Aeneas: ecco l'IA che riporta in vita le iscrizioni dell'antica Roma

Aeneas: ecco l'IA che riporta in vita le iscrizioni dell'antica Roma

Aeneas, un modello di intelligenza artificiale sviluppato tra Regno Unito e DeepMind, aiuta a prevedere provenienza, datazione e restaurazione delle iscrizioni latine, rivoluzionando la ricerca epigrafica e migliorando la precisione degli studiosi

di pubblicata il , alle 09:21 nel canale Scienza e tecnologia
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L’epigrafia latina, lo studio scientifico delle iscrizioni antiche, è una disciplina complessa e ricca di sfide: il materiale giunto fino a noi è spesso incompleto o danneggiato, con lacune di parole, lettere o intere sezioni. Il latino è, inoltre, una lingua che si è evolutoa nel corso dei secoli e la continua scoperta di nuovi reperti rende complesso per un singolo esperto riuscire ad essere sempre aggiornato. Tradizionalmente, gli storici hanno cercato di ricostruire testi perduti confrontando le iscrizioni frammentarie con altri esempi simili, ma questa attività richiede enorme competenza, vaste conoscenze e molto tempo.

Aeneas: l’IA progettata per l’epigrafia

Per provare ad applicare le potenzialità dell'AI anche a questo campo, un team internazionale di ricercatori provenienti da università britanniche, greche e dalla divisione DeepMind di Google ha creato Aeneas, un modello di intelligenza artificiale generativa addestrato su uno dei più ricchi data set esistenti di iscrizioni latine. Il modello attinge a un corpus di 176.861 iscrizioni raccolte da tre delle principali banche dati mondiali di epigrafia latina, che coprono un arco temporale dal VII secolo a.C. all’VIII secolo d.C., e includono anche immagini del 5% di questi reperti.

Aeneas si fonda su tre reti neurali specializzate: una per ricostruire il testo mancante, una per prevedere l’origine geografica e una per stimare la datazione. Oltre ai risultati, l’IA restituisce anche una lista degli esempi più simili recuperati dal proprio archivio, ordinati per rilevanza rispetto all’iscrizione oggetto di studio. In questo modo, gli studiosi ottengono sia una soluzione ipotetica, sia il supporto del confronto diretto con iscrizioni analoghe.

Per mettere alla prova le capacità di Aeneas sono stati coinvolti 23 epigrafisti chiamati a restaurare porzioni di iscrizioni deliberatamente cancellate, datarne la realizzazione e individuarne la provenienza, sia senza aiuti che sfruttando le indicazioni offerte dal modello. Gli specialisti, lavorando in autonomia, sono riusciti a datare correttamente le iscrizioni in media con un margine di errore di 31 anni. Facendo affidamento anche sulle previsioni di Aeneas, la media si è ridotta a soli 13 anni. Analogamente, in termini di provenienza e ricostruzione del testo, gli esperti che utilizzavano Aeneas risultavano più accurati rispetto sia all’IA da sola che al lavoro umano isolato.

Test su grandi testi e nuove scoperte

Il modello è stato messo a confronto anche con la celebre iscrizione Res gestae divi Augusti, in cui si narrano le gesta dell’imperatore Augusto. Le sue previsioni sull’età delle iscrizioni sono risultate allineate con quelle degli storici, dimostrando di riuscire a non farsi ingannare dai riferimenti potenzialmente ingannevoli contenuti nel testo stesso. Inoltre, Aeneas ha saputo individuare variazioni ortografiche e altri caratteri peculiari fondamentali per definirne epoca e provenienza.

In un altro caso, studiando un altare con iscrizioni latine, il modello ha suggerito come simile un altro altare della stessa zona e periodo: un dettaglio significativo perché al modello non era stato fornito alcun indizio sulla relazione tra i due reperti.

Aeneas si candida così a diventare uno strumento di particolare importanza per gli storici: consente di analizzare quantità di dati inaccessibili a un singolo studioso, rende quasi istantanea l’individuazione di iscrizioni simili, un tempo possibile solo con settimane o mesi di ricerche manuali, e si rivela prezioso anche per chi si avvicina allo studio dell’epigrafia, come studenti e appassionati. I risultati del modello, spiega la storica Anne Rogerson, si distinguono anche per una logica ipotetica ben argomentata: Aeneas offre ipotesi fondate sulle evidenze disponibili, distinguendosi dal ‘tentativo a caso’ di altre soluzioni AI più generali.

Nonostante lo straordinario progresso, la base di dati del modello rimane inferiore – per quantità – rispetto a sistemi AI generalisti come ChatGPT e Copilot di Microsoft, il che può ridurre l’efficacia di Aeneas in caso di iscrizioni molto rare o relative a periodi scarsamente documentati. L’utilità di Aeneas si riduce in presenza di reperti unici o privi di analogie disponibili nel set di addestramento, ma in ogni caso il potenziale resta enorme e segna un nuovo standard per il settore della ricerca epigrafica.

2 Commenti
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djfix1324 Luglio 2025, 09:41 #1
tutto corretto "gli esperti che utilizzavano Aeneas risultavano più accurati rispetto sia all’IA da sola che al lavoro umano isolato"
e
"Aeneas si candida così a diventare uno strumento di particolare importanza per gli storici"

questo dovrebbe essere una AI e non sostituire l'uomo. chi usa la AI per sostituire se stesso poi è già in fallo. gli studenti che non studiano perchè il compito lo fa la AI non hanno capito nulla.
berson24 Luglio 2025, 10:33 #2
Originariamente inviato da: djfix13
tutto corretto "gli esperti che utilizzavano Aeneas risultavano più accurati rispetto sia all’IA da sola che al lavoro umano isolato"
e
"Aeneas si candida così a diventare uno strumento di particolare importanza per gli storici"

questo dovrebbe essere una AI e non sostituire l'uomo. chi usa la AI per sostituire se stesso poi è già in fallo. gli studenti che non studiano perchè il compito lo fa la AI non hanno capito nulla.


Tu dai per scontato che chi usa l'AI non studia, ma non è detto che sia così. Non ci sono solo quelli che usano l'AI come scorciatotia, ci sono anche quelli che usano l'AI come strumento per potenziare il proprio lavoro.

L'AI è uno strumento come altri: in passato ad esempio la calcolatrice meccanica e poi elettronica hanno permesso di liberarci dal compito di fare calcoli a mano, certo la forma mentis di chi sapeva fare calcoli a mano era diversa e qualcosa è stato perso, ma quello che si è guadagnato è (a posteriori si può dire) di più di quello che si è perso.

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