Apple e Samsung: l'Antitrust indaga su pratiche commerciali scorrette per obsolescenza programmata
Telefoni lenti e dunque pratiche commerciali non limpide: è questa l'accusa che l'Antitrust italiana ha messo in atto nei confronti di Samsung ed Apple a difesa dei cittadini. Ecco i dettagli.
di Bruno Mucciarelli pubblicata il 19 Gennaio 2018, alle 11:01 nel canale TelefoniaSamsungApple
L'Antitrust mette nel mirino Apple e Samsung e lo fa per la prima volta per fare chiarezza su possibili pratiche commerciali scorrette legate soprattutto agli aggiornamenti software dei propri smartphone. Quell'obsolescenza programmata che negli ultimi mesi è comparsa sempre più spesso nella cronaca "tecnologica" soprattutto dopo l'ammissione da parte del colosso di Cupertino di aver rallentato volontariamente gli iPhone più datati per non avere problemi con improvvisi spegnimenti. La decisione da parte dell'Antitrust di agire, anche con ispezioni degli uomini del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza, nei confronti delle due aziende produttrici di smartphone è stata presa dopo le segnalazioni da parte dei consumatori oltre ad un'attività preistruttoria in ufficio.
Lo spettro dell'obsolescenza programmata
Lo spettro dell'obsolescenza programmata dunque sembra essere sempre più presente e l'Antitrust vuole vederci chiaro. Le accuse riguarderebbero la possibilità, secondo l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, che Apple e Samsung avrebbero posto in essere una generale politica commerciale atta a sfruttare le carenze di alcuni componenti per ridurre ne tempo le prestazioni dei propri prodotti e indurre i consumatori ad acquistare nuove versioni dei loro device.
Oltre a questo abbiamo visto poche settimane come Apple avesse approfittato del silenzio per aggiornare i propri smartphone senza segnalare apertamente agli utenti che quegli aggiornamenti avrebbero rallentato volontariamente gli smartphone. Gli stessi dunque non avrebbero più avuto le stesse prestazioni per le quali invece erano stati acquistati. Tutto era stato messo a tacere con l'ammissione da parte dell'azienda di una modifica del suo sistema operativo atto a salvaguardare le batterie più degradate e dunque a non far spegnere improvvisamente gli iPhone più vecchi nei casi di richieste di picco dell'energia.
Di fatto però agli occhi degli utenti tali comportamenti non hanno fatto altro che far tornare il pensiero alla cosiddetta "obsolescenza programmata" che in sintesi altro non è che la strategia volta a definire un ciclo vitale di un prodotto in modo da limitarne la durata ad un periodo prefissato. In tal caso il prodotto diviene inutilizzabile dopo un certo tempo e agli occhi dell'utente diviene così obsoleto da avere la necessità di doverlo cambiare con uno di nuova generazione.
Non solo Apple. Ora anche Samsung
La questione sembrava riguardasse solo l'azienda di Cupertino ma si scopre come l'Antitrust abbia deciso di agire anche nei confronti di Samsung, il colosso sudcoreano che si appresta a presentare a breve il suo nuovo Galaxy S9 e S9+. In questo caso anche la rivale di Apple non avrebbe informato gli utenti sulle conseguenze dei propri aggiornamenti sugli smartphone che avrebbero portato comunque cambiamenti, anche in negativo, delle prestazioni dei device. Questo potrebbe risultare una violazione degli articoli 20, 21, 22 e 24 del codice del Consumo.
Il Presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, afferma come sia un "Bene l'apertura del procedimento, si faccia immediata chiarezza. Ma non basta. Sarebbe, infatti, di una gravità inaudita ridurre appositamente le prestazioni dei propri prodotti per indurre i consumatori ad acquistare nuove versioni. Di fatto serve che anche il Parlamento italiano faccia la sua parte, intervenendo come in Francia con una legge contro l'obsolescenza programmata ed inasprendo le pene per le pratiche commerciali scorrette".
11 Commenti
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Li c'è la dichiarazione che hanno rallentato intenzionalmente i telefoni.
UBERLOL
Dai, qui c'è anche da fare dei distinguo:
LA cavolata del downclock per evitare lo spegnimento degli iPhone è grave, ma per pura semplicecolpevolezza nel tacere tale pratica.
Avrebbero potuto pubblicizzare la cosa come feature con un po' di marketing.
Il fatto che i dispositivi a causa dei servizi attivi sui device e dell'appesentimento dei contenuti nel tempo diventino più lenti, è da mettere in conto.
Io personalmente ho un iPhone 5s al suo quinto anno di vita, benchè non più scattante come un tempo è ancora un terminale funzionante e fruibile.
Finalmente qualcuno che non vede solo complotti!
Certo, i nuovi SO escono forse un pò più pesanti del dovuto per accelerare l'obsolescenza ma credo sia minimo il problema. La (triste) verità è che nel settore degli smartphone top di gamma, che è dove ci guadagnano di più, non hanno bisogno di questi trucchetti per accelerare le vendite ma gli basta pompare (d'aria) il nuovo device ed ecco che molti corrono a comprarlo convincendosi che il loro è vecchio!
Poi certo, Android invecchia prima ma quello si sa già prima di comprarlo
Ma l'indagine non verte su questo, da quanto si intuisce dalle citazioni riportate verte soprattutto su scelte di elementi hardware che di li a breve avrebbero reso tutto il terminale obsoleto.
Guarda cosa succedeva con la RAM fino a poco tempo fa: dispositivi di fascia media con RAM appena sufficiente per il funzionamento ma che in breve tempo sarebbe diventata poca per un uso fluido del terminale.
Per fortuna ci hanno pensato i dispositivi cinesi ad abbondare rendendo oggi la fascia media più longeva.
Oppure alla ridottissima quantità di memoria di archiviazione dedicata alle applicazioni, che in breve tempo impediva aggiornamenti e installazione di nuove applicazioni anche riducendo all'osso il numero di applicazioni installate.
Il punto è che progettando un terminale ci vuol poco a scegliere uno o due elementi hardware destinati all'obsolescenza e di cui l'utente non si accorge, trovandosi in breve tempo un dispositivo limitato, dato che di norma non è possibile sostituire le singole parti, o è sconveniente farlo.
Certo, non è facile dimostrare che la scelta sia dovuta a questo e non ad altri motivi, ma questo dovrà accertarlo l'indagine.
Dai, qui c'è anche da fare dei distinguo:
LA cavolata del downclock per evitare lo spegnimento degli iPhone è grave, ma per pura semplice colpevolezza nel tacere tale pratica.
Avrebbero potuto pubblicizzare la cosa come feature con un po' di marketing.
Il fatto che i dispositivi a causa dei servizi attivi sui device e dell'appesentimento dei contenuti nel tempo diventino più lenti, è da mettere in conto.
Io personalmente ho un iPhone 5s al suo quinto anno di vita, benchè non più scattante come un tempo è ancora un terminale funzionante e fruibile.
Beh, anche come battuta è assurdo paragonare il rallentamento di un pc vecchio di 15 anni con un iPhone vecchio di 1..
E riguardo ai telefonini, il mio smartphone Android è scattante esattamente come 2 anni fa e la batteria dura ancora un bel po' senza bisogno di trucchi. ¯\_(ツ_/¯
Una volta era molto peggio.
Pensa ai PC. Fino a Vista, l'aumento di requisiti minimi per installare la nuova versione di Windows era tale che eri quasi obbligato a cambiare PC.
Con 7, 8 e 10 le cose sono migliorate su questo fronte. Direi che le ultime tre versioni sono almeno altrettanto leggere, se non addirittura un filo più scattanti quelle più recenti.
Totalmente d'accordo.
Non c'è alcun bisogno di progettare macchine che invecchiano precocemente. E' la gente che è presa dalla frenesia di cambiare in continuazione.
Ciò non toglie che quelli che fanno i furbi ci siano lo stesso, eh.
E come mai Apple non viene condannata sul fatto che ancora NON ha rimosso il downclock forzato ?
Si è scusata ma il depotenziamento è rimasto !
Dovrebbero far uscire una patch con urgenza che lo rimuova o che lo renda opzionale e invece devi aspettare la prossima versione di iOS.
Guarda cosa succedeva con la RAM fino a poco tempo fa: dispositivi di fascia media con RAM appena sufficiente per il funzionamento ma che in breve tempo sarebbe diventata poca per un uso fluido del terminale.
Per fortuna ci hanno pensato i dispositivi cinesi ad abbondare rendendo oggi la fascia media più longeva.
Oppure alla ridottissima quantità di memoria di archiviazione dedicata alle applicazioni, che in breve tempo impediva aggiornamenti e installazione di nuove applicazioni anche riducendo all'osso il numero di applicazioni installate.
Il punto è che progettando un terminale ci vuol poco a scegliere uno o due elementi hardware destinati all'obsolescenza e di cui l'utente non si accorge, trovandosi in breve tempo un dispositivo limitato, dato che di norma non è possibile sostituire le singole parti, o è sconveniente farlo.
Certo, non è facile dimostrare che la scelta sia dovuta a questo e non ad altri motivi, ma questo dovrà accertarlo l'indagine.
non è solo quello, ma anche il fatto che alcune funzioni dell'HW vengono rese piu' laboriose a prescindere.
prendi la possibilità di fare una foto al volo.
anni fa i cellulari facevano foto brutte, ma in meno di un secondo;
oggi i device della passata stagione ci mettono di colpo il doppio del tempo al cambio dell'istallazione dell'aggiornamento della nuova relase dell'OS, mentre quelli nati con quella relase ci mettono lo stesso tempo di quelli precedenti con la relase precedente.
o anche soltato il ritorno al dashboard.
sono queste le cose che fanno pensare che inseriscano appositamente dei lag sui vecchi terminali, ed è quasi indimostrabile, purtroppo, proprio perchè trattasi di firmware base o software non open (nel caso di alcuni lancher che con il tempo diventano abitudine).
e questo è presumibile che lo facciano, per il semplice fatto che, ad esempio sui big little, queste operazioni sono eseguite dal cluster lento e parsimonioso, che non è molto differente da generazione a generazione;
quindi perchè dovrebbe rallentare, se poi le azioni base sono le medesime e il telefono non è nemmeno cosi' carico di app?
sono a ruota.
se non vendono chiudono, perchè ormai il mercato è saturo e si tratta solo di rinnovo dei device, non di fornire un mercato ancora in espansione.
il sospetto che inneschino l'invecchiamento precoce, magari non nella precedente generazione, ma in quella prima ancora, è assai fondato.
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