Firma al decreto "equo compenso": sempre più #iniquocompenso

Firma al decreto "equo compenso": sempre più #iniquocompenso

Alla fine gli aumenti arriveranno grazie alla firma che Dario Franceschini, Ministro dei Beni Culturali e delle Attività Culturali, ha apposto sull'apposito decreto ministeriale. Pochi i dettagli noti, ma quelli che emergono sono in buona parte imbarazzanti. #iniquocompenso

di pubblicato il nel canale Multimedia
 

Tariffe, considerazioni e domande

Per rafforzare ulteriormente le proprie ragioni, sacrosante a livello di tutela del diritto d'autore, meglio ripeterlo, ma del tutto assurde per la modalità di raccolta a mezzo tassa forfettaria, il ministero riporta questa tabella.

Come affermato dal ministro nel video, esistono molti modi per osservare il problema. Ci permetta di osservare però che la prospettiva in questo caso è partigiana, frammentaria e ... capziosa. Confronto UE un bel niente: mancano più di 20 paesi all'appello e guarda caso si citano gli unici due in cui sono presenti le stesse assurdità. Negli altri o non è prevista la copia privata o non è previsto un compenso. Lo scopo è far vedere che sì, paghiamo, ma meno di altri. Che si tratta di un modo di far cassa a mezzo tassa di rappresaglia è presto dimostrato: sono bassi i compensi di indennizzo per copia privata per CD e DVD, ovvero prodotti caduti quasi in disuso.

Oggi la tassa per smartphone è di 0,90 Euro, rimodulata a 4 Euro per dispositivi da 16GB. Un aumento quindi prossimo al 444%. Dario Franceschini ha affermato di aver chiesto una media europea (leggi franco-tedesca) giungendo alla cifra di 5,2 Euro. Siamo a 4 Euro e va ancora bene ai produttori (quindi a noi, a meno di sorprese inedite in campo microeconomico in cui i produttori pagheranno felicemente senza rivalersi sul consumatore finale). Stesso discorso vale per i tablet. La nota, che non ha la completezza del decreto in toto, prende in esame smartphone e tablet, guarda caso il settore gallina dalle uova d'oro del momento.

Peccato però che da una fonte autorevole, ovvero il ministero stesso, si deduce che fra gli utilizzatori frequenti siano solo il 2,7% degli utenti smartphone e il 6,4% degli utenti tablet a utilizzare questi dispositivi per una copia privata. Morale: prendiamo soldi dai prodotti più venduti, non da quelli che ipotizziamo siano i più utilizzati per farsi una copia privata. L'intero sondaggio è disponibile in PDF a questo indirizzo.

Da un anno aspettiamo una risposta alla domanda già posta in passato, a cui ne aggiungiamo un'altra più semplice:

"Perché tutti, incondizionatamente, devono obbligatoriamente pagare l'equo compenso su ogni tipo di dispositivo elettronico in grado di riprodurre o memorizzare dati multimediali, anche se non si useranno quei dispositivi per farsi una copia privata?"

"E' giusto che chi acquista un hard disk esterno o una memoria per la macchina fotografica, paghi per il compenso di copia privata quando non utilizzerà mai questi dispositivi per fruire di contenuti multimediali?

Il problema in generale è chiaramente quello di trovare un modello di business che possa legittimamente ricompensare i detentori di diritto d'autore in un mondo che cambia in fretta. Come avvenuto col decreto Bondi, anche con quello che potremo presto leggere in versione definitiva e aggiornata non cambia assolutamente la sostanza, se non non nelle cifre: siamo di fronte a una tassazione di rappresaglia che colpisce tutti indistintamente per far cassa a favore di un ente moribondo, assolutamente non in grado di muoversi con le proprie gambe nel complesso scenario odierno della cosiddetta musica liquida. Una soluzione orribile a un problema reale, ma iniqua, assurda e senza alcun senso. Facendola passare per legittima. Firmata mentre giocava la nazionale italiana. Chi è capzioso?

110 Commenti
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beppe9022 Giugno 2014, 12:21 #1
Come già detto qua e in altri forum da molti utenti e anche dal sottoscritto, questa "tassa", a maggior ragione, ti autorizza a farti una copia privata, tanto a scanso di equivoci la paghi, no??
Gylgalad22 Giugno 2014, 12:55 #2
Originariamente inviato da: beppe90
Come già detto qua e in altri forum da molti utenti e anche dal sottoscritto, questa "tassa", a maggior ragione, ti autorizza a farti una copia privata, tanto a scanso di equivoci la paghi, no??


è sempre autorizzata la copia privata
come è "autorizzato" il download di contenuti coperti da copyright senza scopo di lucro!
flapane22 Giugno 2014, 13:14 #3
Dario Franceschini ha affermato di aver chiesto una media europea (leggi franco-tedesca) giungendo alla cifra di 5,2 Euro.


Mi sono perso. La media franco-tedesca è 22eur.
Di cosa stiamo, dunque, parlando?
Alessandro Bordin22 Giugno 2014, 13:23 #4
Nel video lo dice, lo hai guardato? :P Ricordo che ha chiesto una media per gli smartphone di un certo taglio, premettendo che certi dati possono essere ottenuti in mille modi diversi in base a quali stati prendi in considerazione. Il 5,2 euro è il riferimento che gli è stato indicato.
omerook22 Giugno 2014, 13:25 #5
...... amazon ed ebay ringraziano il ministro!

e poi basta con sta scusa della pirateria che danneggia il settore (al limite danneggia i parassiti del settore)

la storia insegna che non è vero

anno del signore 2010, nel mondo di scarica di tutto e di piu ma, curiosamente accade questo:

edit wikipedia:

Incassi
Il 3 gennaio 2010, dopo soli 17 giorni dall'uscita ufficiale negli Stati Uniti, Avatar ha raggiunto e superato il miliardo di dollari d'incassi, battendo in velocità ognuno degli altri quattro film che fino ad allora avevano raggiunto quel traguardo (il primo è stato il precedente film di Cameron, Titanic, che l'ha raggiunto nel corso del 1998).
Il 6 gennaio, a 20 giorni dall'uscita, è divenuto il secondo maggior incasso della storia del cinema, avendo raggiunto un incasso mondiale di 1.135.383.229 di dollari, 374.445.852 dei quali ottenuti nei soli Stati Uniti.[53]
Il 25 gennaio è divenuto il maggior incasso della storia del cinema, avendo raggiunto un incasso mondiale di 1.858.866.889 dollari, superiore ai 1.843.201.268 finali ottenuti da Titanic, il film che deteneva il record da 12 anni.[54]
Il 31 gennaio, quindi in soli 45 giorni, è divenuto il primo film nella storia del cinema ad aver raggiunto e superato i due miliardi di dollari di incasso mondiale, grazie alla cifra record di 2.039.222.000 di dollari.[2][55]
Tra il 5 e il 7 febbraio, Avatar ha perso per la prima volta dalla sua uscita il primato di incassi del fine settimana al box office americano, battuto dal romantico Dear John di Lasse Hallström.[56]
Nelle prime 24 ore di proiezione in Italia ha incassato la cifra record di oltre 2,1 milioni di euro con una distribuzione in 925 sale, 416 delle quali in 3D.[57] Nel primo fine settimana di uscita in Italia ha incassato 9.651.703 di euro,[58] mentre l'incasso totale è stato di ben 65.676.000 di euro.[59]
Ad agosto 2010 aveva incassato in tutto il mondo la cifra record di 2.782.275.172 di dollari.[60]
lucusta22 Giugno 2014, 13:46 #6
va bene che non e' tassa, ma se io faccio una copia privata, la dovro' memorizzare su un supporto (es. SD), se inserisco l'SD e la sento con il telefonino o con il tablet perche' dovrei ripagare il diritto di copia privata anche su questi? perche' hanno spazio di memoria?
Significa che potrei fare un'ulteriore copia privata sul telefono o sul tablet?
Significa che pago per ogni singola copia privata, pur della stessa traccia?
arriveremo al punto di dover pagare per ogni singolo ascolto della traccia che ho acquistato e su cui ho pagato il diritto di copia privata per ogni singolo dispositivo che puo' farla ascoltare?

per poi vedere che la questo mare di soldi va' nelle casse di soli 4000 autori iportanti (o meglio detentori di diritto) e sperperati da una societa' da quasi 1 miliardo di debiti con i propri iscritti obbligati?

(OSSIA A PIU' O MENO 10.000 PERSONE E BASTA).

Per me, nella nostra società, sopravvalutiamo troppo il concetto stesso di cultura...
flapane22 Giugno 2014, 13:50 #7
Originariamente inviato da: Alessandro Bordin
Nel video lo dice, lo hai guardato? :P Ricordo che ha chiesto una media per gli smartphone di un certo taglio, premettendo che certi dati possono essere ottenuti in mille modi diversi in base a quali stati prendi in considerazione. Il 5,2 euro è il riferimento che gli è stato indicato.


Appunto. Visto che dalla tabella si evince che la media fra i valori francesi e tedeschi è 22eur, non si capisce in che modo tu abbia dedotto (fra le righe) che 5,2eur sia la media franco-tedesca, e non europea, come correttamente indicato dal Ministero.
Mc_Sturl422 Giugno 2014, 13:57 #8
@lucusta: a mio avviso qui non si tratta di sopravvalutare il concetto di cultura, ma di interpretarlo male. Cultura è un concetto immateriale che sottende molte interpretazioni diverse e legittime. Purtroppo questi grandi legislatori non hanno ancora capito (o fanno finta di non capire) che i beni tutelati da SIAE non sono sempre fonte di cultura, anzi. Ormai la maggior parte della produzione di questi benedetti 'aventi diritto siae' non è altro che un mucchio di *****, e forse lo è sempre stato.
Qui si sta confondendo il concetto stesso di cultura con il concetto di profitto tratto da un'opera di ingegno, che non è proprio la stessa cosa.
Secondo me quando il profitto per o.d.i. deriva da una tassa, questa 'opera' non può più essere ritenuta tale, diventando di fatto un servizio che ogni compratore-contribuente paga e, quindi, che dovrebbe esigere in modo gratuito.
Ergo questi santoni della siae dovrebbero mettere a disposizione ogni singola 'opera' dei loro iscritto a gratis, naturalmente solo a chi paga la tassa.

Ad ogni modo se si compra in altri paesi, nonostante la stessa tassa sia più alta (ma nutro molti dubbi al riguardo) si risparmierà sempre.

W amazzone.fr, .de, .co.uk, .ecc, .etc.
acerbo22 Giugno 2014, 14:08 #9
Non per giustificare nessuno, ma in Francia c'é piu' o meno lo stesso tipo di legge, non l'ho letta nei dettagli ma in linea di massima anche qui c'é un obolo da pagare allo Stato sui dispsitivi dotati di un supporto di memorizzazione.
omerook22 Giugno 2014, 14:13 #10
Originariamente inviato da: acerbo
Non per giustificare nessuno, ma in Francia c'é piu' o meno lo stesso tipo di legge, non l'ho letta nei dettagli ma in linea di massima anche qui c'é un obolo da pagare allo Stato sui dispsitivi dotati di un supporto di memorizzazione.


pagare un dazio allo stato sui beni che fanno grossi utili ci potrebbe pure stare,
foraggiare una lobby è altra storia.

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