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#81 | |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2002
Messaggi: 280
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#82 | |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2002
Città: Roma
Messaggi: 373
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tratto da Titanic. Capitolo 12: Le ultime parole del mozzo. ![]() |
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#83 | ||
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2001
Città: a casa mia
Messaggi: 900
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1. siamo in recessione 2. abbiamo fra le peggiori performance in Europa 3. l'Ecofin prima e la Corte dei Conti poi hanno criticato l'ampio sforamento dei conti pubblici e il ricorso eccessivo a condoni "salva-ladri" e "pro-furbi" Quote:
![]() Ciao Federico |
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#84 |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2003
Città: 45°38' 00"N - 8°23' 25"E
Messaggi: 390
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Tassare le rendite finanziarie
prove di dialogo tra i Poli Confindustria: è ricchezza sottratta agli investimenti produttivi Alemanno da sempre convinto che il sistema attuale debba essere rivisto di BARBARA ARDÙ ROMA - La tentazione c'è. Ritoccare la tassazione sulle rendite finanziarie per fare cassa o per dirottare soldi su investimenti produttivi. L'Agenzia delle entrate ha anche studiato gli eventuali interventi. Ha consegnato le tabelle al Tesoro, che le ha chiuse in un cassetto. A doppia mandata. Perché la tentazione tale deve rimanere, almeno per il momento. "Non mi sembra una strada percorribile - spiega Giuseppe Vegas, sottosegretario al ministero del Tesoro - sarebbe un provvedimento controproducente. C'è il rischio concreto che i capitali esteri prendano altre strade, che è esattamente il contrario di quanto serve oggi". Una fuga che il governo intende evitare per non togliere capitali e investimenti all'economia italiana. Non lo fece alla fine di luglio, quando, dopo il varo del Dpef e in vista della Finanziaria 2005, alcuni settori di An spinsero su questa strada. "Noi presentammo la proposta come opposizione tra gli emendamenti alla Finanziaria - ricorda Giorgio Benvenuto - ma a parte qualche settore di An non trovò accoglienza". Tra i sostenitori, Gianni Alemanno, ministro delle Politiche agricole, da sempre convinto che la tassazione della rendita finanziaria in Italia sia troppo bassa. Ma a sbarrare la strada non è solo Forza Italia. Anche la Lega è contraria. "L'obiettivo di questo governo è quello di ridurre le tasse - ha detto il ministro del Welfare Roberto Maroni - quindi rivedere la tassazione delle rendite finanziarie non è nei programmi, tanto più che esiste il pericolo di una fuga di capitali all'estero". E' tramontata anche l'ipotesi di rendere omogenea l'imposizione su tutti i redditi di natura finanziaria. Il progetto era contenuto nella legge delega dell'ex ministro del Tesoro Giulio Tremonti. I termini per esercitare la delega sono scaduti il 3 maggio scorso. E non se n'è fatto nulla. Se non parlarne. Di volta in volta è spuntata fuori l'ipotesi di un'aliquota unica al 12,5 o al 19% (oggi si va dal 27% sui conti correnti bancari o postali al 12,5 dei titoli di Stato), senza giungere mai a nulla di concreto. "Certo - ammette Giuseppe Vegas - sarebbe razionale avere un'aliquota unica su tutte le rendite finanziarie, ma per ora rimane solo un dibattito accademico". Che attira però sempre più consensi. Chiedono più tasse sulle rendite finanziarie le Acli. Per l'ex presidente del Consiglio Giuliano Amato bisogna "stimolare gli investitori italiani a spostare le loro risorse dalle rendite finanziarie all'industria". Tema caro al presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo che ultimamente ha ammesso "che c'è in giro una cospicua massa di ricchezza tutta finanziaria e speculativa". Ricchezza sottratta agli investimenti produttivi "e che andrebbe rimessa in circolo". L'aliquota unica si è intanto concretizzata in uno studio messo a punto dal centrosinistra. Obiettivo, arrivare al 20%, un punto in più di quanto previsto a suo tempo da Vincenzo Visco. Ma il Tesoro frena. Toccare le rendite finanziarie, al momento, sembra più che altro una manovra da ultima spiaggia. (16 maggio 2005)
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La sezione Sport e Motori è morta ... viva la sezione Sport e Motori !!! ![]() Migna è colpevole !!! LOL - SuperGIF Clan - FIX - "Una piccola senzazione per un uomo, un grande culo per l'umanità" Dr. Greg House |
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#85 |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2004
Messaggi: 350
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Aggiungerei questo http://www.corriere.it/Primo_Piano/P...alemanno.shtml
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#86 |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2005
Messaggi: 821
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Spremuto quello che c'era da spremere agli uni, ora tocca agli altri? Magra consolazione...
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Tanto poco un uomo si interessa dell'altro, che persino il cristianesimo raccomanda di fare il bene per amore di Dio. (Cesare Pavese) "Sono un liberale di destra, come potrei votare uno come Berlusconi?" Marcello Dell'Utri, fondatore del partito Forza Italia, è stato condannato per mafia. |
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#87 | |
Member
Iscritto dal: Jul 2003
Messaggi: 145
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![]() E per il rilancio: una bella detassata all'IRAP. Così tutti i soldi che ogni azienda risparmierebbe adrebbero sicuramente e sottolineo sicuramente agli operai. Che sono, giova dirlo, assolutamente tutti italiani. ![]() (Scusate ma non trovo la faccina del pinocchio). Anzi... Webmasteeeeeeer!!! Non ci potrebbe gentilmente fornire la faccina del pinocchio, con il naso che si allunga sempre di più? (la testa con i capelli, grazie, altrimenti il riferimento è troppo scontato).
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L'amore non ha mai detto di essere eterno. (Osho) Ultima modifica di cprintf : 16-05-2005 alle 13:08. |
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#88 |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2005
Messaggi: 821
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Sono l'unico che ha la sensazione che le cose stiano adirittura peggio di quanto ci venga detto, che già da tempo si stia finanziando la spesa contraendo debiti, che una misura più veritiera di come stiano effettivamente le cose si avrà solo dopo che l'attuale governo non sarà più in carica?
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Tanto poco un uomo si interessa dell'altro, che persino il cristianesimo raccomanda di fare il bene per amore di Dio. (Cesare Pavese) "Sono un liberale di destra, come potrei votare uno come Berlusconi?" Marcello Dell'Utri, fondatore del partito Forza Italia, è stato condannato per mafia. |
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#89 | |
Senior Member
Iscritto dal: Oct 2003
Città: Bergamo
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#90 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2005
Messaggi: 821
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Tanto poco un uomo si interessa dell'altro, che persino il cristianesimo raccomanda di fare il bene per amore di Dio. (Cesare Pavese) "Sono un liberale di destra, come potrei votare uno come Berlusconi?" Marcello Dell'Utri, fondatore del partito Forza Italia, è stato condannato per mafia. |
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#91 | |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2001
Città: a casa mia
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http://www.corriere.it/Primo_Piano/E...schioppa.shtml L’euro non frena la nostra economia Le sirene bugiarde di Tommaso Padoa-Schioppa La Germania accelera (+1,0), l'Italia indietreggia (-0,5). Per qualche anno le due economie erano state accomunate dallo stesso male tanto da sembrare gemelle. In entrambe bassa crescita e una popolazione invecchiante e calante; in entrambe una vasta regione in ritardo (l' Est, il Sud) che invece di spingere l'economia, la rallentava e appesantiva i conti pubblici; entrambe nell'euro. Il mezzo gaudio del male comune, invece, non finisce oggi: la differenza era visibile anche prima che uscissero le cifre del quarto trimestre 2004. La stagnazione risultava da opposte tendenze: in Germania forti esportazioni e bassi consumi interni, in Italia l'inverso. In Germania un formidabile aumento di competitività, in Italia un calo quasi drammatico; in Germania investimenti e innovazione, in Italia no. In realtà, i due Paesi hanno operato in modo davvero diverso, negli anni recenti, per uscire dalla stagnazione. Chi ha operato? In parte, certo, i governi, cui spettano la sintesi e la guida. Ma c'inganneremmo se ci fermassimo qui. Non si tratta solo di governo, ma di classe dirigente, dunque insegnanti, giornalisti, magistrati, imprenditori, sindacalisti, insomma chiunque - con l'esempio e col potere - eserciti un'influenza sul pensiero e il comportamento di altri. Non si tratta solo di recessione, una fase del ciclo che si misura in trimestri, ma di ristagno e arretramento, che si misurano in lustri. Non si tratta solo di economia, che è produzione della ricchezza materiale, ma di società. Conosciamo leve e manovelle per guidare la macchina dell'economia tra i rallentamenti e le accelerazioni congiunturali. Ma la crescita, a differenza del ciclo, è una biologia più che una meccanica: è un dinamismo della società, non solo dell'apparato produttivo; è espressione di maggiore o minore vitalità, di fiducia in se stessi e nel futuro, di spirito creativo. Scienza e politica economica suggeriscono che cosa aiuta la crescita o l'impedisce; ma faticano a provocarla o antivederla. Tuttavia, poiché la politica ama promettere molto e la società da essa tutto pretende, il rischio di errori di politica economica è elevato. L'errore ha la melodia invitante di una canzone. E due strofe della canzone, che le sirene cantano spesso in duetto, mi sembrano particolarmente pericolose. Prima sirena: si stava meglio quando si stava peggio. Avevamo l'inflazione e il disavanzo a due cifre, ma almeno crescevamo, così qualcuno mormora. Ma ci siamo già scordati di quanto male si stesse allora? Vogliamo riflettere alla condizione in cui oggi sarebbe l'Italia se non avesse compiuto la rincorsa della stabilità negli anni '90 e stesse fuori dell'euro, prossima a essere preceduta da ben sei Paesi che, entrati nell' Unione un anno fa, presto saranno anche nell'euro? Pensiamo davvero di poter rincorrere l'Asia con svalutazioni continue che facciano regredire il valore del nostro lavoro a quello di un operaio cinese? Sono state proprio le droghe del cambio e del disavanzo a fiaccarci. Seconda sirena: la leva per uscire dallo stallo è a Bruxelles. Non è vero, la leva è in Italia; non soltanto a Roma, capitale della politica, ma in ogni regione e provincia. Nulla di ciò che Bruxelles (col nostro concorso) permette o vieta è di impedimento alla crescita. La riprova è che con quegli stessi permessi e divieti altre economie prosperano. Scuola, giustizia, ricerca, infrastrutture, concorrenza, legalità, meritocrazia, burocrazia pubblica dipendono interamente da noi. La Cina è la stessa per Germania, Italia, Finlandia. Le sirene cercano di irretire non solo la politica, ma anche la classe dirigente. È dunque importante che ognuno di noi abbia punti fermi nel ragionare sul difficile, eppur superabilissimo, momento. 18 maggio 2005 |
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#92 | |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2001
Città: a casa mia
Messaggi: 900
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Ma già, fino a poche settimane fa i nostri conti pubblici e la nostra economia andavano a gonfie vele..... Ciao Federico |
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#93 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2000
Città: di origine, di nascita, di residenza, di domicilio, di lavoro: Roma...però nel cuore c'è solo l'INTER!
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e quel che è peggio, ha spezzto pure il timone. |
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