Guida alla virtualizzazione con Oracle VM VirtualBox

Guida alla virtualizzazione con Oracle VM VirtualBox

Oracle VM VirtualBox è un software per la virtualizzazione gratuito ed estremamente versatile grazie al quale è possibile creare sistemi virtuali da utilizzare per gli usi più disparati. Andiamo a vedere come trarre maggiormente vantaggio da questo potente applicativo

di pubblicato il nel canale Programmi
 

Installazione Guest Additions

Nelle pagine precedenti abbiamo visto quasi tutto quello che c'è da sapere per poter utilizzare VirtualBox senza problemi. Oracle tuttavia mette a disposizione degli utenti anche una serie di strumenti aggiuntivi estremamente utili noti come Guest Additions.

Le Guest Additions non sono altro che driver da installare all'interno del sistema guest allo scopo di migliorare l'usabilità e le performance della macchina virtuale; l'unica limitazione delle Guest Addition è che supportano pienamente solo alcuni sistemi operativi, tra cui però fortunatamente compaiono Windows 2000 / XP / Server 2003 / Vista / Server 2008 / 7 e le distribuzioni Linux con kernel 2.6 o superiore.

L'installazione delle Guest Additions non è molto complessa, ma varia a seconda del sistema operativo installato all'interno della virtual machine: su Windows ad esempio si fa prima a farlo che a dirlo, mentre su Linux sono necessari alcuni passaggi preparatori.

Iniziamo da Windows. Avviate la macchina virtuale e attendete che Windows diventi operativo. Non appena sarà possibile interagire con il desktop, selezionate dal menù della finestra della macchina virtuale la voce "Dispositivi" e successivamente "Installa Guest Additions". VirtualBox provvederà a scaricare da Internet le Guest Additions, dopodiché avvierà l'installazione del software appena scaricato.

Sotto Linux la procedura di installazione delle Guest Additions risulta invece leggermente più complicata e varia leggermente da una distribuzione all'altra. Prima di tutto è necessario installare il pacchetto dkms che serve per la generazione di moduli esterni del kernel.

Se state utilizzando una distribuzione Linux basata sul sistema di gestione dei pacchetti di Debian, come ad esempio Ubuntu, potete lanciare da terminale il seguente comando: "sudo apt-get install dkms", mentre su Fedora il comando da lanciare è "yum install dkms". Per l'installazione di dkms utilizzando altri sistemi di gestione dei pacchetti consigliamo di consultare la relativa man page.

Terminata l'installazione di dkms possiamo procedere in modo del tutto analogo a come abbiamo fatto in precedenza con Windows: selezioniamo la voce "Dispositivi" dalla barra menù della finestra della macchina virtuale e successivamente "Installa Guest Additions".

Anche in questo caso, VirtualBox ci chiederà di scaricare un'immagine ISO contenente le Guest Addition e provvederà a montarla automaticamente al termine del download.

Qualora la distribuzione Linux che avete installato all'interno della macchina virtuale preveda un sistema per l'autorun per i supporti CD/DVD, potete avviare l'installazione delle Guest Additions sfruttando questa funzionalità.

In caso contrario sarà invece necessario avviare manualmente l'installazione delle Guest Additions. Tale operazione può essere svolta velocemente da terminale: dopo essere entrati nella cartella in cui è montata l'immagine ISO del CD (sotto Ubuntu dovrebbe essere /media/cdrom), è sufficiente lanciare con diritti d'amministratore lo script di installazione autorun.sh con il comando: "sudo ./autorun.sh".

Una volta avviato lo script di installazione, sia che lo abbiate fatto partire da terminale o sfruttando l'autorun, apparirà la seguente schermata:

Attendete che l'installazione giunga al termine e poi provvedete a riavviare il sistema. Ora che le Guest Additions sono installate, potete finalmente godervi appieno il vostro nuovo sistema virtuale.

 
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