Raccoglie i dati di navigazione e li vende a terzi: è il costo occulto dell'antivirus gratuito Avast

Tramite la sussidiaria Jumpstart i dati, anonimizzati, vengono venduti a realtà di grosso calibro come Microsoft, McKinsey, Sephora e molti altri
di Andrea Bai pubblicata il 28 Gennaio 2020, alle 17:41 nel canale SicurezzaAvast
Un'inchiesta condotta congiuntamente da Motherboard e PCMag ha mostrato come Avast operi, sfruttando i suoi software e servizi di antivirus gratuiti, una minuziosa e dettagliata raccolta delle attività che l'utente compie online per poi rivenderle, tramite una sussidiaria, a terzi. Terzi che sarebbero poi realtà commerciali di grosso calibro: Microsoft, Google, Pepsi, Intuit, Condé Nast, McKinsey giusto per citarne alcune incluse nel resoconto delle due testate.
L'indagine ha preso il via dopo che le due testate sono venute in contatto con un documento riservato inviato dalla sussidiaria di Avast, Jumpshot, ad uno dei suoi clienti.
L'antivirus gratuito chiede in cambio la possibilità di tracciare le attività dell'utente
Fino a qualche anno fa Avast raccoglieva i dati di navigazione degli utenti che avevano installato il suo plugin gratuito per browser pensato per segnalare eventuali siti web sospetti o non sicuri nel momento in cui vi si accede. Il fatto è venuto alla luce quando un ricercatore di sicurezza aveva mostrato come Avast raccogliesse i dati dell'utente tramite quel plugin. A seguito di quelle rivelazioni Mozilla, Opera e Google hanno rimosso le estensioni browser di Avast dai loro rispettivi repository. Avast ha dichiarato a Motherboard e PCMag che da allora ha terminato l'invio dei dati raccolti da queste estensioni alla sua sussidiaria Jumpshot, che appunto si occupa di vendere le informazioni ai propri clienti.

Fonte: PCMag
Tuttavia quando si installa per la prima volta un antivirus Avast, all'utente viene mostrata una richiesta di autorizzazione sulla raccolta di informazioni. "Se ci permetti di fare ciò, forniremo alla nostra sussidiaria Jumpshot una serie di dati de-identificati derivati dalla cronologia del tuo browser allo scopo di consentire a Jumpshot di analizzare le tendenze di mercato e altri spunti di valore. I dati sono pienamente de-identificati e aggregati e non possono essere usati per identificarti personalmente. Jumpshot potrebbe condividere questi dati aggregati con i suoi clienti" si legge nel messaggio, che tuttavia non dettaglia come Jumpshot utilizzi queste informazioni e che rimanda ad un documento contenente le politiche di consenso. L'utente ha comunque la libertà di non dare il suo consenso o di ripensarci in un momento successivo.
Avast afferma di avere oltre 435 milioni di utenti attivi al mese, mentre Jumpshot dichiara di essere in possesso di dati ricavati da 100 milioni di dispositivi. Motherboard e PCMag hanno contattato diversi utenti dell'antivirus gratuito i quali hanno dichiarato di non essere a conoscenza del fatto che Avast in ultima istanza vende informazioni di navigazione a terze parti.
Raccolti i dati di navigazione: dalle ricerche Google ai siti porno
I dati ottenuti dalle due testate includono ricerche di Google, informazioni su coordinate GPS di Google Maps, pagine Linkedin visitate dagli utenti, video di YouYube e, immancabilmente, siti e contenuti pornografici, il tutto con dettagli molto precisi sulle ricerche effettuate e sul momento esatto della giornata con tanto di marca temporale. Proprio questi dettagli contribuiscono a generare scetticismo, come alcuni esperti contattati dalle due testate hanno indicato, sul fatto che i dati possano essere effettivamente anonimizzati.
"Gli utenti hanno sempre la possibilità di non condividere le informazioni con Jumpshot. Da luglio 2019 abbiamo già iniziato ad implementare una scelta di opt-in per tutti i nuovi download dei nostri antivirus, e stiamo ora chiedendo ai nostri esistenti utenti gratuiti di fare una scelta esplicita, un processo che sarà completato a febbraio 2020" ha dichiarato Avast.
42 Commenti
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Siamo sicuri che sia l'unico?L'ultima volta che ho installato Avira free in VM per testatlo erano piú la porcherie non richieste che installava, estensioni del browser comprese, che l'AV in sè.
Devo dire che ultimamente trovo seccante che per pubblicizzare la versione a pagamento facciano allarmismo con le notifiche
Da rivenditore non ne sono certo contento, anche perché sono stato io a proporlo a tutti i miei clienti anni fa!
Oltretutto fanno pure i furbi: un mese prima della scadenza dell'antivirus, i miei clienti finali ricevono una bella notifica per rinnovare a un prezzo che io, rivenditore, mai potrei permettermi di fare perché altrimenti datturerei in perdita! In pratica hanno sfruttato la fiducia che i miei clienti avevano in me per entrare, e poi f0ttermeli allegramente di soppiatto.
Credo che inizierò a valutare altro molto presto.
Fabio
Windows10 integra già un antivirus quindi lasciate stare ste porcate di terze parti.Se invece avete un sistema operativo precedente potete benissimo farne a meno che tanto nemmeno il più potente antivirus esistente vi salva dal click selvaggio
Con Defender ed un uso accorto della macchina sono anni e anni che non ho il minimo problema.....ogni 3 o 4 mesi una scansione con AV Online per controllo e conferma sempre ok.....
eccheccaz
Non raccoglie dati a tradimento per rivenderli, ti CHIEDE se VUOI farlo.
Fareste più bella figura a chiudere la sezione news dato il "lavoro" che fate come articolisti.
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