Muore il traffico dei siti web per colpa di Google: ulteriori conferme contro AI Overview

Muore il traffico dei siti web per colpa di Google: ulteriori conferme contro AI Overview

La diffusione degli AI Overview in Google Search riduce drasticamente i clic verso i siti web, ridefinendo le strategie SEO e sollevando preoccupazioni sull’affidabilità delle informazioni, come confermano i dati del Pew Research Center

di pubblicata il , alle 14:31 nel canale Web
Google
 

L'esperienza di ricerca su Google è stata completamente trasformata nel corso dell'ultimo anno con l'introduzione di Ai Overview, i riassunti generati dall'intelligenza artificiale Gemini che vengono mostrati nella parte superiore delle pagine dei risultati. L'utente che effettua una ricerca si trova, quindi, una risposta per lo più esauriente ed esaustiva immediatamente sotto al campo di ricerca, con l'esito che spesso l'intento di ricerca è soddisfatto da AI Overview senza che l'utente debba andare a visitare altri siti web.

Google continua a sostenere che questi strumenti non sottraggono traffico ai siti originali, ma un'approfondita analisi curata dal Pew Research Center racconta una storia ben diversa e pone nuovi interrogativi sul futuro della ricerca online, confermando di fatto quanto già emerso in precedenza.

Gli AI Overview sono stati inizialmente lanciati come "Search Generative Experience" nel maggio 2023 e, nell'arco di poco più di un anno, sono diventati parte integrante delle SERP, raggiungendo una quota di adozione che oggi interessa circa un quinto delle ricerche totali. Il dato più eclatante riguarda però la riduzione dei clic: secondo Pew, nelle pagine di ricerca senza AI Overview, il tasso di clic verso link esterni è pari al 15%. Quando invece compare un AI Overview, questa percentuale cala all'8%, praticamente dimezzandosi.

 

 

Un elemento ulteriore di riflessione arriva dalla frequenza di utilizzo degli AI Overview: la loro presenza è particolarmente marcata nelle query più articolate, soprattutto quando la ricerca è formulata come domanda o in forma discorsiva. Il report sottolinea che il 60% delle domande e il 36% delle ricerche sotto forma di frase vengono oggi risolte direttamente dall'AI di Google, riducendo ulteriormente la possibilità che l'utente visiti le fonti originali da cui Gemini trae le informazioni per compilare le sue risposte.

Google da parte sua sostiene che le fonti citate nei riassunti AI riceverebbero comunque un traffico di qualità grazie ai link presenti nei box generati. I dati di Pew smentiscono però anche questa interpretazione: solo l'1% degli utenti clicca effettivamente sui link integrati negli AI Overview dove, tra l'altro, le fonti maggiormente rappresentate sono Wikipedia, YouTube (di proprietà di Google stessa) e Reddit. Queste tre piattaforme costituiscono da sole il 15% di tutti i riferimenti presenti nelle risposte AI.

Il fenomeno va oltre la semplice perdita di traffico per siti editoriali e aziende: quando un utente si vede servita una risposta dall'AI, è più probabile che abbandoni del tutto la sessione di navigazione. Circa il 26% delle sessioni terminate segue la visualizzazione di un AI Overview, contro un 16% nelle ricerche senza AI generativa.

Questa deviazione dei flussi cambia radicalmente la fruizione del web: molti utenti si accontentano della risposta sintetizzata dall'AI e rinunciano a indagare oltre. Ciò si traduce in un rischio molto concreto, perché la generazione automatica dei contenuti – nonostante il continuo perfezionamento – rimane soggetta a "hallucinations", ovvero errori e falsità presentati come dati di fatto. Non sono rari casi in cui Google AI abbia riportato informazioni sbagliate o addirittura surreali, come inviti a pratiche alimentari pericolose, citando satira o commenti isolati dal web come fossero fonti autorevoli. Persino il CEO di Google ha pubblicamente ammesso che le "hallucinations" restano un punto critico non ancora risolto nella gestione di questi modelli linguistici avanzati.

Le AI Overview si stanno espandendo a macchia d'olio, e i dati mostrano che la loro presenza aumenta soprattutto nei settori dell'intrattenimento, dei viaggi, e della ristorazione, segno che l'algoritmo predilige ambiti con grandi volumi di informazione generica e non-brandizzata. Nonostante le rimostranze degli editori, che vedono crollare le metriche di accesso pur mantenendo il proprio posizionamento tra i risultati, il colosso di Mountain View continua a puntare sull'esperienza alimentata dall'IA, anche perché i dati finanziari mostrano profitti ai massimi storici per Google, proprio mentre gli altri attori dell'ecosistema internet subiscono l'erosione del traffico organico.

18 Commenti
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Paganetor23 Luglio 2025, 14:40 #1
mi chiedo quale sia il "guadagno" per Google rispetto alla vendita di ADV o alla semplice SERP...
_GV_23 Luglio 2025, 14:47 #2
come si fa a negare una cosa del genere! Spesso il riassunto fatto dall'AI equivale a consultare 4-5 siti e farne il riassunto. In qualche modo si dovrà trovare il modo di retribuire le fonti da cui attinge l'AI altrimenti queste spariranno e sarà controproducente per l'AI stessa che non sarà più in grado di dare risposte significative.
Alodesign23 Luglio 2025, 15:37 #3
Non si può tracciare l'uso dell'IA verso i siti?
Darkon23 Luglio 2025, 15:48 #4
Originariamente inviato da: _GV_
come si fa a negare una cosa del genere! Spesso il riassunto fatto dall'AI equivale a consultare 4-5 siti e farne il riassunto. In qualche modo si dovrà trovare il modo di retribuire le fonti da cui attinge l'AI altrimenti queste spariranno e sarà controproducente per l'AI stessa che non sarà più in grado di dare risposte significative.


Ricordo che la retribuzione online è ciò che ha portato a far sì che online si scrive tutto e il contrario di tutto ivi comprese le peggiori bufale possibili e immaginabili solo per ottenere qualche click.
biometallo23 Luglio 2025, 15:49 #5
Originariamente inviato da: Paganetor
mi chiedo quale sia il "guadagno" per Google rispetto alla vendita di ADV o alla semplice SERP...


Da quello che ho capito sempre più utenti stanno abbandonando l'uso dei motori di ricerca per chatGBT&co, e se anche la ricerca tradizionale per loro è più vantaggiosa è sempre meglio fornire all'utenza ciò che vuole piuttosto che lasciarla scappare dai concorrenti.

Per quanto mi riguarda sono proprio i risultati AI Overviews che mi fanno dubitare dell'uso di questi LLM, nel migliore dei casi i risultati che ho ottenuto riflettono semplicemente quello che si trova nel primo link in alto, ma ho spesso trovato la risposta poco soddisfacente se non proprio errata... ho quindi sempre continuato poi con la classica ricerca tradizionale.
coschizza23 Luglio 2025, 15:54 #6
Originariamente inviato da: Darkon
Ricordo che la retribuzione online è ciò che ha portato a far sì che online si scrive tutto e il contrario di tutto ivi comprese le peggiori bufale possibili e immaginabili solo per ottenere qualche click.


il problema è che grazie all' ai ora chi scrive bufale avra molta piu visibilita perche i siti ufficiali chiuderanno questo rendera internet un anarchia totale tempo un paio di anni
Gringo [ITF]23 Luglio 2025, 16:00 #7
Be diciamo che ultimamente il 65% di NEWS sono quelle fuffa, con articoli raccatta click, dove ci stà un Intestazione di 16 Pagine per piu dire.... era un cricieto nano del tibet, o che il veterinario ha detto che hai raccolto una puzzola.

Tutto un altro 20% di brodo allungato ma serio

Quel che resta e poca roba..... utile ma poca.

Se l'85 di news è raggruppabile in 5 Righe non penso sia colpa dell'utenza, ma ben si di un giornalismo che ormai rifila sole pur di un click, gli stessi telegiornali ultimamente.... (cioè gli ultimi 50 anni) ....sono solo tirapiedi dei politici e dei poteri, il resto migra di canale in canale... a questo punto sembra più realistico REDDIT come NEWS.
Pensa un AI che te lo riassume con 90 riverenze al lettore, non c'è futuro.
Unrue23 Luglio 2025, 16:08 #8
Ovvio che il traffico sui siti cali. Diciamo però che è solo l'inizio di una rivoluzione di come si cerca le cose in rete. Sicuramente quando arriverà il browser di OpenAI la questione sarà ancora più accentuata.
matsnake8623 Luglio 2025, 16:45 #9
Originariamente inviato da: Gringo [ITF]
Be diciamo che ultimamente il 65% di NEWS sono quelle fuffa, con articoli raccatta click, dove ci stà un Intestazione di 16 Pagine per piu dire.... era un cricieto nano del tibet, o che il veterinario ha detto che hai raccolto una puzzola.

Tutto un altro 20% di brodo allungato ma serio

Quel che resta e poca roba..... utile ma poca.

Se l'85 di news è raggruppabile in 5 Righe non penso sia colpa dell'utenza, ma ben si di un giornalismo che ormai rifila sole pur di un click, gli stessi telegiornali ultimamente.... (cioè gli ultimi 50 anni) ....sono solo tirapiedi dei politici e dei poteri, il resto migra di canale in canale... a questo punto sembra più realistico REDDIT come NEWS.
Pensa un AI che te lo riassume con 90 riverenze al lettore, non c'è futuro.


È colpa del SEO.
Per troppo tempo si è dato più importanza alla quantità di parole in una pagina / articolo piuttosto che alla qualità dell'informazione.

Per colpa di quella brutta merda (del seo) ci troviamo nella situazione che hai detto tu.
Articoli pieni di sbrodolate inutili quando poi l'informazione pertinente è un paragrafo di 20 parole nascosto in mezzo alle altre 300.

Sai quante volte ormai se devo consultare un articolo a caso sul web (che non sia di un giornale) chiedo direttamente a gemini di farmi la sintesi. Faccio prima.

È paradossale. I siti acchiappaclick usano l'ai per generare sempre più immondizia. e gli utenti usano l'ai per evitare di visitare il sito e farsi riassumere la sproloquio in poche parole.

What a time to be alive!
Sandro kensan23 Luglio 2025, 18:41 #10
Ho fatto alcune mappe in stile google maps che riguardano l'interruzione di gravidanza nella mia Regione e ho pubblicato i dati del 2024 sugli Ospedali che fanno IVG. Cercando con Google questi dati trovo molto spesso nei riassunti delle varia AI, compreso ChatGPT, perplexity, CoPilot, AI Overview, ecc, un fritto misto di dati di giornali che sono di molti anni fa, di dati di varie associazioni che non hanno l'anno, di dati di siti che sono parziali, di dati che riguardano strutture private che non sono abilitate per fare l'IVG.

Un sunto del tutto inaffidabile insieme ad alcuni dati ufficilai della mia Regione. Un riassunto che è molto pericoloso, alcuni Ospedali non offrono più l'IVG, le trutture private non offrono l'IVG, alcuni Ospedali hanno dati cos' vecchi che adesso la loro offerta è completamente cambiata.

Il problema è che per questi argomenti che vogliono precisione le AI sono completamente inadatte e trattano i dati come un riassunto da varie fonti.

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