli usa. Gli altri conoscono solo il proprio divano e il tragitto per fare TV-poltrona-cesso-uffico-bowling-controcommercialemacdonaldizzato-chiesa-TV Chiaramente questo non è colpa del "sistema" di istruzione americano, è solo la loro evoluzione culturale. . |
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#11 | |
Junior Member
Iscritto dal: Jun 2006
Messaggi: 7
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non vedo nessuna contraddizione con ciò che ho detto. semplicemente una società del genere esprimerà un siffatto sistema scolastico. come qualcuno prima ha detto, si tratta di ignoranti ad alta specializzazione. aggiungo io: il tipo d'uomo ideale per una società orwelliana a tecnologia avanzata. |
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#12 | |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2002
Città: Al momento Berlino
Messaggi: 571
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Ritengo sbagliato valutare le persone in base alla media scolastica: varia troppo da scuola a scuola, inoltre chi sta antipatico agl'insegnanti (perché magari li critica) è svantaggiato.
Ritengo assurdo che per laurearsi, chessò in fisica si debbano fare miliardi di attività extracurriculari. Einstein non verrebbe ammesso perché non è abbastanza sportivo o perché non sapeva suonare il pianoforte o il contrabbasso? Ritengo assurdo dover fare delle scuole preuniversitarie per prepararsi all'università (scommetto che costano anche quelle un sacco di soldi), secondo me è sufficiente un test d'ingresso ben fatto, perlomeno per le scuole d'élite (come la Normale, ad esempio). L'accesso al resto delle università dovrebbe essere garantito a tutti (quelli che passano un test d'ingresso che garantisca di avere i requisiti minimi per l'accesso... per gli altri ci possono essere delle scuole preparatorie, se proprio devono andare all'università, ma ci si chiede come possa essere sorta improvvisamente questa sete di conoscenza se fino a quel momento non hanno imparato un tubo), ma non per questo si deve abbassare il livello delle medesime, chi non sa deve essere bocciato, a costo di bocciare 3/4 degli iscritti. I licei italiani sono mediocri, soprattutto come strutture e qualità degl'insegnanti, ma mi risulta che, nonostante tutto nelle materie umanistiche, siano messe bene a livello europeo, il problema sono quelle scientifiche. Gl'istituti tecnici secondo me sono manchevoli dal punto di vista della cultura umanistica, e soffrono i problemi di tutte le scuole superiori italiane, ma se risistemati potrebbero essere ottime scuole: c'è bisogno di tecnici non laureati. Negl'istituti professionali la situazione è abbastanza negativa: gli aspetti culturali sono abbastanza trascuranti in nome della pura formazione professionale. Come se un cuoco dovesse per forza ignorare la storia e scrivere in un italiano stentato. Bisognerebbe essere piú selettivi nella scelta degl'insegnanti e si dovrebbe dare il posto fisso ai piú preparati, non in base all'anzianità. Se un insegnante dopo tanti anni è meno preparato di uno piú giovane è inequivocabilmente colpa sua... Al riguardo si legga questo. Quote:
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#13 | |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2003
Messaggi: 369
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Quote:
Certe cose le devi sapere e basta, non perchè te le devono insegnare (che poi sono sicuro che alle scuole primarie le insegnano o le potrebbero insegnare così come fanno da noi). Altro esempio: un mio caro amico insegna alla virginia university di new york, che per chi non lo sapesse è considerata un'università TOP con costi di iscrizione inenarrabili: la sua platea è composta da giovani che studiano storia e lettere e che nello specifico hanno scelto loro di studiare lettere italiane (quindi almeno su questo dovrebbero essere specializzati ed avere un minimo di cultura di base). Ebbene, questi non sapevano che Roma fosse la capitale d'italia e che venezia fosse in italia....... Mai sentito parlare del fenomeno cosiddett "brainwave"? Le persone veramentre istruite le importano dall'europa, mica se le fabbricano nei college... |
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#14 |
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una mia esperienza a NY: entro in un bar di sera, prendo una birra e, per qualche motivo che non ricordo, dico che sono italiano.
A quel punto un ragazzo comincia a dirmi, a tono alterato, che gli spaghetti non sono in realta´ italiani ma cinesi perche´ Marco Polo ... ![]() Sara´ un caso, forse si sara´ studiato la storia da solo ![]() Di certo questa ultra specializzazione e´ per certi aspetti vincente in una societa´, anzi e´ la vera societa´ nella quale ognuno fa il suo piccolo potendo essere totalmente all´oscuro di cio´ che fanno gli altri, contribuendo a costruire qualcosa di enorme. Il problema poi e´ nella vita sociale extra-lavorativa, quando devi anche solo chiaccherare e ti scappa magari una battuta che, per essere capita, necessita di un pubblico che sappia almeno che Leonardo da Vinci non e´ il papa´ di Leonardo di Caprio ... E comunque mi e´ successo anche a Roma, quando stavo accompagnando a casa 2 miei colleghi, un ragazzo ed una ragazza. Cercando la strada vediamo un cartello: via 12 Ottobre 1492 e lui fa: chissa´ cos´e´ successo quel giorno, sicuramente qualcosa di importante ![]() gli ho detto: eh si, quel giorno hanno inventato i pomodori ![]() e loro: ma dai ? ![]()
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#15 | |
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#16 |
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![]() o forse era l´albero delle patate fritte ? ![]()
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#18 |
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e non solo noi ... qui´ uscivo con un ingegnere (quello che e´ stato recentemente licenziato) che non sapeva chi fosse Shakespeare
![]() aoh! mica Trilussa! Shakespeare ![]()
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#19 | |
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#20 |
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mi ricordo di un'intervista fatta dalle Iene in giro per NY dove armati di cartina muta chiedevano dove fosse l'Iraq; bene, su 20 persone 2-3 ci sono arrivate a grandi linee mentre uno è andato sul sicuro, era un tassista; alla perplessità del giornalista ha risposto "eh, io sono russo, la geografia l'ho studiata""
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