Radeon R9 290X: AMD ridefinisce la scheda top di gamma

Al debutto la nuova proposta di fascia alta di AMD per il mercato delle schede video desktop, basata sulla nuova GPU nota con il nome in codice di Hawaii. L'architettura alla base rimane quella delle GPU Tahiti, migliorata e affinata oltre che notevolmente velocizzata grazie all'aumento degli stream processors e al bus memoria da 512bit. Il tutto condito da un prezzo di listino molto aggressivo, e da prestazioni allineate a quelle di GeForce GTX Titan
di Paolo Corsini pubblicato il 24 Ottobre 2013 nel canale Schede VideoAMDGeForceRadeonNVIDIA
Gestione del clock dinamica: un approfondimento
Incuriositi dal comportamento della scheda Radeon R9 290X nei test di temperatura con le due differenti impostazioni del bios, una che privilegia le prestazioni e l'altra la silenziosità di funzionamento, abbiamo approfondito l'analisi utilizzando il tool GPU-Z e rilevando le variazioni di temperatura di funzionamento della GPU e sua frequenza di clock durante l'esecuzione del benchmark di Alien vs Predator in loop per 3 volte. La finalità di questa analisi è capire quanto frequentemente la scheda utilizza la frequenza di clock massima della GPU, pari a 1 GHz, e quando il sistema di hardware monitoring interviene per diminuire la frequenza di clock.
Il primo grafico riporta i risultati ottenuti con bios in modalità "uber", quindi ottimizzato per le massime prestazioni velocistiche. Troviamo in questo caso che la frequenza di clock della GPU sia sempre pari a 1 GHz quando impegnata nei calcoli 3D; le variazioni attorno ai 300 MHz di clock avvengono nei pochi secondi che separano una scena del benchmark dalla seguente inserita nel loop. La temperatura della GPU registra un graduale aumento nei primi 100 secondi, portandosi sino alla soglia di 90 gradi e di fatto restando su questo valore durante tutta l'esecuzione del test in loop.
Il secondo test è identico come modalità ma prevede l'utilizzo della modalità standard del bios; in questo caso la frequenza di clock della GPU si mantiene sul valore di 1 GHz per il primo benchmark in loop ma tende a calare progressivamente con il proseguire dell'analisi portandosi attorno ai 900 MHz, variando continuamente alla ricerca di un margine superiore non appena la temperatura delle GPU lo permette. Quando la temperatura della GPU raggiunge la soglia di 93 gradi centigradi il sistema di hardware monitoring interviene diminuendo la frequenza di clock della GPU così da evitare che la temperatura continui ad aumentare: tale parametro si stabilizza sul valore di 94 gradi nel corso del terzo loop del benchmarking, con una costante variazione della frequenza di clock a piccoli intervalli così da mantenere questo parametro invariato. E' evidente come da questo ne derivi un livello prestazionale che è inferiore rispetto all'impostazione analizzata in precedenza, con un impatto che difficilmente è quantificabile in senso assoluto in quanto molto dipendente da quanto rapidamente la GPU raggiunga la temperatura considerata come soglia massima oltre la quale non ci si può spingere.
L'ultimo grafico riporta clock e temperatura della CPU dopo che da Catalyst Control Center è stata forzata una temperatura massima della GPU pari a 70 gradi centigradi. Il comportamento è di fatto quello visto nel grafico precedente, benché estremizzato: la frequenza di clock della GPU si mantiene sulla soglia di 1 GHz solo per parte della prima sessione di benchmarking per poi calare anche sotto agli 800 MHz così da mantenere la temperatura della GPU entro i 69 gradi centigradi.
Il comportamento della scheda AMD Radeon R9 290X in termini di frequenza di clock della GPU è quindi fortemente influenzato da quale sia la temperatura limite fissata da Catalyst Control Center, che con impostazioni di default è pari a 95 gradi centigradi. Se il profilo di funzionamento della ventola di raffreddamento è impostato in modo da privilegiare un funzionamento silenzioso sarà più facile che la frequenza di clock della GPU tenda ad allontanarsi dal picco massimo di 1 GHz; dinamica simile si verifica se la temperatura target della GPU fissata manualmente dall'utente sia un valore molto lontano dai 95 gradi di default in quanto la scheda manterrà quel valore di target ma portando la GPU ad operare ad una frequenza più contenuta.
Segnaliamo come la variazione della frequenza di clock della GPU non abbia ripercussioni su quella della memoria video: in tutte le nostre rilevazioni la memoria video ha sempre operato a 1.250 MHz di clock (5 Gbps) nel momento in cui era in esecuzione un'applicazione 3D, scendendo a 150 MHz di clock nel momento in cui il sistema si porta al desktop del sistema operativo.