Kubuntu 6.06: Linux più facile di Windows? P.te 1

Mentre Microsoft Windows Vista non vedrà la luce prima del 2007 per i desktop, Linux continua a far segnare progressi nella sua usabilità. Che sia davvero giunta l'ora di ricredersi su molti aspetti legati al pinguino? Abbiamo analizzato l'ultima versione di Kubuntu, distribuzione orientata ai meno esperti
di Marco Cimmino pubblicato il 17 Luglio 2006 nel canale Sistemi OperativiMicrosoftWindows
Installazione - parte 2
Lo step successivo (che rimane sempre il numero 5), grazie ad una interfaccia pulita e intuitiva permette di capire lo stato degli hard disk. Attualmente si sta visionando il primo dei due hard disk da 160 GB (/dev/sda) dove è già presente la partizione NTFS di Microsoft Windows xp. Il primo bug che salta all'occhio è che il riconoscimento della quantità di spazio occupato non è corretto, difatti segna più del doppio dello spazio occupato rispetto alla realtà (58 GB rispetto a 24).
Si procede dunque a creare una partizione di circa 15 GB, una partizione di 50 GB e un'ultima partizione di circa 2 GB per lo swap; a parte lo swap e la partizione Windows il filesystem scelto e' ext3 che risulta essere un ottimo filesystem di tipo journaling, cioè con funzionalità di recovery dei dati in caso di crash non fisico del disco. Il motivo di due partizioni per i dati sarà più chiaro dopo. Da notare che grazie a questa interfaccia è possibile anche ridimensionare le partizioni già presenti sul disco. Una volta concluso, cliccando su 'Applica' i cambiamenti diventano permanenti.
Cliccando nel menù a tendina in alto a destra è possibile cambiare l'hard disk da partizionare, si procede dunque a partizionare il secondo disco da 160 GB (/dev/sdb) che era vuoto. In questo caso ci si limita ad un'unica partizione dedicata ai soli dati grande tutto quanto il disco.
In quest'ultima parte si procede ad assegnare un punto di montaggio (mount point) ad ogni partizione. Sotto Linux non esistono come in Microsoft Windows le lettere (C: D: ecc.) per ogni partizione: tutte le partizioni sono figlie della partizione radice /. La partizione radice ha a sua volta tante sotto-cartelle che eventualmente possono far parte di una partizione diversa. In questo caso si è deciso di assegnare la radice alla partizione da 15 GB del primo disco; tale spazio sarà riservato al sistema operativo e a tutti i programmi.
La partizione da 50 GB sempre del primo disco viene montata sotto /media/dati e infine la partizione da 160 GB del secondo disco verrà montata sotto /home: la cartella home contiene tutte le 'home' degli utenti di Kubuntu ed equivale alla 'Documents and Settings' di Microsoft Windows XP. Di norma, gli utenti potranno scrivere soltanto dentro alla propria sottocartella presente in home, che di solito ha lo stesso nome dell'utente.
Questa struttura è molto utile nel momento in cui si voglia cambiare distribuzione Linux o semplicemente reinstallare tutto quanto senza toccare minimamente la parte dei dati degli utenti, ma formattando solamente la partizione radice. Da notare che una volta reinstallato il sistema tutte le impostazioni quali: desktop, posta elettronica e impostazioni dei programmi vengono preservate in quanto sono tutte contenute dentro alla home dell'utente stesso. Reinstallare quindi un sistema operativo organizzato in tale modo fa risparmiare non poco tempo: backup e riconfigurazione di tutti i programmi non sono infatti necessari.
L'ultimo step informa su tutte le scelte effettuate precedentemente: purtroppo alcune frasi non sono tradotte in italiano, questo fa pensare ad una traduzione che non è stata completata al 100%. Tramite il pulsante 'Indietro' è possibile modificare alcune delle scelte già fatte.
L'installazione di Kubuntu ha richiesto 4 minuti e 17 secondi sul pc in test,
un tempo decisamente basso. Se si ha a disposizione una connessione ad
internet Kubuntu potrà anche scaricare gli eventuali aggiornamenti presenti.
Si consiglia di testare il funzionamento della connessione ad internet prima
di far partire l'installazione, in quando se non viene rilevata non è
possibile fare rieseguire la ricerca. Tuttavia una volta avviato il sistema
operativo appena installato sarà subito possibile effettuare l'aggiornamento.
L'installazione è decisamente semplice, forse anche più di quella
di Microsoft Windows, visto che è totalmente grafica e non solo parzialmente.
Tuttavia è davvero poco personalizzabile: non è possibile infatti
scegliere quali elementi installare o meno. Per questa versione di Kubuntu,
non è possibile aggiungere più di un utente, mentre il boot loader
viene installato in modo automatico senza lasciare minimo potere decisionale
all'utente.
I più esperti apprezzeranno la modalità di installazione testuale alla quale si accede digitando "expert" all'avvio del DVD. Un'altra pecca è la presenza del bug di visualizzazione dello spazio occupato nelle partizioni, che seppur non compromettendo nulla, può creare confusione negli utenti meno smaliziati; infine la traduzione in italiano non è completa anche se di poco.