SpaceX potrebbe aiutare la NASA a estendere la vita operativa del telescopio spaziale Hubble

SpaceX insieme a Polaris (del miliardario Isaacman) potrebbero aiutare la NASA a estendere la vita operativa del telescopio spaziale Hubble. Prima di diventare realtà la missione dovrà superare uno studio di fattibilità.
di Mattia Speroni pubblicata il 29 Settembre 2022, alle 23:08 nel canale Scienza e tecnologiaNASAPolarisSpaceX
Solamente poche ore fa sono state diffuse le immagini che (anche) il telescopio spaziale Hubble ha catturato dell'impatto della sonda NASA DART contro l'asteroide Dimorphos. Questo dimostra ancora una volta come HST sia uno strumento importante per la Scienza e la ricerca e che la sua dismissione potrebbe essere una perdita difficile da colmare.
Come sappiamo questo telescopio ha già superato abbondantemente la sua vita operativa stimata e, nonostante abbia diversi problemi, continua a operare nello Spazio (in orbita terrestre bassa). Lanciato il 24 aprile 1990 è attualmente funzionante da oltre 32 anni con alcune missioni di aggiornamento e riparazione a opera dello Space Shuttle (che però è ora dismesso). Il telescopio spaziale potrebbe però continuare a operare se fosse possibile raggiungerlo con una navicella con equipaggio, cosa che sembrava difficile fino a poco tempo fa. Ad arrivare "in soccorso" della NASA è stata SpaceX che ha proposto una missione per estendere la vita operativa di HST.
SpaceX potrebbe aiutare la NASA a estendere la vita del telescopio Hubble
Nella serata (ora italiana) di oggi si è tenuta una conferenza stampa alla quale hanno partecipato Thomas Zurbuchen (amministratore associato dell'agenzia), Kathy Lueders (alla guida del programma di voli spaziali umani dell'agenzia), Patrick Crouse (project manager del telescopio spaziale) ma anche Jessica Jensen di SpaceX e Jared Isaacman, il miliardario che ha finanziato e partecipato alla missione Inspiration4 e che parteciperà alle missioni Polaris.
Come spiegato in un post, SpaceX ha contattato la NASA proponendo di innalzare l'orbita del telescopio spaziale Hubble senza costi aggiuntivi per l'agenzia e all'interno delle missioni Polaris (con equipaggio) oppure con missioni ad hoc anche senza equipaggio, la discussione andrà avanti in questi mesi. Secondo Crouse se si riuscisse ad aumentare l'attuale orbita fino a 600 km il telescopio potrebbe resistere ancora per 15 o 20 anni per quanto riguarda il suo rientro verso la parte bassa dell'atmosfera, non verrebbero comunque esclusi guasti o deterioramento dell'hardware. Ricordiamo che durante Inspiration4, la quota massima raggiunta dalla navicella Crew Dragon è stata molto simile a quella del telescopio spaziale che è intorno ai 550 km. Quello che non è stato ancora sperimentato è un'attività extraveicolare con questa capsula. Sempre se lo studio dimostrerà la fattibilità non sono esclusi (ma neanche confermati) possibili aggiornamenti tecnici per HST.
La NASA aveva già annunciato di non voler estendere la vita operativa di Hubble arrivando a utilizzarlo fin quando disponibile (secondo i calcoli potrebbe arrivare senza interventi esterni fino al 2030, circa). L'inserimento di un partner commerciale e la gratuità della missione però potrebbe far cambiare idea all'agenzia. Come si legge nel comunicato "SpaceX, in collaborazione con il programma Polaris, ha proposto questo studio [ndr. per estendere la vita operativa] per comprendere meglio le sfide tecniche associate alle missioni di manutenzione. Questo studio non è esclusivo e altre società potrebbero proporre studi simili con diversi razzi o veicoli spaziali come modello".
Jessica Jensen (di SpaceX) ha aggiunto "missioni come la manutenzione di Hubble ci aiuterebbero ad espandere le capacità spaziali per aiutare tutti noi a raggiungere i nostri obiettivi di diventare una civiltà spaziale multiplanetaria".
Sempre stando a quanto riportato, potrebbero volerci fino a sei mesi per raccogliere i dati utili a comprendere se questa sfida tecnica e tecnologica sarà possibile. Interessante notare che il telescopio spaziale Hubble potrebbe non essere l'unica missione in orbita bassa terrestre a poter essere manutenuta con missioni commerciali (e SpaceX potrebbe non essere l'unica società interessata). Succederà veramente? Lo scopriremo presto.
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