Individuata una vulnerabilità nel protocollo wireless WPA2
Individuata una vulnerabilità all'interno del protocollo WPA2: le reti wireless restano protette dall'esterno ma possono essere violate da chi è già autenticato
di Fabio Gozzo pubblicata il 26 Luglio 2010, alle 12:18 nel canale Sicurezza









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41 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoappunto , basta mettere sotto chiave e allarme (un contatto di allarme costa pochi centesimi) le scatole di derivazione e le stanze dei server.
e poi ci aggiungo che e piu facile farsi beccare.
invece in una wi-fi uno puo fare l'aggancio anche dal bar di fronte.
no, era gia lan ma ora che facciamo un upgrade di tutti il sistema si sistemano anche nuovi switch wireless per tuti i reparti
visto che si parlava di aziende ho fatto un piccolo search e se non ho capito male...
http://blog.aerohive.com/blog/?p=342
il WPA2-Enterprise non ne è affetto anche in questo caso sarà tutta una questione di responsabilità dei sistemisti nel tenere "sicura" la rete oltre a un hardware adeguato allo scopo ad esempio il mio "misero" WRT610@ddwrt è in WPA2-Enterprise da oltre un anno.
se poi in ascolto c'è un cluster di supercomputer che si fa strada a suon di bruteforce non credo che si possa fare molto
prima di rispondere a defic...... cosi chiedi chiarimenti.
l'impiegato che usa INTER(forse sarai piu felice
ma un hacher usa il suo nick ( mario rossi) [ammesso che serva perche in genere basta una pw e ti viene assegnato un ip]e la sua pw inter per entrare nel sistema .da li puo accedere tramite i suoi sistemi ,che non so quali sono perche li hanno scoperti ,oggi ai dati degli utenti piu protetti. tutto questo anche dal bar di fronte senza bisogno di esporsi a rischi inutili tipo manomettere cavi.
unico rischio che corre farsi bannare l'imac del dispositivi wifi ( che con pochi euri si compra anonimo alla coop.)
Le reti wireless vanno bene giusto per gli internet-café, aereoporti, ristoranti, bar (per prendere ordini con PDA), semplici reti casalinghe e, in generale, in tutti quegli ambiti in cui è fondamentale la mobilità della postazione connessa alla rete.
Per tutto il resto: wireless, vade retro (anche perché tutte ste onde ad altissima frequenza sparate nell'aria da un router wireless non è che mi ispirino molta fiducia, specie se il router non è molto distante dall'operatore...)!
1) un sistema non è invulnerabile a priori: il wireless e il cavo hanno comunque i loro specifici lati vulnerabili.
2) vediamo di smetterla di dare notizie assurde su presunte "altissime frequenze" che ci friggerebbero il cervello. La discriminante è al solito la potenza del segnale e la distanza da esso, e nel caso dei router wifi di abitazioni/uffici non costituisce pericolo (a meno forse di passare 365gg appiccicato all'antenna, modello Fantozzi)
2) vediamo di smetterla di dare notizie assurde su presunte "altissime frequenze" che ci friggerebbero il cervello. La discriminante è al solito la potenza del segnale e la distanza da esso, e nel caso dei router wifi di abitazioni/uffici non costituisce pericolo (a meno forse di passare 365gg appiccicato all'antenna, modello Fantozzi)
le microonde del wifi non friggono il cervello. nonhanno la potenza.
al massimo causano la leucemia.
2) vediamo di smetterla di dare notizie assurde su presunte "altissime frequenze" che ci friggerebbero il cervello. La discriminante è al solito la potenza del segnale e la distanza da esso, e nel caso dei router wifi di abitazioni/uffici non costituisce pericolo (a meno forse di passare 365gg appiccicato all'antenna, modello Fantozzi)
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