IDF Fall 2007, dall'Open Source ai mondi virtuali
Sempre più forte il legame fra Intel ed Open Source, sancito da numerose iniziative rivolte a sviluppare il software del futuro. Il keynote di chiusura, quello dedicato al futuro della tecnologia, ha inoltre indicato una direzione certa, che porta ai mondi virtuali e alla sempre maggiore interazione fra gli utenti del web
di Alessandro Bordin , Andrea Bai pubblicato il 21 Settembre 2007 nel canale ProgrammiIntel
Intel e Opensouce, coppia di fatto
Renee James, Vice President e General Manager del Software and Solutions Group di Intel, apre il primo keynote del terzo giorno di IDF presentando quelle che sono le linee guida della comuunity degli sviluppatori, un universo molto vasto e diffuso in tutto il mondo. La relatrice ha annunciato quello che è un nuovo modo di intendere lo sviluppo del software, con una collaborazione fra i gruppi di lavoro finora sconosciuto. Una gradita sorpresa scoprire come Intel stia dando molto spazio alla community open-source, oltre alla maggiore interwzione con il mondo accademico a livello globale.

La community opensource, in particolare, sta rivestendo un'importanza strategica per mettere le basi a quello che sarà il software dl futuro. Una collaborazione, quella fra Intel e la community, che fino a pochi anni fa sarebbe stata impossibile, vista la mutua diffidenza dei due mondi. A riprova che questi tempi sono ormai passati e la diffidenza stia mutando instima, è palese nella presentazione da parte di Intel di alcune specifiche community incentrate su tematiche molto care ad Intel.

La prima community citata è quella che si occupa dello sviluppo di software per architetture Intel non destinate al mondo dei PC tradizionali, siano essi destop, notebook o server. Stiamo parlando di moblin.org, un community attiva per esempio nello svilpuppo di strumenti per i cosiddetti UMPC.

Il consumo energetico è un problema reale, che dovrà essere affrontato e risolto. Intel mostra i risultati di un'indagine che mette in evidenza quale sia il consumo e il dispendio energetico dei datacenter statunitensi: si parla di 61 miliardi di kilowatt/ora consumati durante tutto il 2006, grossomodo equivalente a quella di 5,8 milioni di abitazioni. Secondo le stime 3,7 milioni di nuovi server Linux vedranno la luce tra il 2007 e il 2010.

La riduzione del consumo energetico è alla base della community raccolta dal sito lesswatts.org, impegnata a creare strumenti e a rendere pubblici consigli e strategie per il contenimento del consumo energetico in ambiente Linux.







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