Test prestazionale SerialATA con Native Command Queuing

Test prestazionale SerialATA con Native Command Queuing

Analisi tecnica e prestazionale della nuova tecnologia Native Command Queuing destinata ad equipaggiare i dischi della prossima generazione e che promette di aumentare sensibilmente le prestazioni degli hard disk SerialATA grazie ad alcune ottimizzazioni in fase di lettura e scrittura

di pubblicato il nel canale Storage
 

Introduzione

Tempo di novità per il settore hard disk SerialATA: è di poco tempo fa l'annuncio da parte di Seagate di aver raggiunto risultati prestazionali comparabili a quelli di un Western Digital Raptor WD740GD (10.000 giri SerialATA) con un'unità Barracuda da 7200 giri, grazie all'implementazione del Native Command Queuing, NCQ. L'annuncio coincide logisticamente e temporalmente col recente WinHEC di Seattle ed è riportato nella sezione news di Hardware Upgrade a questo indirizzo.

In attesa di una unità Seagate cogliamo l'occasione di testare un disco Maxtor dotato della stessa tecnologia, che accomunerà i dischi della generazione SerialATA II. L'occasione è delle più ghiotte, in quanto nei nostri laboratori abbiamo a nostra disposizione una piattaforma Intel con chipset Alderwood, indispensabile per il supporto al Native Command Queuing grazie al south bridge ICH6, unitamente ad un prototipo di disco Maxtor NCQ.

Obiettivo di questo articolo è quello di fare chiarezza sulla nuova tecnologia in generale, oltre a toglierci il dubbio riguardante le prestazioni effettive del disco Maxtor MaXLine SerialATA 250GB NCQ. Per completezza di informazione e per evidenziare le eventuali differenze abbiamo testato il disco sia con la già nominata postazione con chipset Alderwood, sia con la nostra postazione di test per le periferiche di memorizzazione, che non prevede il supporto al Native Command Queuing.

 
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