Kubuntu 6.06: Linux più facile di Windows? P.te 1

Mentre Microsoft Windows Vista non vedrà la luce prima del 2007 per i desktop, Linux continua a far segnare progressi nella sua usabilità. Che sia davvero giunta l'ora di ricredersi su molti aspetti legati al pinguino? Abbiamo analizzato l'ultima versione di Kubuntu, distribuzione orientata ai meno esperti
di Marco Cimmino pubblicato il 17 Luglio 2006 nel canale Sistemi OperativiMicrosoftWindows
Avvio di Kubuntu e primi problemi
Riavviando il pc balza subito all'occhio che Kubuntu ha installato Grub, un
bootloader che ci permette di scegliere se avviare Kubuntu Linux (scelta predefinita)
o Windows; ci sono anche altre possibilità qualora il sistema operativo
abbia dei problemi nell'avviarsi. Molto positivo il fatto che Kubuntu si sia
accorto automaticamente della presenza di una copia di Windows XP e abbia messo
l'utente nella possibilità di scegliere quale sistema operativo avviare.
Avviando Kubuntu Linux ci si ritrova nella schermata di login, la cui grafica
ricorda vagamente Microsoft Windows 2000; viene richiesto il nome utente e password
anche se non è implementata la lista degli user tra cui scegliere.
Per un sistema operativo desktop, tipologia che solitamente non ha mai più di 4 o 5 utenti se non in rari casi, sarebbe sicuramente comodo un sistema di selezione a lista o per lo meno la condizione ideale sarebbe quella di far scegliere all'utente in fase di installazione. Per chi proprio non può rinunciare a questa opzione consigliamo l'installazione del pacchetto 'kcontrol-kdmtheme'.
Alla base di scelte simili a quella compiuta dagli sviluppatori di Kubuntu di solito vi sono motivazioni di sicurezza. Il pc risulta più sicuro in quanto bisogna conoscere oltre alla password anche il nome dell'utente; in realtà tutti i login sono visibili da qualsiasi utente anche non super-user e ad ogni modo Kubuntu 6.06 mostra al boot sempre l'ultimo utente che ha fatto login. Le giustificazioni di sicurezza non trovano quindi fondamento.
Effettuato l'accesso con i parametri relativi all'user scelto in fase di installazione viene proposta una schermata identica a quella proposta in modalità Live CD; unica marginale differenza è l'assenza dell'icona per avviare la procedura di installazione su disco.
Aprendo il menù K si ha la prima amara scoperta: il sistema operativo è interamente in inglese nonostante durante l'installazione sia stato scelto l'italiano come lingua e nonostante sia stato usato il DVD per l'installazione; ricordiamo infatti che questo supporto, a differenza del cd rom, ha tra le proprie caratteristiche il supporto multilingua. Questo bug è molto grave poichè l'utente inesperto che sceglie Kubuntu per le prime esperienze linux si trova in una situazione sicuramente non semplice.
L'opzione Language Support presente all'interno del menù System dovrebbe
risolvere il problema, ma purtroppo è disponibile una sola opzione di
lingua: l'inglese. Questo fatto risulta alquanto strano visto che nel live-DVD
i pacchetti relativi alla localizzazione erano presenti. Dopo qualche indagine
più approfondita si è scoperto che la selezione delle lingue viene
permessa soltanto dopo avere abilitato una serie di aggiornamenti di Kubuntu
oppure dopo aver aggiunto il DVD tra le possibili fonti di aggiornamento del
sistema. A nostro avviso il DVD dovrebbe essere definito di default come fonte
di installazione; questa impostazione risolverebbe alcuni problemi.
I due bug appena citati
impediscono di fatto all'utente non troppo esperto di avere una versione finale
di Kubuntu in italiano installata sul proprio sistema, a meno che non si prenda
del tempo per documentarsi e chidere aiuto.