|
|
|
![]() |
|
Strumenti |
![]() |
#41 | |||
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2002
Città: Germania
Messaggi: 26110
|
Quote:
Quote:
Quote:
Io, ad esempio, sono fortemente Pascal-like: alle parentesi graffe preferisco di gran lunga l'accoppiata begin/end; oppure al posto dell'operatore di autoincremento preferisco la funzione Inc(). Se comincio a vedere parentesi e simboli, mi viene l'orticaria. :| Non ci posso fare niente, è più forte di me. -_- Con Python non ci sono né parentesi né identificatori per delimitare blocchi o espressioni, e mi trovo ugualmente bene. Anzi, mi trovo ottimamente, perché tanto ho sempre tenuto i sorgenti indentati "correttamente" (secondo il mio personalissimo stile). D'altra parte scrivere codice indentato è un'esigenza che ha ogni programmatore, se ci tiene a "curare" i sorgenti e a renderli di più semplice fruizione e manutenzione (magari dopo tempo). Oggi gli editor lo fanno anche automaticamente, così non ci si pone nemmeno il problema. Con Python tutto ciò diventa necessario (ma IDE come SPE segnalano immediatamente la non corretta indentazione: il pericolo di sbagliare c'è solo per chi usa ruderi come vi, o notepad, giusto per citarne due più diffusi). Sulla leggibilità, invece, si potrebbe discutere ad libdidum: il codice poco leggibile lo posso generare con qualunque linguaggio di programmazione. Con Java, ad esempio: Map<Class<? extends Foo<?>>, List<Bar<? extends Foo<?>>>> map = new HashMap<Class<? extends Foo<?>>, List<Bar<? extends Foo<?>>>>() Se per voi è leggibile una cosa del genere, cambio mestiere. ![]() E potrei fare altri esempi in C++, Perl, ecc. Al solito, i costrutti più "avanzati" bisogna usarli bene se il codice lo vogliamo mantenere anche leggibile (e in passato mi rendo conto di aver postato del codice che agli occhi degli altri era tutt'altro che leggibile). A parte questo, credo che se l'obiettivo a cui teniamo particolarmente è quello della leggibilità, pochi linguaggi riescono a competere con Python, che ha fatto dell'autoevidenza uno dei suoi cavalli di battaglia. Altro fattore da non sottovalutare è la produttività, che spesso viene ignorata quando si deve scegliere un linguaggio per sviluppare un'applicazione (che non ha particolari vincoli). E anche qui ci sarebbe non poco da dire... ![]() Per il resto, concordo con Fran: Python, come gli altri linguaggi, è uno strumento. Coi suoi pregi e i suoi difetti (la pietra filosofale nel campo dell'informatica non l'hanno ancora inventata), sicuramente, e valutare se usarlo o meno, a parte la questione dei gusti personali, rimane a carico nostro e della professionalità che dimostriamo quando lavoriamo. ![]()
__________________
Per iniziare a programmare c'è solo Python con questo o quest'altro (più avanzato) libro @LinkedIn Non parlo in alcun modo a nome dell'azienda per la quale lavoro Ho poco tempo per frequentare il forum; eventualmente, contattatemi in PVT o nel mio sito. Fanboys |
|||
![]() |
![]() |
![]() |
Strumenti | |
|
|
Tutti gli orari sono GMT +1. Ora sono le: 10:04.