IBM sulle tracce del supercomputer senziente

IBM sulle tracce del supercomputer senziente

Primi passi verso il computer senziente? Sembra proprio di sì, complice lo stanziamento del governo USA per un progetto targato IBM, volto a realizzare un supercomputer che sappia interpretare informazioni sensoriali e prendere decisioni in autonomia. Un passo verso la singolarità tecnologica?

di pubblicato il nel canale Sistemi
IBM
 

Macchine e programmazione?

Partiamo da un presupposto importante: attualmente ogni macchina, in qualsiasi forma, deve essere programmata. Un PC richiede milioni di righe di codice anche solo per visualizzare il blocco note, considerando che "sotto" troviamo su vari livelli il bios, un sistema operativo, dei driver video e via dicendo. Una lavatrice o un microonde sono macchine molto più semplici ma non sfuggono alla regola: quando impostiamo la centrifuga a 800 giri o il grill a 450W per 30 secondi, da qualche parte c'è un chip programmato in modo tale che, alla pressione di un tasto, "comandi" ad un motore o ad una serpentina di entrare in funzione per tot tempo.

In questi giorni si viene però a conoscenza di un ambizioso progetto che coinvolge diversi enti e aziende degli Stati Uniti d'America, fra cui IBM e cinque università. Obiettivo quello di porre le basi per un supercomputer "senziente", dotato di un numero imprecisato di sensori ma che sappia in un futuro riconoscere immagini ed oggetti, prendere decisioni, analizzare dati e sensazioni. Attenzione però: la base di partenza non è quella solita. Qui si parte in tutt'altro modo, avendo come obiettivo il processo cognitivo del cervello umano, come testimonia la partecipazione al progetto di gruppi di ricerca universitari dei dipartimenti di neurobiologia e psichiatria, oltre a quelli più puramente tecnici.

Questo non significa che tutto il processo cognitivo della macchina ideata sarà basato su sensori o altre fonti esterne. E' ovvio che, trattandosi di macchina, una programmazione alla base ci dovrà essere, ma è più che altro il modo in cui verranno caricati ed elaborati i dati che appare rivoluzionario. Un progetto ancora acerbo e in parte su carta, che dovrà scontrarsi contro molti problemi di natura pratica non ultima la potenza di calcolo, di cui però parleremo più avanti.

Il progetto verrà finanziato inizialmente con circa 5 milioni di Dollari USA, provenienti nella quasi totalità dall'ente governativo USA indicato come DARPA, Defense Advanced Research Projects Agency, e rientra in quello più ampio chiamato SyNAPSE, Systems of Neuromorphic Adaptive Plastic Scalable Electronics. Detto in parole più semplici, il nuovo computer senziente verrà finanziato dal governo USA per mezzo del dipartimento della Difesa; gente che se si muove non scherza, insomma.

L'idea ha un precedente: l'anno passato il Dr. Dharmendra Modha, a capo del progetto, ha sfruttato la potenzialità del supercomputer BlueGene per simulare il funzionamento del cervello di un topo. Per fare ciò, sono stati simulati circa 55 milioni di neuroni, collegati fra loro da circa 500 miliardi di sinapsi. I risultati sono stati incoraggianti, spianando la strada a quello più ambizioso che si sta delineando in questi giorni. A titolo di paragone, il cervello umano è accreditato di circa 100 miliardi di neuroni, collegati da circa 1015 sinapsi.

Il Dr. Dr. Dharmendra Modha parla del computer sensoriale

Al di là dei numeri, è facile capire come le differenze fra cervello di topo (circa 2 grammi) e cervello umano (1300-1400 grammi) siano notevoli, anche in considerazione che le sinapsi aumentano quasi esponenzialmente al crescere dei neuroni. Il primo passo del nuovo progetto IBM intende andare per gradi, chiamando in causa un altro mammifero, il gatto (30 grammi di cervello), salendo quindi con le difficoltà realizzative.

 
^