Facebook attiva Safety Check per Parigi e non per Beirut: in Libano vittime di serie B?

Facebook ha attivato Safety Check dopo gli attentati di Parigi, ma non lo ha fatto per quello di Beirut avvenuto poche ore prima. Sono vittime di serie B quelle libanesi? Lo stesso Zuckerberg è sceso in campo per spiegarci la situazione
di Nino Grasso pubblicata il 16 Novembre 2015, alle 15:58 nel canale WebIn seguito al ripugnante attacco di Parigi dello scorso venerdì Facebook ha attivato lo strumento "Safety Check" per aiutare i sopravvissuti ad informare amici e parenti sulla propria incolumità. In pochi giorni lo strumento ha assistito più di 4,1 milioni di persone. Il tool è stato considerato cruciale e ha fatto capire a molti come la tecnologia possa essere d'aiuto in emergenze estreme come quelle che hanno colpito la capitale francese lo scorso fine settimana.
Altri, tuttavia, hanno puntato il dito contro la stessa Facebook che avrebbe apparentemente considerato meno importanti le vittime dell'attentato suicida a Beirut, in Libano, avvenuto il giorno prima. A scendere in campo sull'argomento è stato, fra i tanti, Elie Fares, un dottore libanese che ha sottolineato la differenza di empatia che il mondo ha avuto per le vittime delle due catastrofi avvenute a distanza di poche ore l'una dall'altra. Il dottore scrive:
"Quando la mia gente moriva, nessun paese si è preso la briga di illuminare i suoi monumenti con i colori della nostra bandiera. Neanche Facebook si è preoccupata che le persone del mio popolo fossero salve, per quanto banale possa essere. Quindi, ecco il nostro safety check di Facebook: siamo ancora vivi, al momento, dopo tutti gli attacchi terroristici avvenuti a Beirut".
Ad un'accusa che non riteniamo poi così banale, Zuckerberg ha risposto in maniera piuttosto pronta:
"Molte persone ci hanno giustamente chiesto perché abbiamo attivato il Safety Check per Parigi ma non per l'attacco a Beirut ed altri luoghi. Fino a ieri, Safety Check era stato pensato per rispondere ai disastri naturali. Abbiamo appena cambiato le politiche della funzione, e ora attiveremo Safety Check per tutte le catastrofi che avverranno a seguire".
Safety Check è stato attivato solo cinque volte dal lancio ad ottobre 2014, ed in effetti solo per calamità naturali prima dell'attentato di Parigi del 13 novembre. Quello di Facebook potrebbe essere stato uno svarione, e saremmo ipocriti nel dire che la stampa ha dedicato lo stesso spazio fra gli attentati di Beirut e Parigi, tuttavia Safety Check rimane una risorsa estremamente importante in casi come quelli degli ultimi giorni e, grazie anche ai tanti utenti che hanno sottolineato le differenze di comportamento, lo diventerà, purtroppo, per moltissimi altri utenti sparsi nel mondo.
"Avete ragione a sottolineare che nel mondo ci sono molti altri conflitti importanti", ha poi continuato Zuckerberg. "Ci importano tutti i popoli in egual misura, e lavoreremo sodo per aiutare più persone possibili fra quelle che soffrono in situazioni simili". Per questo motivo lo strumento diventerà ancora più specifico rispetto al modo in cui è implementato adesso.
Ha parlato dei possibili futuri cambiamenti Alex Schultz, VP of user acquisition and retention di Facebook: "Durante una crisi in corso, come una guerra o un'epidemia, Safety Check non è molto utile nella sua forma attuale: questo perché non c'è un punto iniziale e un punto finale chiaro e, purtroppo, è impossibile sapere quando un utente è davvero sicuro". Al momento Safety Check deve essere attivato infatti dalla società, ma questo cambierà in un prossimo futuro.
"L'attivazione cambierà le nostre politiche su Safety Check e quando lo attiveremo per altri tragici avvenimenti nel futuro", ha dichiarato Schultz. "Vogliamo che il nuovo tool sia disponibile in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo possa essere davvero utile".
11 Commenti
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Attinenza con l'articolo?
Mi vergogno come italiano e come europeo. Europeo... ha ancora senso definirsi tali, in fin dei conti la CEE ha cambiato nome, ma nei fatti resta ancora un'unione commerciale, niente di più.
Però fanno parte della cerchia di mondo che conta, quindi è sempre meglio offrirlo a loro il servizio rispetto che ad un libanese qualsiasi no ??
O forse non ci sono abbastanza occidentali in libano ... e quindi non serve.
la risposta di facebook mi sembra adeguata, naturalmente si spera non ci sia modo di utilizzarlo ancora per catstrofi non naturali.
il mio piano per distruggere l'isis è inondarli con miliardi di cellulari con internet flat e giochi pagati. se paralizza gli adolescenti qui può farlo anche là.
peace and candy crush
la risposta di facebook mi sembra adeguata, naturalmente si spera non ci sia modo di utilizzarlo ancora per catstrofi non naturali.
il mio piano per distruggere l'isis è inondarli con miliardi di cellulari con internet flat e giochi pagati. se paralizza gli adolescenti qui può farlo anche là.
peace and candy crush
aaa ho capito a beirut sono tutti scorbutici.. non hanno amici...
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