Memorie DDR3 vs DDR2, ecco i primi test

La disponibilità delle prime schede madri basate su chipset Intel P35 Bearlake apre spazio al confronto tra le memorie DDR2, giunte al pieno stadio di maturazione, e la nuova tecnologia DDR3. Il passaggio da tecnologie DDR2 a DDR3 non deve comunque sottointendere per forza un miglioramento in termini di prestazioni
di Paolo Corsini pubblicato il 23 Maggio 2007 nel canale MemorieIntel
Introduzione
Ogni primavera, da molti anni a questa parte, Intel presenta una nuova famiglia di piattaforme chipset per il segmento delle schede madri desktop; si tratta di modelli che vanno a coprire una fascia molto ampia di prodotti, comprendendo schede madri economiche con video integrato per sistemi OEM come le soluzioni top di gamma per utenti cosiddetti enthusiast. Tali nuove piattaforme chipset introducono tecnologie in tutti i differenti ambiti che riguardano le schede madri, interessando volta per volta le periferiche di storage, il sottosistema di rete, la compatibilità con future versioni di processore o il supporto di nuovi standard per le schede di espansione.
Con una periodicità quantificabile in 3 anni, Intel presenta nuovi memory controller compatibili con tecnologie di memoria per la prima volta utilizzate. Se in passato abbiamo visto il passaggio dallo standard SDRAM a quello DDR per le memorie di sistema, nel 2004 Intel ha presentato le proprie prime piattaforme chipset compatibili con la tecnologia DDR2: parliamo delle soluzioni della serie 915, seguita a breve dal modello 925X destinato alle proposte top di gamma del mercato.
Il 2007 è l'anno di debutto della tecnologia DDR3 nel campo dei sistemi desktop; i primi chipset sono quelli Intel della famiglia Bearlake, nome in codice che contraddistingue una completa gamma di soluzioni chipset attesa al debutto tra il mese di Giugno e parte del terzo trimestre 2007, a seconda delle versioni. E' proprio il supporto alla memoria DDR3, oltre al debutto del nuovo south bridge ICH9, a rappresentare la principale novità di queste nuove soluzioni chipset; la compatibilità con la nuova tecnologia di memoria non è però completa per tutti i modelli, in quanto alcuni di essi la supportano in modo esclusivo, mentre per altri rimane il supporto anche alle memorie DDR2.
Quello che Intel ha sviluppato nelle soluzioni Bearlake è un memory controller capace sia di supportare lo standard di memoria sino a quel momento utilizzato, che poter sfruttare le nuove tecnologie di memoria rese disponibili: questo garantisce sia compatibilità con il passato che la possibilità di beneficiare delle innovazioni introdotte nelle nuove tecnologie di memoria. Spetta poi al produttore della scheda madre scegliere quale sarà l'eventuale livello di compatibilità, cioè se mettere a disposizione sul proprio prodotto sia Slot per il vecchio e il nuovo standard memoria, oppure se supportare solo uno dei due. Ogni standard memoria, infatti, utilizza moduli che se all'apparenza possono sembrare identici utilizzano pin di connessione specifici, così da renderne impossibile l'installazione se non sugli Slot appositamente previsti.
Le memorie DDR3, come il nome lascia facilmente intendere, sono caratterizzate da frequenze di funzionamento superiori alle quali siamo stati abituati con lo standard DDR2; lo stesso, del resto, è avvenuto in passato nel passaggio tra memorie DDR e DDR2. A superiori prestazioni in termini di frequenza di funzionamento corrispondono però anche nuovi timings di accesso: queste sono le impostazioni che definiscono quanti cicli di clock vengono richiesti ad un particolare modulo memoria per completare specifiche operazioni al proprio interno, con ovviamente la diretta ripercussione di un superiore tempo di elaborazione con valori di timings più elevati. Le prestazioni complessive di un modulo, quindi, sono frutto del connubio tra frequenza di funzionamento (maggiore essa è, più veloce sarà il modulo) e timings (più sono bassi, meglio è), senza dimenticare peculiarità architetturali dei vari standard che incidono, come vedremo in seguito, sulle prestazioni di cui è capace un modulo memoria.
Con la diffusione sul mercato delle schede madri basate su chipset Bearlake, la cui commercializzazione è prevista ufficialmente per i primi giorni del mese di Giugno, i vari produttori di memorie presenteranno le proprie proposte: non mancheranno sicuramente modelli più indirizzati al pubblico degli appassionati di overclock, anche se trattandosi di una tecnologia agli inizi sarà difficile attendersi dai moduli DDR3 una elevata tolleranza al funzionamento fuori specifica, almeno inizialmente. Una componente sicuramente critica sarà il costo d'acquisto di questi moduli, presumibilmente ben superiore a quello di comparabili moduli DDR2 di pari capacità: del resto quella dei prezzi elevati è una caratteristica pressochè costante di ogni nuova tecnologia informatica.
Qual è il ruolo di AMD nello sviluppo delle memorie DDR3 nel segmento desktop? Decisamente differente rispetto a quello di Intel. Il produttore americano, infatti, intende supportare questo nuovo standard per le memorie solo quando questo risulterà economicamente accessibile per i propri clienti, cioè quando il prezzo delle memorie DDR3 sarà allineato a quello delle memorie DDR2, con una dinamica molto simile quandi a quanto avvenuto in passato con il passaggio da DDR a DDR2.
AMD, pertanto, non supporterà memorie DDR3 con le proprie cpu desktop prima della fine del 2008: le cpu Phenom FX, X4 e X2 di prossima introduzione continueranno ad integrare al proprio interno un memory controller con supporto alla sola tecnologia DDR2. Si vocifera che in caso di standardizzazione delle specifiche DDR2-1066 da parte del JEDEC AMD possa fornire supporto, con le cpu Phenom, a questo nuovo standard così da garantire un ulteriore margine prestazionale con i propri processori: se questo si concretizzerà lo vedremo solo nel corso dei prossimi mesi, con l'avvicinarsi del lancio ufficiale delle cpu Phenom da parte del produttore americano.