OpenAI fa retromarcia: abbandonato il piano di trasformazione in società a scopo di lucro

OpenAI rinuncia alla conversione in azienda a scopo di lucro dopo consultazioni con le procure di California e Delaware. La controllata commerciale diventerà una public benefit corporation senza limiti di rendimento per investitori
di Andrea Bai pubblicata il 06 Maggio 2025, alle 10:12 nel canale Scienza e tecnologiaOpenAI
Bret Taylor, presidente del consiglio di amministrazione di OpenAI, ha annunciato che la società ha deciso di abbandonare il piano di trasformazione da società nonprofit a impresa a scopo di lucro. Si tratta di una scelta compiuta a seguito di un confronto definito "costruttivo" con gli uffici dei procuratori generali di California e Delaware.
Il consiglio nonprofit di OpenAI, lo stesso che alcuni mesi fa destituì temporaneamente il CEO Sam Altman, continuerà a esercitare la supervisione sulla controllata commerciale, che verrà trasformata da entità a profitto limitato in public benefit corporation (PBC), modello adottato da realtà come Anthropic e xAI.
Questa trasformazione avrà effetto anche sulla gestione delle quote di investitori e dipendenti. In precedenza gli investitori nella divisione commerciale di OpenAI potevano ottenere fino a cento volte il proprio investimento: superato questo limite i profitti andavano a confluire nella società nonprofit. Con il passaggio a PBC, azionisti e dipendenti potranno detenere quote ordinarie della società senza nessun limite di apprezzamento, caratteristica che dovrebbe facilitare la raccolta di ulteriori capitali.
Il nuovo piano prevede che la società nonprofit controllante riceverà una quota di proprietà nella nuova PBC, la cui entità sarà determinata in base alla valutazione dell’azienda e crescerà all’aumentare del valore. Il consiglio nonprofit nominerà il board della PBC, mantenendo però il controllo ultimo sull’operato dell’azienda.

Il cambio di rotta giunge dopo le crescenti pressioni che la società ha dovuto affrontare nell'ultimo periodo: lo scorso mese un gruppo di giuristi, ricercatori di intelligenza artificiale e organismi di controllo del settore tecnologico si è apertamente opposto ai piani di ristrutturazione di OpenAI, inviando una lettera proprio ai procuratori generali della California e del Delaware, chiedendo loro di sospendere gli sforzi di ristrutturazione per questioni di sicurezza relative a quale parte dell'azienda avrebbe il controllo di ipotetici prodotti di intelligenza artificiale del futuro. Anche Elon Musk, da tempo, ha avanzato azioni legali per impedire la trasformazione della società in scopo di lucro.
Il piano potrebbe rappresentare elemento di incertezza per il futuro finanziario di OpenAI. Quando OpenAI si è aggiudicata un massiccio round di finanziamenti da 40 miliardi di dollari a marzo, l'operazione è avvenuta con delle condizioni: il conglomerato giapponese SoftBank, che ha impegnato 30 miliardi di dollari, ha stipulato che avrebbe ridotto il suo contributo a 20 miliardi di dollari se OpenAI non fosse riuscita a ristrutturarsi in un'entità completamente a scopo di lucro entro la fine del 2025.
Il CEO Sam Altman ha inviato un memo interno ai dipendenti, sottolineando che il modello a limite di rendimento "aveva senso quando si prospettava un unico grande sforzo AGI, ma non in un mondo con molte eccellenti aziende AGI" e che la società sta "passando a una struttura patrimoniale normale in cui tutti possiedono azioni. Non si tratta di una vendita, ma di un cambiamento di struttura verso qualcosa di più semplice".
1 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoAlla fine ti inventi dei costi, così da pareggiare il bilancio.
E si fatturano consulenze..., qualche partecipazione
E si fa rientrare dalla finestra ciò che è uscito dalla porta.
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