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#41 | ||
Senior Member
Iscritto dal: May 2003
Città: Seireitei
Messaggi: 5626
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Forse a causa del mio carattere non sarò mai felice, ma mi sembra impossibile comportarmi in maniera diversa o meglio mi fa sentire un ipocrita! Quote:
Però credo in questo caso siano conoscenze fini a se stesse, una filosofia orientale inserita nel nostro contesto sociale, secondo me perde il suo significato originale, perde della sua naturalezza, diventa in qualche modo esotismo, ed il confine tra praticità, reale utilità o semplice piacere di coltivare, assaporare qualcosa di esotico è imho troppo labile! Certo dipende dalla forma mentale di una persona io non potrei mai praticare una disciplina orientale che non abbia un senso pratico evidente, senza sentirmi un po ridicolo! |
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#42 | |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2004
Città: Marcon - VE (in trasferta a Ferrara)
Messaggi: 2312
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![]() per il resto concordo che avere fiducia in sè stessi sia il primo fondamentale passo per star bene ![]() ![]()
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Ed io non so chi va e chi resta. |
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#43 | |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2001
Messaggi: 1910
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#44 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2004
Città: Padova
Messaggi: 11757
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l'illusione è la radice della infelicità. la non-illusione ossia ESSERE coscienti della la "realtà nella sua globalità ed atemporalità" (quindi svincolati dal proprio personalissimo punto di vista) è Assoluta Coscienza-Batitudine.
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mac user = hai soldi da buttare; linux user = hai tempo da buttare; windows user = hai soldi e tempo da buttare ![]() Ultima modifica di Fil9998 : 26-04-2006 alle 22:26. |
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#45 | |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2001
Messaggi: 5390
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Quote:
Il primo riguarda la scoperta e l'analisi della cause dell'infelicità e del dolore, il secondo dà dei suggerimenti sul come rimuovere queste cause. Da notare che il buddismo, nella sua formulazione originaria, non prevedeva l'insegnamento di una dottrina ma suggeriva che ognuno cercasse l'illuminazione seguendo un proprio persorso personale; quindi, anche questi testi, non vanno interpretati alla stregua di una dottrina o di norme comportamentali, ma come una sorta di sostegno spirituale e un continuo sprone alla ricerca della vera via (che non può essere insegnata) |
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#46 | |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2001
Messaggi: 1910
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#47 |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2004
Città: Padova
Messaggi: 11757
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imho "reprimendo" non si ottiene nulla, solo scontentezza e reazioni contrarie prima o poi.
Fare senza strafare "il giusto" godendo le gioie, ma senza dipendere dal godimento di esse le ci fa apprezzare di più perchè non scontate, ma uniche ed irripetibili e non ci incatena alla loro presenza o alla loro assenza. in fin dei conti abbiamo un corpo che ha le sue necessità, una mente emotiva che ha i sui desideri e repulsioni, una mente razionale che "fa" e "disfa" ... siamo fatti anche di queste cose oltre che di coscenza, perchè negarle od esaltarle oltre o sotto il loro valore ??? anche esse fanno parte del "grande Tutto".
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mac user = hai soldi da buttare; linux user = hai tempo da buttare; windows user = hai soldi e tempo da buttare ![]() |
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#48 | |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2001
Messaggi: 1910
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#49 |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2004
Città: Padova
Messaggi: 11757
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in effetti in matrix non ci si sta proprio malaccio ...
finchè ... finchè qualche conto "dentro" inizia a non tornare... magari in maniera "sorda e non definibile", ma presente, viva e vitale; finchè non si ha qualche dejà vu. lì si comincia ad immaginare cosa altro potrebbe essere e solitamente si immagina sbagliato ... ma il meccanismo dell'immaginare, del non accontentarsi dell'idea che si ha di se stessi, degli altri, del "mondo" è un meccanismo che negli anni porta molto avanti, spesso attaverso smusate e tentativi raffazzonati, ma il "procedere" diviene imprescindibile. Passo dopo passo ci si affaccia a nuove vallate e paesaggi o semplicemente a quelli stessi di prima, ma vedendoli da una prospettiva diversa e più "piena e sensata".
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mac user = hai soldi da buttare; linux user = hai tempo da buttare; windows user = hai soldi e tempo da buttare ![]() Ultima modifica di Fil9998 : 26-04-2006 alle 22:48. |
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#50 | |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2004
Città: Marcon - VE (in trasferta a Ferrara)
Messaggi: 2312
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cmq sono il primo a non aver fede in ciò, e non perchè la mia ragione lo nega, ma perchè non lo sento, non ho fede appunto (per ora). credo che sarebbe giusto in ogni caso e per prima cosa ricercare la felicità nel presente, ed in fondo in fondo se ci pensi bene qualsiasi religione pone questo come principale obiettivo: la fede nel paradiso annulla le sofferenze terrene ![]() voglio essere chiaro: i termini felicità assoluta sono inconciliabili, stanno su piani diversi. la felicità riguarda l'esistenza attuale, totalmente umana, l'assoluto riguarda l'essere (o non essere) metafisico.
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Ed io non so chi va e chi resta. |
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#51 | |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2004
Città: Marcon - VE (in trasferta a Ferrara)
Messaggi: 2312
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#52 | |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2003
Città: Pordenone - Tarvisio
Messaggi: 2451
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DALAI LAMA - La pratica della saggezza - percorso di meditazione verso l'armonia. Che tra l'altro se non sbaglio è anche quello da cui è tratto il testo all'inizio del thread. Poi ti consiglio anche un'altro libro "Dio in Te" di Ramtha, leggitelo, farai un favore a te stesso ![]()
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Me? The Chosen One? They chose me, and i didn't even graduate from fuckin' high school Wind FTTE Vula 100/20 - Stats Retelit / Valcanale 20Mbit/2Mbit // Wind 100/20+Wind4G con EdgerouterX |
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#53 | |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2004
Città: Marcon - VE (in trasferta a Ferrara)
Messaggi: 2312
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per il buddismo tutto ciò che percepiamo come realtà è illusione (il velo di maya) quando si dispiega il velo, con la meditazione, si scopre la verità: tutto è nulla. con questo si raggiunge il nirvana, l'unica vera felicità permanente: si prende coscenza che sè e tutto coincidono, hanno esattamente la stessa (non)essenza. quello che per te è felicità (seppur momentanea) per il buddismo e per il Dalai Lama non è felicità, anzi è fonte di infelicità (perchè quella sensazione di piacere svanirà e lascerà un doloroso vuoto, doloroso perchè permane il desiderio di presenza). ma mica dobbiamo pensarla per forza come il dalai lama ![]()
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Ed io non so chi va e chi resta. |
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#54 |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2005
Città: Bologna
Messaggi: 1289
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La felicità assoluta è un qualcosa a cui si può tendere, proprio come la perfezione. La caratteristica stessa della vita umana è caratterizzata dal non raggiungimento totale della felicità (come per la perfezione), è quindi implicito che si può tendere alla felicità, ma averla al 100% non sarà possibile.
Questo è un mio pensiero, come tale ognuno potrà esser d'accordo o meno. Mi fa piacere cmq confrontar le mie idee con quelle degli altri, dato che dai confronti nasce la maturità.
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...someone call me "Cold Lord" Over The Limits :: Extreme... my life AMD Air Missile Defence |
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#55 | |||
Senior Member
Iscritto dal: May 2003
Città: Seireitei
Messaggi: 5626
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Si è vero che c'è gente che nel momento in cui "perde" ne soffre... ma penso la maggiorparte riesca a trasformare la sofferenza in un punto di forza ad imparare dai propri errori! Insomma la mia impressione è che mediamente gli esseri umani riescano a mantenere un buon equilibrio tra godimento e assenza di godimento! Poi mi viene da pensare: i ricchi sono facilitati in questo percorso?visto che possono permettersi di non avere desideri e possono non soffrire dal perdere cose materiali?(vista la certezza che le ricompreranno presto) ![]() Quote:
Questa visione razionalista mi permette di non soffrire, per degli sbagli compiuti in passato! I rimpianti e i desideri mi accompagnano e mi fanno soffrire, ma non posso che chiedermi fino a che punto mi fanno soffrire?non è invece che quella sofferenza mi rende infondo felice? Ad esempio nella mia vita ho conosciuto tre ragazze per cui ho provato qualcosa che potrei definire vero amore, in realtà era anni luce dall'essere vero amore perchè platonico! Ognuna la ho desiderata in diverse fasi della mia vita per diversi anni, ancora oggi mi capita di ripensare a loro, la prima era mia compagna alle medie ![]() ...non posso non pensare che se fossi stato piu bello, spigliato, (ricco?) forse le avrei conquistate tutte, forse le avrei avute tutte! Ma siamo sicuri che in tal caso le avrei desiderate così tanto?non sarebbero diventate tre tra le tante, tre come tante?ecco mi capita di pensare che il desiderare una cosa irraggiungibile la renda ancora piu importante e preziosa! Anche perchè mi capita spesso di non provare gioia ne felicità dall'ottenere una cosa che prima di avere desideravo! ![]() |
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#56 | |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2002
Città: hinterland nord milano
Messaggi: 779
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fil è uno dei migliori utenti qua dentro. voglio proprio dirlo. ![]() ps: dopo leggo tutto il thread. |
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#57 |
Junior Member
Iscritto dal: May 2005
Città: Verona
Messaggi: 24
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Splendido thread
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Ciò che non mi uccide mi fortifica Ho trattato felicemente con: NY0
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#58 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jul 2002
Città: Reggio Calabria -> London
Messaggi: 12112
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![]() in realtà la felicità assoluta non esiste. L'uomo è spinto dal desiderio, dalla continua ricerca di qualcosa. Anche la tua ricerca è la "spinta" che ti fa andare avanti a cercare qualcosa di cui senti la mancanza. Tale mancanza, o "vuoto", però non potrà mai essere colmato. L'esempio + semplice che mi viene in mente è quello di un bambino che vuole le caramelle. Una volta avutele è felice. Presto però si dimentica dei traguardi raggiunti e diventa un ragazzo. Il ragazzo, spinto dal mondo che lo circonda (amici, ambiente, bisogno) vuole il motorino. Avuto il motrorino è felice??? no di certo! dopo un pò vuole la macchina per poter uscire con gli amici, per andare in discoteca, per potersi spostare con la pioggia senza bagnarsi come un pulcino. Avuta la macchina di cosa ha bisogno??? di una ragazza per........................ vabbè... lo sapete! ![]() avuta la ragazza, essendosi innamorato è convinto di essere felice.... ma cos'è quel vago senso di insoddisfazione ke lo circonda?? il bisogno di non sentirsi inutile, di darsi da fare.... ha bisogno di un buon lavoro per essere completamente indipendente e per potersi finalmente godere la vita................... non continuo perchè sarebbe troppo lungo. Alla fine la morale di questa storia è che il bambino che voleva le caramelle in realtà non potrà mai trovare pace se sarà sempre guidato dai desideri. Egli vive per raggiungere la felicità ma la può solo sfiorare per poki attimi. Essa continuerà ad essere sfuggente come un pugno di sabbia stretto nel pugno che più chiudiamo con fermezza e che maggiormente filtra e cade a terra. Alla fine qual'è lo scopo della vita? trovare la felicità? non penso proprio perchè altrimenti non la raggiungeremmo mai. trovare noi stessi? allo stesso modo sono perplesso perchè che vuol dire trovare se stessi??? vuol forse dire cercare di capire cosa ci da soddisfazione? allora ricade nel primo punto. vuol dire cercare di capire perchè esistiamo e a cosa siamo destinati? può essere, ma è una ricerca inerenetemente impossibile in quanto nessuno sa dare una risposta a queste domande. Alla fine quindi la vera domanda è: Perchè viviamo la nostra vita??? la risposta è di continuare a viverla, perchè durante il corso della nostra vita non potremo mai sapere dove stiamo andando e perchè, ma siamo come un viandante lungo un sentiero che vede solo la lunga e interminabile strada dietro di sè e davanti a sè. l'unica cosa che può fare è andare avanti. Non sa dove arriverà, ma sa che quella lunga strada alla fine lo porterà al suo traguardo. Quindi dopo questa considerazione sembrerebbe che coloro i quali vivono la loro vita "con leggerezza" non curandosi del proprio futuro possano trovare la felicità poichè vanno sempre avanti senza porsi domande. Però imho non è così. Alla fine lungo la strada incontreremo tantissimi bivi. Il modo per trovare la via giusta non è di andare sempre diritti non pensando a niente, ma quello di proseguire lungo il cammino cercando sempre di scegliere il bivio "giusto", quello che ci è stato consigliato dal viandante appena incontrato, quello che ci sembra più promettente date le eseprienze di vita che abbiamo vissuto. quello che sappaimo riconoscere come il sentiero giusto perchè lo "sentiamo" dentro di noi. Alla fine vagare senza una meta non porta quasi mai verso la strada giusta. Ma il "sentire" la strada che si sta percorrendo, ponendoci ad ogni bivio (e solo allora) la domanda se il sentiero che stiamo percorrendo è quello giusto, ci permetterà molto probabilmente di giungere a destinazione. Vabbè... spero che si sia capito qualcosa da questo mio derilante post, ma purtroppo ci sono cose che per quanto mi sforzi non riesco ad esprimere in maniera sufficientemente comprensibile ![]()
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#59 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jul 2002
Città: Reggio Calabria -> London
Messaggi: 12112
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Se noi non conoscessimo sentimenti negativi, potremmo provare sentimenti positivi??? se noi vivessimo in uno stato di perenne felicità cosa accadrebbe? dopo un pò questo stato apparentemente felice in realtà diventerebbe la normalità, la consuetudine. In quanto esseri umani la consuetudine ci annoia. Quindi alla fine anche la felicità ci annoierebbe. un pò come i drogati. Loro facendosi non fanno altro che innalzare il livello di endorfine nel cervello. Ma continuando a farsi non fanno altro che assuefarsi a questa felicità fittizia. Alla fine si stancherebbero pure di questa felicità, ma devono continuare a farsi per non ripiombare nella normalità, che confrontata con quel livello di "felicità" non potrà che sembrare il baratro + profondo e + oscuro che possiamo immaginare. Gli unici momenti di "quasi-normalità" che vivrebbero sono quelli che all'inizio gli sembravano come la Felicità con la F maiuscola. Alla fine loro, nonstante abbiano la "felicità" a portata di siringa o di pista, non sono altro che gli esseri + infelici del mondo. Perchè hanno perso la voglia di andare avanti. Si sono fermati lungo la loro strada (vedi post precedente ![]()
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#60 |
Senior Member
Iscritto dal: May 2001
Città: Milano Tokyo , purtroppo Utente con le palle fracassate
Messaggi: 2371
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Time - Pink Floyd
Ticking away the moments that make up a dull day You fritter and waste the hours in an offhand way. Kicking around on a piece of ground in your home town Waiting for soemone or something to show you the way. Tired of lying in the sunshine staying home to watch the rain. You are young and life is long and there is time to kill today. And then one day you find ten years have got behind you. No one told you when to run, you missed the starting gun. So you run and you run to catch up with the sun but it's sinking Racing around to come up behind you again. The sun is the same in a relative way but you're older, Shorter of breath and one day closer to death. Every year is getting shorter never seem to find the time. Plans that either come to nought or half a page of scribbled lines Hanging on in quiet desparation is the English way The time is gone, the song is over, Thought I'd something more to say. Tempo Contando i momenti che compongono un giorno noioso Butti via e sprechi le ore senza pensarci Andando a spasso per la città Aspettando qualcuno o qualcosa che ti indichi la strada Stanco di stare disteso al sole, stando a casa a guardare la pioggia Sei giovane e la vita è lunga e hai tempo da buttar via oggi E poi un giorno scopri che dieci anni sono passati alle tue spalle Nessuno ti ha detto quando correre, ti sei perso il segnale di partenza E allora corri e corri per raggiungere il sole ma sta affondando Facendo il giro per riemergere alle tue spalle Il sole è sempre relativamente lo stesso ma tu sei più vecchio Col fiato più corto ed un giorno più vicino alla morte Ogni giorno diventa più corto, sembra di non riuscire mai a trovare il tempo Piani che finiscono in nulla o in mezza pagina di appunti scarabocchiati Tener duro in quieta disperazione è lo stile inglese Il tempo è andato, la canzone è terminata Pensavo di avere qualcos'altro da dire
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Kotoshi mo yoroshiku onegai-itashimasu |
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