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Old 08-10-2008, 10:37   #1
userpercaso
 
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Ecco perchè il sistema economico attualmente è in crisi e perchè le banche hanno...

una loro colpa considerevole nell'indebitamento generalizzato.

Con questa crisi che sta colpendo giusto le grandi banche, il tracollo di numerose famiglie sarà pressocchè TOTALE!

SE la mia banca non ha i soldi da darmi ad una mia richiesta, questa riuscirà a rispondere solo a talune richieste...dopdichè ciao PEP...anche perchè non avrà la fiducia di un'altra banca a cui poter chiedere un prestito!

Non guardate solo il lato finanziario delle borse!
Francia, Germania, Belgio e altre nazioni sono IN RECESSIONE E CRISI tangibile e reale, noi già da un bel pò di anni....

I posti di lavoro che salteranno (non essendoci richiesta di mercato la produzione cessa o si ferma).. a brevissimo termine (Opel e BMW da Lunedì chiudono alcune catene tanto per dire.....) saranno molti e localizzati in EU presumo!

Comunque posto una interessante analisi pubblicata sulla repubblica.it

L'ANALISI
Il mondo drogato
della vita a credito
di ZYGMUNT BAUMAN

Un quotidiano britannico ha pubblicato la storia di un cinquantunenne che ha accumulato un debito di 58mila sterline su 14 carte di credito e finanziamenti vari. Con l'impennata dei costi del carburante, dell'elettricità e del gas non riusciva più a pagare gli interessi.

Deplorando, col senno di poi, la sconsideratezza che lo ha gettato in questa situazione spiacevole se la prendeva con chi gli aveva prestato il denaro: parte della colpa è anche loro, diceva, perché rendono terribilmente facile indebitarsi. In un altro articolo pubblicato lo stesso giorno, una coppia spiegava di aver dovuto drasticamente ridurre il bilancio familiare, ma esprimeva anche preoccupazione per la figlia, una ragazza giovane già pesantemente indebitata. Ogni volta che esaurisce il plafond della carta di credito subito le viene offerto in prestito altro denaro. A giudizio dei genitori le banche che incoraggiano i giovani a prendere prestiti per acquistare, e poi altri prestiti per pagare gli interessi, sono corresponsabili delle sventure della figlia.

C'era un vecchio aneddoto su due agenti di commercio che giravano l'Africa per conto dei rispettivi calzaturifici. Il primo inviò in ditta questo messaggio: inutile spedire scarpe , qui tutti vanno scalzi. Il secondo scrisse: richiedo spedizione immediata di due milioni di paia di scarpe, tutti qui vanno scalzi. La storiella mirava ad esaltare l'intuito imprenditoriale aggressivo, criticando la filosofia prevalente all'epoca secondo cui il commercio rispondeva ai bisogni esistenti e l'offerta seguiva l'andamento della domanda. Nel giro di qualche decennio la filosofia imprenditoriale si è completamente capovolta. Gli agenti di commercio che la pensano come il primo rappresentante sono rarissimi, se ancora esistono. La filosofia imprenditoriale vigente ribadisce che il commercio ha l'obiettivo di impedire che si soddisfino i bisogni, deve creare altri bisogni che esigano di essere soddisfatti e identifica il compito dell'offerta col creare domanda. Questa tesi si applica a qualsiasi prodotto, venga esso dalle fabbriche o dalle società finanziarie. La suddetta filosofia imprenditoriale si applica anche ai prestiti: l'offerta di un prestito deve creare e ingigantire il bisogno di indebitarsi.

L'introduzione delle carte di credito è stata un segno premonitore. Le carte di credito erano state lanciate sul mercato con uno slogan rivelatore e straordinariamente seducente: "Perché aspettare per avere quello che vuoi?". Desideri una cosa ma non hai guadagnato abbastanza per pagarla? Beh, ai vecchi tempi, ora fortunatamente andati, si doveva procrastinare l'appagamento dei propri desideri: stringere la cinghia, negarsi altri diletti, essere prudenti e parchi nelle spese e depositare il denaro così racimolato su un libretto di risparmio nella speranza di riuscire, con la cura e la pazienza necessarie, ad accumularne abbastanza per poter realizzare i propri sogni. Grazie a Dio e al buon cuore delle banche non è più così! Con la carta di credito si può invertire l'ordine: prendi subito, paghi dopo. La carta di credito rende liberi di appagare i desideri a propria discrezione: avere le cose nel momento in cui le vuoi, non quando te le sei guadagnate e te le puoi permettere.

Questa era la promessa, ma sotto c'era anche una nota in caratteri minuscoli, difficile da decifrare anche se facile da intuire in un momento di riflessione: quel perenne "dopo" ad un certo punto si trasformerà in "subito" e bisognerà ripagare il prestito. Il pagamento dei prestiti contratti per non aspettare e soddisfare subito i vecchi desideri, renderà difficilissimo soddisfarne di nuovi... Non pensare al "dopo", significò , come sempre, guai in vista. Si può smettere di pensare al futuro solo a proprio rischio e pericolo. Sicuramente il conto sarà salato. Più presto che tardi arriva la consapevolezza che allo sgradevole differimento dell'appagamento si è sostituito un breve differimento della vera terribile punizione per l'essere stati precipitosi. Ci si può togliere uno sfizio quando si vuole, ma anticipare il diletto non lo renderà più abbordabile... In ultima analisi, sarà differita solo la presa di coscienza della triste realtà.

Per quanto nociva e dolorosa, questa non è l'unica nota in caratteri minuscoli sotto la promessa del "prendi subito, paga dopo". Per evitare di limitare ad un solo prestatore il profitto derivante dalle carte di credito e dai prestiti facili, il debito contratto doveva essere (e così è stato) trasformato in un bene che procuri profitto permanente. Non riesci a ripagare il tuo debito? Non preoccuparti: a differenza degli avidi prestatori di denaro vecchio stile, ansiosi di veder ripagate le somme prestate entro termini ben precisi e non differibili, noi prestatori di denaro moderni e disponibili non ti chiediamo indietro i nostri soldi, bensì ci offriamo di prestartene altri per pagare il vecchio debito e avere un po' di disponibilità (cioè di debito) in più per toglierti nuovi sfizi. Siamo le banche che dicono "sì", le banche disponibili, le banche col sorriso, come diceva una delle pubblicità più geniali.

Quello che nessuno spot diceva apertamente, lasciando la verità ai cupi presagi del debitore, era che le banche prestatrici in realtà non volevano che i debitori pagassero i debiti. Se lo avessero fatto entro i termini non sarebbero stati più in debito, ma sono proprio i loro debiti (il relativo interesse mensile) che i moderni, disponibili (e geniali) prestatori di denaro hanno deciso, con successo, di riciclare come fonte prima del loro profitto costante, assicurato (e si spera garantito). I clienti che restituiscono puntualmente il denaro preso in prestito sono l'incubo dei prestatori. Le persone che si rifiutano di spendere denaro che non abbiano già guadagnato e si astengono dal prenderlo in prestito, non sono di alcuna utilità ai prestatori - perché sono quelli che (spinti dalla prudenza o da un senso antiquato dell'onore) si affrettano a ripagare i propri debiti alle scadenze. Una delle maggiori società di carte di credito presenti in Gran Bretagna ha suscitato pubbliche proteste (che certo avranno vita breve) nel momento in cui ha scoperto il suo gioco rifiutando il rinnovo delle carte ai clienti che pagavano ogni mese il loro intero debito, senza quindi incorrere in sanzioni finanziarie.

L'odierna stretta creditizia non è risultato del fallimento delle banche. Al contrario, è il frutto del tutto prevedibile, anche se nel complesso inatteso, del loro straordinario successo: successo nel trasformare una enorme maggioranza di uomini e donne, vecchi e giovani, in una genìa di debitori. Perenni debitori, perché si è fatto sì che lo status di debitore si auto-perpetui e si continuino a offrire nuovi debiti come unico modo realistico per salvarsi da quelli già contratti. Entrare in questa condizione, ultimamente, è diventato facile quanto mai prima nella storia dell'uomo: uscirne non è mai stato così difficile. Tutti coloro che erano nelle condizioni di ricevere un prestito, e milioni di altri che non potevano e non dovevano essere allettati a chiederlo, sono già stati ammaliati e sedotti a indebitarsi. E proprio come la scomparsa di chi va a piedi nudi è un guaio per l'industria calzaturiera, così la scomparsa delle persone senza debiti è un disastro per l'industria dei prestiti. Quanto predetto da Rosa Luxemburg si è nuovamente avverato: comportandosi come un serpente che si mangia la coda il capitalismo è nuovamente arrivato pericolosamente vicino al suicidio involontario, riuscendo ad esaurire la scorta di nuove terre vergini da sfruttare...

Negli Usa il debito medio delle famiglie è cresciuto negli ultimi otto anni - anni di apparente prosperità senza precedenti- del 22 per cento. L'ammontare totale dei prestiti su carta di credito non pagati è cresciuto del 15%. E , cosa forse più minacciosa, il debito complessivo degli studenti universitari, la futura élite politica, economica e spirituale della nazione, è raddoppiato. L'insegnamento dell'arte di "vivere indebitati", per sempre, è ormai inserito nei programmi scolastici nazionali... Si è arrivati a una situazione molto simile in Gran Bretagna. Il resto dei Paesi europei segue a non grande distacco. Il pianeta bancario è a corto di terre vergini avendo già sconsideratamente dedicato allo sfruttamento vaste estensioni di terreno sterile.

La reazione finora, per quanto possa apparire imponente e addirittura rivoluzionaria per come emerge dai titoli dei media e dalle dichiarazioni dei politici, è stata la solita : il tentativo di ricapitalizzare i prestatori di denaro e di rendere i loro debitori nuovamente in grado di ricevere credito, così il business di prestare e prendere in prestito, dell'indebitarsi e mantenersi indebitato, potrebbe tornare alla "normalità". Il welfare state per i ricchi (che a differenza del suo omonimo per i poveri non è mai stato messo fuori servizio) è stato riportato in vetrina dopo essere stato temporaneamente relegato nel retrobottega per evitare invidiosi paragoni. Lo Stato ha nuovamente flesso in pubblico muscoli a lungo rimasti inattivi, stavolta al fine di proseguire il gioco che rende questo esercizio ingrato ma, abominevole a dirsi, inevitabile; un gioco che stranamente non sopporta che lo Stato fletta i muscoli, ma non può sopravvivere senza.

Quello che si dimentica allegramente (e stoltamente) in quest'occasione è che l'uomo soffre a seconda di come vive. Le radici del dolore oggi lamentato, al pari delle radici di ogni male sociale, sono profondamente insite nel nostro modo di vivere: dipendono dalla nostra abitudine accuratamente coltivata e ormai profondamente radicata di ricorrere al credito al consumo ogni volta che si affronta un problema o si deve superare una difficoltà. Vivere a credito dà dipendenza come poche altre droghe, e decenni di abbondante disponibilità di una droga non possono che portare a uno shock e a un trauma quando la disponibilità cessa. Oggi ci viene proposta una via d'uscita apparentemente semplice dallo shock che affligge sia i tossicodipendenti che gli spacciatori: riprendere (con auspicabile regolarità) la fornitura di droga.

Andare alle radici del problema non significa risolverlo all'istante. È però l'unica soluzione che possa rivelarsi adeguata all'enormità del problema e a sopravvivere alle intense, seppur relativamente brevi , sofferenze delle crisi di astinenza.
(Traduzione di Emilia Benghi)


Fonte La Repubblica.it
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Old 08-10-2008, 10:46   #2
momo-racing
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ci han detto di stare attenti ai cinesi e giù tutti a dare contro ai cinesi brutti e cattivi, ci han detto di stare attenti agli extracomunitari, e giù tutti a dare contro agli extracomunitari brutti e cattivi, ci han detto che in medioriente ci sono solo terroristi e giù tutti a dare contro ai mediorientali.
Ci han detto che l'america era il faro della libertà e giù tutti a calarci le brache di fronte all'america che ci fa stare bene, che ci difende.
Ora si sono scoperte le carte e se negli anni a venire la nostra vita volgerà al peggio sarà solo merito loro, che si son messi a tirare una corda, già troppo tesa, oltre ogni limite di sopportazione, consumando e spendendo oltre ogni logica, oltre ogni possibilità perchè tanto ci pensa il mercato libero, perchè tanto che senso ha risparmiare se puoi fare debiti e vivere da re, perchè tanto i debiti si possono sempre pagare domani, , trascinando così nel baratro con loro tutto il mondo, che si troverà a pagare i debiti prodotti dalla loro scelleratezza e dalla loro ingordigia.

Ora le maschere sono calate, le carte sono scoperte, e l'america si è dimostrata quello che è: e noi facciamo la parte del porco che ogni giorno ringrazia il contadino per averlo messo all'ingrasso, ma che solo ora si rende conto che la strada che stava percorrendo è quella che porta al macello.

la parabola del titanic non ha insegnato nulla: le manie di onnipotenza dell'uomo finiscono sempre per infrangersi contro gli scogli della realtà

Ultima modifica di momo-racing : 08-10-2008 alle 10:49.
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Old 08-10-2008, 11:08   #3
Radagast82
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quello è un articolo sempliciotto per menti sempliciotte. E' di una banalità, oltre che di un'incompletezza, senza precedenti.
Ma si sa, quando c'è crisi sono tutti pronti a puntare il dito a destra e a manca per poi dire "ve l'avevo detto!"
giornalai
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"...perché potresti riunire intorno a un tavolo il marinaio più coraggioso, il pilota più intrepido e il soldato più audace, e quale sarebbe il risultato? Le loro paure si sommano..." W. Churchill
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Old 08-10-2008, 11:25   #4
userpercaso
 
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quello è un articolo sempliciotto per menti sempliciotte. E' di una banalità, oltre che di un'incompletezza, senza precedenti.
Ma si sa, quando c'è crisi sono tutti pronti a puntare il dito a destra e a manca per poi dire "ve l'avevo detto!"
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sarà per coglioni, come vossia ha sentenziato...ma quando poi ti fai ad esempio una rata per la macchina, per la moto, per la casa, per qualsiasi altra cosa, per la casa (mutuo...) vediamo chi è il sempliciotto

Ieri sera facevano notare a ballarò, come la rinegozzazione sia una manna per finanzieri e banchieri e una mannaia per il povero cristo che ci capita (e non sono pochi sai)...

Si ok il tasso Tremonti l'ha bloccato al 2006 (parlo dei tassi variabili)...ma a che pro???

Quello che ti costringerà a pagare PER TUTTA LA VITA SE NON OLTRE!

Una volta si lasciava in eredità la casa...adesso il mutuo da pagare...

E' DA ALMENO 30 ANNI CHE IL CREDITO A CONSUMO è STATA LA VALVOLA PER I CONSUMI E LA CRESCITA ECONOMICA...MA ADESSO CHE SOLDI NON CE NE SONO PIù NEPPURE PER UNA RATA MENSILE..ECCO CHE IL CASTELLO SI AMMOSCIERA'...
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Old 08-10-2008, 11:27   #5
CYRANO
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ci han detto di stare attenti ai cinesi e giù tutti a dare contro ai cinesi brutti e cattivi, ci han detto di stare attenti agli extracomunitari, e giù tutti a dare contro agli extracomunitari brutti e cattivi, ci han detto che in medioriente ci sono solo terroristi e giù tutti a dare contro ai mediorientali.
Ci han detto che l'america era il faro della libertà e giù tutti a calarci le brache di fronte all'america che ci fa stare bene, che ci difende.
Ora si sono scoperte le carte e se negli anni a venire la nostra vita volgerà al peggio sarà solo merito loro, che si son messi a tirare una corda, già troppo tesa, oltre ogni limite di sopportazione, consumando e spendendo oltre ogni logica, oltre ogni possibilità perchè tanto ci pensa il mercato libero, perchè tanto che senso ha risparmiare se puoi fare debiti e vivere da re, perchè tanto i debiti si possono sempre pagare domani, , trascinando così nel baratro con loro tutto il mondo, che si troverà a pagare i debiti prodotti dalla loro scelleratezza e dalla loro ingordigia.

Ora le maschere sono calate, le carte sono scoperte, e l'america si è dimostrata quello che è: e noi facciamo la parte del porco che ogni giorno ringrazia il contadino per averlo messo all'ingrasso, ma che solo ora si rende conto che la strada che stava percorrendo è quella che porta al macello.

la parabola del titanic non ha insegnato nulla: le manie di onnipotenza dell'uomo finiscono sempre per infrangersi contro gli scogli della realtà
concordo.
era un castello con fondamenta di sabbia che sarebbe crollato prima o poi...


C;'.a.'z'.a
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Old 08-10-2008, 11:39   #6
Stigmata
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quello è un articolo sempliciotto per menti sempliciotte. E' di una banalità, oltre che di un'incompletezza, senza precedenti.
Ma si sa, quando c'è crisi sono tutti pronti a puntare il dito a destra e a manca per poi dire "ve l'avevo detto!"
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Va bene che spararle grosse genera appagamento, ma ritieni che i concetti espressi in quell'articolo siano sbagliati?
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Old 08-10-2008, 11:42   #7
Radagast82
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sarà per coglioni, come vossia ha sentenziato...ma quando poi ti fai ad esempio una rata per la macchina, per la moto, per la casa, per qualsiasi altra cosa, per la casa (mutuo...) vediamo chi è il sempliciotto

Ieri sera facevano notare a ballarò, come la rinegozzazione sia una manna per finanzieri e banchieri e una mannaia per il povero cristo che ci capita (e non sono pochi sai)...

Si ok il tasso Tremonti l'ha bloccato al 2006 (parlo dei tassi variabili)...ma a che pro???

Quello che ti costringerà a pagare PER TUTTA LA VITA SE NON OLTRE!

Una volta si lasciava in eredità la casa...adesso il mutuo da pagare...

E' DA ALMENO 30 ANNI CHE IL CREDITO A CONSUMO è STATA LA VALVOLA PER I CONSUMI E LA CRESCITA ECONOMICA...MA ADESSO CHE SOLDI NON CE NE SONO PIù NEPPURE PER UNA RATA MENSILE..ECCO CHE IL CASTELLO SI AMMOSCIERA'...
1) vossia ha sentenziato perchè quell'articolo non si riferisce alla realtà italiana, ed è una volgare traduzione di un articolo estero.
2) vossia ha una rata per la moto e un mutuo
3) vossia fa osservare a chi non mastica economia che:
a) quell'articolo non tiene conto del potere di acquisto (parlo dell'Italia) che si sta erodendo da diversi anni
b) quell'articolo non menziona il fatto che ogni cittadino dovrebbe avere aspettative di vita migliorative
c) quell'articolo sopravvaluta enormemente la capacità delle finanziare di farti "nascere" il bisogno/desiderio e, dall'altro lato, sottovaluta completamente (se non omette) il ruolo che hanno TUTTI i mass media nel far nascere questi desideri (per fare un esempio terra terra, lucignolo bella vita, la mercedes a 18 anni, le feste vip etc etc), in primis i giornali.
d) quell'articolo omette (stranamente) che se i soldi non ci sono più non è per colpa delle finanziarie che si son messi ad alzare i tassi di interesse dall'oggi al domani, ma dall'inflazione che cresce del 4% e degli stipendi fermi da 5 anni...
e) quell'articolo omette che molto più spesso di quanto si immagini il credito al consumo è utilizzato per far fronte alle necessità quotidiane, e se si è arrivati a questo c'è qualche problemino strutturale delle società e degli stati, non certo per colpa delle finanziarie che fanno il loro mestiere
f) quell'articolo omette completamente i dati sull'indotto del settore, quasi fosse un'entità astratta con l'unico scopo di far del male alla gente
g) quell'articolo omette qualsiasi tipo di dato numerico. Se avessero la grazia di contestualizzarlo alla realtà italiana, scopriresti che (nel bene e nel male) il belpaese è molto lontano dai livelli di indebitamento che si registrano in USA e UK
h) quell'articolo omette i dati sul livello di sofferenze dei prestiti personali/finanziamenti
i) quell'articolo, tra le altre cose, parla di semplicità nell'ottenere un prestito, dimostrando o l'inapplicabilità della traduzione dell'articolo alla realtà italiana, o la totale ignoranza in materia. In nessuno dei due casi è possibile dare una valutazione positiva all'articolo

Detto questo vado a pranzo
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Ultima modifica di Radagast82 : 08-10-2008 alle 11:48.
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Old 08-10-2008, 11:46   #8
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Va bene che spararle grosse genera appagamento, ma ritieni che i concetti espressi in quell'articolo siano sbagliati?
non mi sembra di aver scritto che quell'articolo spara cazzate. Mi sembra di aver detto è che sempliciotto e incompleto.
Cosa che sinceramente non mi sembra un punto di favore per un articolo su un quotidiano come La Repubblica, soprattutto quando in questi giorni ci sono segnali di crisi. Avrei preferito un'analisi un pochino più approfondita, magari citando qualche dato e qualche fonte, giusto per rendere un minimo autorevole l'analisi, e non limitarsi ad una traduzione di un articolo evidentemente uscito in UK e pertanto a quel solo contesto applicabile.
E' come se avessero pubblicato un trattato di filosofia sulla morale. Giusto, ma non applicabile in pratica.
Per il resto valgono le considerazione che ho scritto poc'anzi
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Old 08-10-2008, 12:04   #9
Fritz!
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quello è un articolo sempliciotto per menti sempliciotte. E' di una banalità, oltre che di un'incompletezza, senza precedenti.
Ma si sa, quando c'è crisi sono tutti pronti a puntare il dito a destra e a manca per poi dire "ve l'avevo detto!"
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Si infatti, ho avuto la stessa impressione
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Old 09-10-2008, 14:00   #10
zerothehero
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+Ho in mano il corriere e un focus (a mio avviso ben fatto) che tenta di spiegare il motivo della crisi. (pag 10 corsera)

Faccio una breve sintesi. (a cui però aggiungo delle mie considerazioni e spero anche le vostre, visto che mi è costata fatica sintetizzare)




- La locomotiva del debito.
Debito aggregato Usa (famiglie, imprese, banche e pubbliche amministrazioni) > 51000 mld di dollari (a fronte di un pil di 14000mld di dollari).
L'incidenza del debito aggregato sul pil (attenzione non il deficit statale) è del 358% ed è raddoppiato rispetto agli anni 50 e 60. Facendo un paragone con un paese molto indebitato (l'Italia) il debito aggregato è molto più basso (200%). Sul deficit "statale" (federale + stati) più o meno gli Usa con le ultime operazioni arriveranno al 100% del pil, ma è solo una mia impressione
Debito che finanzia i consumi e quindi la crescita (yd=C+I spinge yo) consumo che diventa anche distonico rispetto alla crescita della produttività del lavoro (che permette di "aumentare i salari") (che è cresciuto si, ma non in maniera tale da giustificare le performance del pil usa degli ultimi 18 anni). Dato che è confermato anche da una serie di grafici postati da me in precedenza (in cui si vedeva come l'aumento della produttività del lavoro non è stato tale da giustificare la crescita usa dell'ultimo ventennio)
Quindi de facto la crescita dei consumi è dovuta solo in parte all'aumento della produttività del lavoro (che ha permesso di aumentare il reddito monetario)..parte del consumo privato è stato finanziato a debito (che in sè non è negativo, lo diventa se è eccessivo),
Scusate per l'eccesso di parentesi.

-La centralità della finanza
Alla crescita del debito i contributi maggiore l'hanno dato i mutui immobiliari e il settore finanziario.
L'esposizione della finanza è passata dal 21% del pil (1980) al 116% nel 2007.
La finanza ha dato una spinta crescente ai profitti (1950-> 9,5% utili totali ; 2006-> 33% utili totali ec. usa).
Perchè questo?
Per via della politica monetaria eccessivamente "espansiva" (in alcuni periodi i tassi di interesse erano addirittura "negativi", depurati dall'inflazione, cioè il denaro "non lo paghi" dando più "denaro" di quello che hai ottenuto in prestito per via dell'inflazione che si mangia l'interesse, spero che questa semplificazione sia chiara) quindi il DEBITO costava meno del CAPITALE...conveniva (e conviene) ricorrere il più possibile al denaro altrui (e poi farlo divenire capitale proprio, a "zero" rischio, se non quello di insolvenza ).
Usando il debito come leva, si ottiene il duplice effetto di aumentare a dismisura il rendimento dei capitali propi impiegati e di moltiplicare le atttività.

Il mito dell'innovazione finanziaria.
Gli innovatori hanno creduto di poter elevare il rendimento del capitale investito senza elevare il rischio. (prodotti finanziari strutturati).
Riduzione degli impieghi "classici" (meno rischiosi) a vantaggio di quelli più remunerativi-speculativi.

L'esaltazione del ROE (return on equity)
Eccesso di distribuzione dei dividendi, rispetto ai "profitti reali" e ciò ha contribuito a ridurre gli investimenti "produttivi"
Negli ultimi 11 anni gli azionisti (delle società del S&P 500 INDEX) hanno ricevuto circa 4200mld di dollari..ben 22/50 delle prime 50 principali società(tra cui spiccano tutte e 5 le investment bank, le due prime banche commerciali e Fannie e Freddie Mac) hanno distribuito PIU' dell'utile e altre 8 tra il 90 e il 99% del medesimo.-> saccheggio delle imprese, riducendo la propensione all'investimento e riducendo il proprio capitale.
Nel periodo 2000-2007 queste 8 banche hanno speso 147 mld di dollari per ridurre il proprio capitale (e distribuirlo in dividendi o in riacquisto di proprie azioni), quasi come se si fosse davanti ad un gigantesco insider trading volto al sostegno dell'andamento "finanziario" (meccanismo perverso delle stock option in mano ai manager).

L'estremismo della deregulation.
-Abolizione bypartisan delle Glass Stagall Act (1999) che vietava la commistione tra banche commerciali, banche d'affari e d'investimento.
La sec ha inoltre concesso alle "big five" di Wall Street il diritto di autoregolare i propi rischi. Divaricazione sempre più crescente tra impieghi e capitale proprio (si passa da un dollaro di capitale per ogni 6-7 di investimento a un dollaro di capitale "proprio" per 30-40 di investimento.)
-> necessità di una "basilea 3" (aggiungo io) per tutte le banche (retail e non) che fissi un minimo tra impieghi e capitale proprio (anche se si tratta di meri intermediatori finanziari) o un rapporto di diversificazione tra investimenti speculativi e investimenti "meno rischiosi").

Il breve termine
-> shortermismo (cercate su internet se non si capisce).

Il "conflitto interiore"

-> Legare in modo meccanico la remunerazione dei manager con il rendimento delle azioni, ha finito per condizionare eccessivamente il comportamento dei manager all'andamento del mercato finanziario, rispetto a quello "reale". Vedi dividendi "eccessivi" rispetto ai profitti.

Ultima modifica di zerothehero : 09-10-2008 alle 14:08.
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Old 09-10-2008, 14:01   #11
KuWa
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quello è un articolo sempliciotto per menti sempliciotte. E' di una banalità, oltre che di un'incompletezza, senza precedenti.
Ma si sa, quando c'è crisi sono tutti pronti a puntare il dito a destra e a manca per poi dire "ve l'avevo detto!"
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quoto e aggiungo.. se uno fa un debito che sa che non potrà ripagare è veramente un pirla e dopo non si deve lamentare delle conseguenze.
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Old 09-10-2008, 14:10   #12
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quoto e aggiungo.. se uno fa un debito che sa che non potrà ripagare è veramente un pirla e dopo non si deve lamentare delle conseguenze.
esatto. Non è molto onesto dare la colpa agli altri per i propri errori di valutazione o di calcolo.
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"...perché potresti riunire intorno a un tavolo il marinaio più coraggioso, il pilota più intrepido e il soldato più audace, e quale sarebbe il risultato? Le loro paure si sommano..." W. Churchill
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Old 09-10-2008, 14:20   #13
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quello è un articolo sempliciotto per menti sempliciotte. E' di una banalità, oltre che di un'incompletezza, senza precedenti.
Ma si sa, quando c'è crisi sono tutti pronti a puntare il dito a destra e a manca per poi dire "ve l'avevo detto!"
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Old 09-10-2008, 14:55   #14
Fritz!
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+Ho in mano il corriere e un focus (a mio avviso ben fatto) che tenta di spiegare il motivo della crisi. (pag 10 corsera)

Faccio una breve sintesi. (a cui però aggiungo delle mie considerazioni e spero anche le vostre, visto che mi è costata fatica sintetizzare)




- La locomotiva del debito.
Debito aggregato Usa (famiglie, imprese, banche e pubbliche amministrazioni) > 51000 mld di dollari (a fronte di un pil di 14000mld di dollari).
L'incidenza del debito aggregato sul pil (attenzione non il deficit statale) è del 358% ed è raddoppiato rispetto agli anni 50 e 60. Facendo un paragone con un paese molto indebitato (l'Italia) il debito aggregato è molto più basso (200%). Sul deficit "statale" (federale + stati) più o meno gli Usa con le ultime operazioni arriveranno al 100% del pil, ma è solo una mia impressione
Debito che finanzia i consumi e quindi la crescita (yd=C+I spinge yo) consumo che diventa anche distonico rispetto alla crescita della produttività del lavoro (che permette di "aumentare i salari") (che è cresciuto si, ma non in maniera tale da giustificare le performance del pil usa degli ultimi 18 anni). Dato che è confermato anche da una serie di grafici postati da me in precedenza (in cui si vedeva come l'aumento della produttività del lavoro non è stato tale da giustificare la crescita usa dell'ultimo ventennio)
Quindi de facto la crescita dei consumi è dovuta solo in parte all'aumento della produttività del lavoro (che ha permesso di aumentare il reddito monetario)..parte del consumo privato è stato finanziato a debito (che in sè non è negativo, lo diventa se è eccessivo),
Scusate per l'eccesso di parentesi.

-La centralità della finanza
Alla crescita del debito i contributi maggiore l'hanno dato i mutui immobiliari e il settore finanziario.
L'esposizione della finanza è passata dal 21% del pil (1980) al 116% nel 2007.
La finanza ha dato una spinta crescente ai profitti (1950-> 9,5% utili totali ; 2006-> 33% utili totali ec. usa).
Perchè questo?
Per via della politica monetaria eccessivamente "espansiva" (in alcuni periodi i tassi di interesse erano addirittura "negativi", depurati dall'inflazione, cioè il denaro "non lo paghi" dando più "denaro" di quello che hai ottenuto in prestito per via dell'inflazione che si mangia l'interesse, spero che questa semplificazione sia chiara) quindi il DEBITO costava meno del CAPITALE...conveniva (e conviene) ricorrere il più possibile al denaro altrui (e poi farlo divenire capitale proprio, a "zero" rischio, se non quello di insolvenza ).
Usando il debito come leva, si ottiene il duplice effetto di aumentare a dismisura il rendimento dei capitali propi impiegati e di moltiplicare le atttività.

Il mito dell'innovazione finanziaria.
Gli innovatori hanno creduto di poter elevare il rendimento del capitale investito senza elevare il rischio. (prodotti finanziari strutturati).
Riduzione degli impieghi "classici" (meno rischiosi) a vantaggio di quelli più remunerativi-speculativi.

L'esaltazione del ROE (return on equity)
Eccesso di distribuzione dei dividendi, rispetto ai "profitti reali" e ciò ha contribuito a ridurre gli investimenti "produttivi"
Negli ultimi 11 anni gli azionisti (delle società del S&P 500 INDEX) hanno ricevuto circa 4200mld di dollari..ben 22/50 delle prime 50 principali società(tra cui spiccano tutte e 5 le investment bank, le due prime banche commerciali e Fannie e Freddie Mac) hanno distribuito PIU' dell'utile e altre 8 tra il 90 e il 99% del medesimo.-> saccheggio delle imprese, riducendo la propensione all'investimento e riducendo il proprio capitale.
Nel periodo 2000-2007 queste 8 banche hanno speso 147 mld di dollari per ridurre il proprio capitale (e distribuirlo in dividendi o in riacquisto di proprie azioni), quasi come se si fosse davanti ad un gigantesco insider trading volto al sostegno dell'andamento "finanziario" (meccanismo perverso delle stock option in mano ai manager).

L'estremismo della deregulation.
-Abolizione bypartisan delle Glass Stagall Act (1999) che vietava la commistione tra banche commerciali, banche d'affari e d'investimento.
La sec ha inoltre concesso alle "big five" di Wall Street il diritto di autoregolare i propi rischi. Divaricazione sempre più crescente tra impieghi e capitale proprio (si passa da un dollaro di capitale per ogni 6-7 di investimento a un dollaro di capitale "proprio" per 30-40 di investimento.)
-> necessità di una "basilea 3" (aggiungo io) per tutte le banche (retail e non) che fissi un minimo tra impieghi e capitale proprio (anche se si tratta di meri intermediatori finanziari) o un rapporto di diversificazione tra investimenti speculativi e investimenti "meno rischiosi").

Il breve termine
-> shortermismo (cercate su internet se non si capisce).

Il "conflitto interiore"

-> Legare in modo meccanico la remunerazione dei manager con il rendimento delle azioni, ha finito per condizionare eccessivamente il comportamento dei manager all'andamento del mercato finanziario, rispetto a quello "reale". Vedi dividendi "eccessivi" rispetto ai profitti.
Fa parte delle ricostruzioni possibili.

Però, e lo so che la mia idea l'ho già ripetuta a iosa, per trovare le cause ultime bisogna cercare altrove.

Questa tua analisi a mio avviso pecca di eccesso di approccio microeconomico. Nel quadro più vasto, l'ingegnerizzazione finanziaria, la crescita del debito aggrgato, i deficit commerciali e così via, rientrano tutti in una più ampia categoria che si può semplificare nel concetto di "capital misallocation", la cui origine sta nell'approccio marcoeconomico dell'ultimo decennio. Insomma la critica di stampo austriaco alla gestione economica in versione Greenspan.


Per fare un parallelo (che siccome non sono medico va preso con le pinze) se nel corpo introduci per lungo tempo un eccesso di sostanza xy, a lungo andare avrai problemi ai reni, al sistema nervoso, alla circolazione, ecc... Può anche darsi che poi muori per il collasso dei reni o del fegato, e può anche darsi che nella fase acuta della malattia tu debba agire direttamente per salvare il cuore o i polmoni.... Ma l'origine del fenomeno nel senso più generale, sta nell'eccesso di assunzione prolungata della sostanza xy.

E, secondo me, la critica di tipo monetarista è quella che meglio inquadra il problema nella sua generalità. Tutte le ricostruzioni che ho letto si impuntano su questo o quello specifico particolare, ma non riescono a dare un'analisi generale della situazione... a meno di non passare su un piano ideologico, in cui il fallimento del capitalismo (o liberismo o liberismo selvaggio o quello che si vuole) era qualcosa che doveva accadere comunque.
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Old 09-10-2008, 15:03   #15
dave4mame
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quoto e aggiungo.. se uno fa un debito che sa che non potrà ripagare è veramente un pirla e dopo non si deve lamentare delle conseguenze.
mica tanto.
prima regola che mi hanno spiegato all'ufficio mutui

se tu fai un debito di 1000 euro che non puoi ripagare sei pirla tu.
se tu fai un debito di 100.000 euro che non puoi ripagare è pirla chi te l'ha concesso.
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Old 09-10-2008, 15:05   #16
Scalor
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la verità la dice piu o meno, per avere una carta di credito il limite max di credito è in funzione delle garanzie, conto corrente in banca, conto titoli, azioni , immobili, ecc non è che le anche aumentano il limite se uno non riesce piu a pagare interessi .
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Old 09-10-2008, 16:04   #17
Radagast82
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Peccato che dica la verità

E chi fa i debiti ora paga (salato si spera)
i debiti se li fai dopo li paghi. indipendentemente da tutto. se la voglia di comprare la tv ultimo modello è più forte della tua capacità previsionale di ripagamento del debito, crisi o non crisi, sono caxxi tuoi (non tuoi di gabi, tuoi in generale).
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"...perché potresti riunire intorno a un tavolo il marinaio più coraggioso, il pilota più intrepido e il soldato più audace, e quale sarebbe il risultato? Le loro paure si sommano..." W. Churchill
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Old 09-10-2008, 16:05   #18
Radagast82
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e allora perchè lo chiedi, se già sai che non potrai ripagarlo?
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Old 09-10-2008, 16:43   #19
gabi.2437
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Old 09-10-2008, 17:26   #20
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Qui Quo Qua e la crisi finanziaria

http://it.youtube.com/watch?v=t_LWQQrpSc4
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