Roscosmos starebbe trattando con ESA per lanciare ExoMars nel 2024

Roscosmos starebbe trattando con ESA per cercare di convincere gli stati membri a lanciare la missione ExoMars (con il rover Rosalind Franklin e il lander Kazachok) nel 2024. La risposta è attesa per giugno 2022.
di Mattia Speroni pubblicata il 14 Giugno 2022, alle 07:41 nel canale Scienza e tecnologiaESARoscosmos
Come scritto più volte nel corso degli ultimi mesi, con l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia anche le relazioni legate alle questioni spaziali si sono bloccate e irrigidite. Le aziende statunitensi ed europee che operano in questo settore non possono più trattare con lo stato russo e anche diverse missioni sono state bloccate. Un esempio è ExoMars, che sarebbe dovuta partire a settembre 2022 verso Marte.
A causa della situazione geopolitica la missione è stata prima sospesa e successivamente rimandata. Il rover Rosalind Franklin sarebbe ufficialmente pronto alla partenza ma proprio per via dell'interruzione dei rapporti con Roscosmos la data di lancio potrebbe slittare addirittura fino al 2028. L'agenzia spaziale russa starebbe però cercando un modo per "ricucire i rapporti" con ESA tentando una mediazione.
Roscosmos vorrebbe lanciare ExoMars nel 2024
A causa delle orbite di Terra e Marte, un lancio favorevole può avvenire ogni due anni (come nel caso del 2020 per Mars 2020 con Perseverance e Ingenuity) e quindi dopo il 2022 si passerebbe direttamente al 2024, come primo anno utile. Proprio qui si inserisce la nuova trattativa di Roscosmos, come riportato dall'agenzia di stampa russa TASS.
Secondo quanto scritto, Roscosmos starebbe trattando con ESA per cercare di lanciare la missione ExoMars nel 2024. Questo velocizzerebbe i tempi rispetto a una collaborazione tra ESA e NASA (come si starebbe cercando di fare in questo periodo) perché l'agenzia russa potrebbe riprendere il controllo del lander Kazachok e si risolverebbero altre problematiche tecniche.
A parlare è stato ancora una volta il direttore generale Dmitry Rogozin che ha dichiarato "i colleghi dell'ESA hanno promesso di fare richieste ai loro sostenitori, che sono gli stati membri dell'ESA. Se collaborano e danno il loro consenso, la missione potrebbe essere implementata". Sempre stando al direttore generale, una risposta potrebbe arrivare intorno a giugno 2022.
ESA sta attualmente valutando opzioni differenti come quella di chiedere aiuto alla NASA così da evitare di dover trattare con la Russia. Questo però significherebbe costruire un nuovo lander, cercare del materiale radioattivo utile per riscaldare il rover, sostituire alcuni strumenti di origine russa e trovare un vettore.
Nel caso la trattativa fallisse, ESA restituirà il lander Kazachok alla Russia (attualmente si trova in Italia). Roscosmos invece potrebbe lanciare il suo lander, senza rover, per sfruttare gli strumenti scientifici che sono presenti al suo interno. In questo caso si sfrutterebbe un razzo Angara-A5 che sarebbe lanciato dal cosmodromo di Vostochny. Chiaramente in questi casi non si tratta di una mera questione tecnica, ma anche la politica dovrà fare il suo corso per cercare di capire quale sarà la strada più adatta da percorrere.
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3 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoRegan, 8 marzo 1983
Non la Russia, ma Putin. Nessuno ce l'ha con il popolo russo (a parte magari gli ucraini per ovvi motivi). E' impensabile isolare la Russia a lungo termine, è troppo importante nell'economia e politica mondiale. Non stiamo parlando del Burundi. Bisogna che si levi dai piedi Putin (e magari anche il suo leccapiedi Medvedev), e allora forse gli altri torneranno a dialogare.
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