5G e salute: facciamo il punto fra fake news e ricerche reali

5G e salute: facciamo il punto fra fake news e ricerche reali

Si sente di tutto, parlando di 5G e potenziali conseguenze sulla salute. Abbiamo chiesto il parere di un esperto con grande esperienza e preparazione, che trovate in questo articolo non certo breve ma sicuramente ben argomentato e con un solo punto di riferimento: la scienza

di pubblicato il nel canale Telefonia
5G
 

I rischi per la salute

Facciamo una piccola premessa: le microonde non sono radiazioni ionizzanti. Una radiazione ionizzante è un tipo di radiazione che ha abbastanza energia da levare un elettrone a un atomo trasformando il bersaglio in uno ione. Questo tipo di radiazioni (a cui per esempio appartengono i raggi UV), sono senza ombra di dubbio radiazioni pericolosissime.

Ricordate quando, i primi giorni di sole d’estate al mare, vi esponete al sole, magari senza crema, e diventate rossi come un’aragosta brillando al buio? Non diventate rossi perché il sole vi ha bruciato.  Diventate rossi perché le vostre cellule sanno di essere state esposte per troppo tempo ad una pericolosa radiazione e fanno quello che è meglio per l’organismo: si suicidano, in un processo che si chiama apoptosi, per evitare, quanto più possibile, di farvi venire un cancro. E’ una misura estrema, perché il vostro corpo conosce il pericolo di tali radiazioni e fa di tutto per proteggersi, compreso sacrificare milioni di sue cellule (mettete sempre la crema).

Le microonde, le onde radio e lo spettro del visibile non sono in assoluto radiazioni ionizzanti, perché non hanno abbastanza energia. E ce ne vuole molta per strappare un elettrone. Parliamo quindi di un’altra serie di processi che ne possono determinare la pericolosità. E qua entriamo in un territorio molto difficile, fumoso, spigoloso e pieno di contraddizioni e pochissime certezze.

Essere immersi in un campo elettromagnetico per un periodo prolungato non fa certo bene. C'è da capire è quanto la sua presenza sia pericolosa o tollerabile senza conseguenze per l’organismo.

Un corpo può assorbire una parte della radiazione e convertirla in calore. In generale un organismo non risente di aumenti di temperatura al di sotto di 1 grado, ma in questi casi gli standard definiscono limiti che nemmeno si avvicinano a questo valore. (Fonte: International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection (ICNIRP), “Guidelines for limiting exposure to time-varying electric, magnetic and electromagnetic fields (up to 300 GHz)”. Health Phys. 1998 Apr; 74(4):494-522). Ricordate che avevamo detto che con il 5G c’era il problema che veniva riflesso da quasi tutto? Questa potrebbe essere una notizia buona. L’energia di un’onda che si scontra contro un corpo viene divisa tra l’onda riflessa e l’onda che attraversa lo stesso. Ed è quest’ultima che rilascia l’energia per l’aumento della temperatura. Ma essendo, in generale, il 5G molto soggetto a riflessione può essere che la dose assorbita sia sicuramente minore. In generale, però, abbiamo una sola certezza: essere immersi in un campo elettromagnetico per un periodo prolungato non fa certo bene. Quello che c’è da capire è quanto la sua presenza sia pericolosa o tollerabile senza conseguenze per l’organismo. Il discorso a questo punto diventa molto complesso e vorrei riuscire a non banalizzare l’argomento. I fattori da tenere in considerazione sono 2:

1. Il tempo di esposizione: la legge italiana distingue due casi, luoghi dove il soggiorno è minore di 4 ore e luoghi dove è almeno 4 ore.  Ma cosa succede quando l’esposizione dura mesi o anni in maniera continuativa?  Parlando in generale il corpo non è un’automobile, non ha per forza bisogno dell’intervento esterno di un carrozziere per riparare danni di minore entità, lo fa continuamente. Il corpo, tendenzialmente, tende a ritornare in una situazione di equilibrio a seguito di piccole o brevi alterazioni. Non vi è la certezza che possano esserci meccanismi per prevenire i danni provocati da una breve esposizione a campi elettromagnetici (nemmeno la certezza opposta) ma è chiaro che se l’entità del danno provocato dalle onde è di breve durata, è probabile che il corpo possa tranquillamente ritornare a uno stato di normalità facilmente.  Ma cosa succede quando questi piccoli danni sono continui e il corpo non riesce più a ripristinare la condizione di equilibrio ? E’ un po’ se vogliamo la differenza che passa tra bere un po’ troppo una volta e continuare a farlo senza sosta per anni.

2. Distanza dalla sorgente di radiazione: come avete visto un cellulare di 1W di potenza a 10cm crea un campo 10 volte superiore a quello d 1 metro. Il pericolo, se c’è, dipende anche dalla distanza.

 
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