Avio: contratto da 40 milioni di € da ESA per sviluppare un secondo stadio riutilizzabile per razzi spaziali europei

Avio: contratto da 40 milioni di € da ESA per sviluppare un secondo stadio riutilizzabile per razzi spaziali europei

Nelle scorse ore è stata annunciata la firma di un contratto tra la società aerospaziale italiana Avio e l'ESA per sviluppare tecnologie legate a un secondo stadio riutilizzabile per razzi spaziali europei.

di pubblicata il , alle 21:25 nel canale Scienza e tecnologia
ESAAvio
 

Negli scorsi giorni abbiamo riportato di come ArianeGroup stia portando avanti lo sviluppo del prototipo del razzo spaziale riutilizzabile europeo Themis. Questa soluzione permetterà di arrivare ad avere vettori riutilizzabili operativi nei prossimi anni. Riportiamo ancora una volta le parole di Peter Beck (CEO di Rocket Lab) "penso che chiunque non stia sviluppando un vettore riutilizzabile in questo momento stia sviluppando un prodotto senza futuro perché è così ovvio che questo è un approccio fondamentale che deve essere pensato fin dal primo giorno".

avio esa

Un'immagine di come potrebbe essere il vettore di test (fonte)

Una novità da questo punto di vista è arrivata dall'International Astronautical Congress (IAC) che si sta tenendo a Sydney. Qui ESA e la società italiana Avio hanno annunciato di aver siglato un accordo dal valore di 40 milioni di euro per sviluppare tecnologie legate a un secondo stadio riutilizzabile per un razzo spaziale europeo. Siamo ancora agli inizi ma, dopo anni di immobilismo e ritardi, sembra che finalmente l'agenzia spaziale europea e l'Europa siano convinte che questa tecnologia sarà essenziale per non rimanere molto indietro rispetto alla concorrenza.

ESA e Avio insieme per il secondo stadio riutilizzabile di un razzo spaziale

Secondo quanto riportato il contratto avrà una durata di 24 mesi e sarà indirizzato a "sviluppare tecnologie avanzate finalizzate alla dimostrazione in volo di uno stadio superiore riutilizzabile". Questo potrebbe significare che in futuro l'ESA avrà a disposizione un razzo spaziale completamente riutilizzabile come Starship di SpaceX permettendo una riduzione dei costi e un incremento significativo della cadenza di lancio. Entrambi aspetti importanti per il futuro del mercato aerospaziale europeo (e non solo, considerando anche le partnership esterne).

Sempre stando alle dichiarazioni della società italiana, questo programma punta a "definire i requisiti, il design di sistema e le tecnologie abilitanti necessarie per sviluppare un dimostratore in grado di ritornare in sicurezza sulla Terra e di essere riutilizzato per missioni future". Avio si concentrerà sia sulla parte dedicata al volo che sui sistemi di terra che dovranno integrarsi tra loro.

avio esa sviluppo razzo spaziale

Sembra che Avio voglia mettere in campo la sua esperienza sui sistemi di propulsione liquida utilizzando propellenti come ossigeno e metano mentre una parte del design del secondo stadio riutilizzabile potrebbe essere derivato anche da Space Rider, ossia il progetto di una mini-navicella simile a uno spazioplano.

Giulio Ranzo (Amministratore Delegato di Avio) ha dichiarato "siamo orgogliosi di contribuire allo sviluppo di uno stadio superiore riutilizzabile, facendo leva sulle nostre solide capacità tecnologiche e sulla nostra lunga tradizione industriale. Il nostro obiettivo è fornire soluzioni ad alte prestazioni che consentano una maggiore frequenza di lanci e costi più competitivi per i nostri clienti".

Attualmente una delle proposte per il dimostratore tecnologico è quella di impiegare il booster con propellente allo stato solido P120C che viene già utilizzato per i vettori Vega-C ed Ariane 6 ed è quindi già inserito all'interno della filiera produttiva. I primi render dello stadio superiore sperimentale ricordano il secondo stadio (Ship) di Starship con quattro flap, due anteriori e due posteriori anche se le dimensioni sono ben diverse.

I render mostrano infatti un'altezza complessiva di 36,5 metri dei quali 13,5 metri per il primo stadio e 23 metri per il secondo stadio. Starship, a titolo di confronto, è alta oltre 120 metri. I motori impiegati per il secondo stadio potrebbero essere quelli in fase di sviluppo per il vettore leggero Vega E chiamati MR10 che utilizzano proprio metano e ossigeno liquidi. I dettagli forniti attualmente sono scarsi ma è possibile che ne sapremo di più nei prossimi mesi, quando potrebbero essere rilasciate ulteriori informazioni.

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