OpenAI si prepara a diventare una società a scopo di lucro. Lascia il CTO Mira Murati

OpenAI si prepara a diventare una società a scopo di lucro. Lascia il CTO Mira Murati

La società si prepara a cambiare assetto, con Altman che per la prima volta acquisirà un pacchetto azionario. Intanto il CTO Mira Murati decide di lasciare l'azienda

di pubblicata il , alle 10:51 nel canale Mercato
OpenAI
 

OpenAI sta pianificando un importante riassetto societario con l'obiettivo di trasformare l'attuale stuttura no-profit in una realtà a scopo di lucro e modificando i poteri e i meccanismi di controllo. Secondo quanto riporta Reuters, la ristrutturazione manterrebbe comunque viva l'entità no-profit di OpenAI, che però avrà una quota di minoranza nella nuova società a scopo di lucro. Quest'ultima non sarà più controllata dal consiglio di amministrazione dell'entità no-profit.

In generale l'obiettivo sembra essere quello di rendere l'azienda più attraente per gli investitori (ricordiamo che la società si sta muovendo per raccogliere ulteriori capitali), ma sull'altro piatto della bilancia vi sono le potenziali implicazioni dei rischi legati allo sviluppo dell'intelligenza artificiale da parte di una società che ragionerà secondo logiche di profitto e con una compagine di investitori a cui rendere conto direttamente.

Si è già parlato del fatto che a valle del prossimo round di finanziamenti la società potrebbe superare i 100 miliardi di dollari di valutazione e ora, con le voci relative al riassetto societario, pare possibile che il valore di mercato possa spingersi fino a 150 miliardi.


Sam Altman, CEO e fondatore di OpenAI

Un portavoce di OpenAI ha commentato: "Restiamo concentrati sulla creazione di un'IA che avvantaggi tutti e stiamo lavorando con il nostro consiglio di amministrazione per garantire di essere nella posizione migliore per avere successo nella nostra missione. L'organizzazione senza scopo di lucro è fondamentale per la nostra missione e continuerà a esistere".

L'assetto societario attualmente esistente di OpenAI è particolarmente complesso e ne avevamo illustrato il funzionamento in questa notizia (quando la società aveva smentito proprio le prime indiscrezioni riguardanti la trasformazione in realtà a scopo di lucro) , ma fondamentalmente al momento il pieno controllo di quella che è la sussidiaria a scopo di lucro (tramite la quale vengono corrisposte percentuali sui guadagni agli investitori come Microsoft) è nelle mani dell'organizzazione no-profit: questo schema era stato concepito in origine per garantire la missione della creazione di un'intelligenza artificiale generale - cioè un'IA con capacità almeno pari a quelle dell'intelligenza umana - che fosse sicura e di beneficio per l'umanità.

E' stato proprio questo modello di organizzazione societaria che aveva portato lo scorso anno ad allontanare Sam Altman dalla guida della società, quando i membri del consiglio di amministrazione dell'entità no-profit lo avevano estromesso per mancanza di fiducia e problemi di comunicazione. Altman però è stato reintegrato dopo nemmeno una settimana, con il sostegno di dipendenti e investitori.

Quanto ad Altman, il nuovo piano di riassetto prevede inoltre che gli vengano conferite, per la prima volta, azioni della società. Non è chiaro, al momento, quale potrà essere la dimensione del pacchetto azionario, ma si tratta di un aspetto interessante della vicenda poiché Altman stesso aveva in precedenza scelto di non acquisire quote della società sostenendo che il consiglio avesse bisogno di una maggioranza di direttori disinteressati e senza partecipazioni dirette in azienda.

Intanto un altro dirigente di alto profilo, il CTO Mira Murati, ha annunciato che lascerà l'azienda: Murati ha condiviso a sorpresa le sue dimissioni tramite X, ringraziando Altman e il presidente Greg Brockman per il supporto e la fiducia ricevuta nel corso degli anni. "Non c'è mai un momento ideale per allontanarsi da un posto che si ama, eppure questo momento sembra giusto" ha dichiarato Murati.

Mira Murati, che è entrata a far parte di OpenAI nel 2018, ha avuto la responsabilità di supervisionare la strategia tecnica e lo sviluppo dei prodotti dell'azienda. Il lancio e lo sviluppo di DALL-E, Codex e Sora, e ovviamente ChatGPT, sono avvenuti tutti sotto la sua guida. Nelle sue apparizioni pubbliche Murati ha spesso condiviso considerazioni sullo sviluppo dell'intelligenza artificiale da un punto di vista etico.

Sam Altman ha risposto direttamente al tweet di Murati: "È difficile sopravvalutare quanto Mira abbia significato per OpenAI, la nostra missione e per tutti noi personalmente. Provo un'enorme gratitudine nei suoi confronti per ciò che ci ha aiutato a costruire e realizzare, ma provo soprattutto gratitudine personale nei suoi confronti per il supporto e l'amore durante tutti i periodi difficili. Sono emozionato per ciò che farà dopo".

Mira Murati è solamente l'ultima tra le figure dirigenziali di lungo corso a lasciare la società. A maggio 2024, l'ex Chief Scientist Ilya Sutskever se ne è andato per fondare la sua azienda, Safe Superintelligence, Inc. (SSI), focalizzata sulla creazione di sistemi di intelligenza artificiale che superino le capacità logiche dell'essere umano. John Schulman, uno dei fondatori di OpenAI, se n'è andato all'inizio del 2024 per unirsi alla società di intelligenza artificiale rivale Anthropic e ad agosto il presidente di OpenAI Greg Brockman ha annunciato che si sarebbe preso un anno sabbatico temporaneo fino alla fine dell'anno.

Al momento non è noto chi prenderà il posto di Mira Murati, anche se il riassetto societario a cui sta lavorando la società potrebbe conferire allo stesso Altman maggiori poteri.

8 Commenti
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frankie26 Settembre 2024, 11:10 #1
Bello l'open, poi ad un certo punto ciaone.
Fantapollo26 Settembre 2024, 11:11 #2
Buon per loro (al solito con la parola "open" soldi non se fanno).

L'importante è che Copilot rimanga gratuito, e integrato in Windows.
"L'IA per tutti" sarà la versione Microsoft di ChatGPT
jepessen26 Settembre 2024, 11:11 #3
Diciamo che non la vedo benissimo...

La societa' stenta a fornire utili, una quotazione in borsa avra' il solito hype iniziali dove tutti comprano, molti perche' cedono all'hype, e pochi perche' conoscono le meccaniche di mercato e sanno che in genere appena un titolo entra in borsa sale sempre di valore. Dopo poco i pochi venderanno, mentre gli altri si renderanno conto che le azioni non sono un ottimo affare perche' la societa' stentera' sempre ad avere utili, quindi cominceranno a vendere per non perdere troppo e spunteranno difficolta'.

La meccanica sull'hype iniziale e' comune e l'ha avuta ad esempio anche Facebook ai tempi, ma al contrario di OpenAI una volta che il titolo si e' assestato sono riusciti ad andare avanti perche' e' una societa' che fornisce utili e li forniva anche all'inizio dell'operazione, al contraro di OpenAI.
daviderules26 Settembre 2024, 12:00 #4
Originariamente inviato da: jepessen
Diciamo che non la vedo benissimo...

La societa' stenta a fornire utili, una quotazione in borsa avra' il solito hype iniziali dove tutti comprano, molti perche' cedono all'hype, e pochi perche' conoscono le meccaniche di mercato e sanno che in genere appena un titolo entra in borsa sale sempre di valore. Dopo poco i pochi venderanno, mentre gli altri si renderanno conto che le azioni non sono un ottimo affare perche' la societa' stentera' sempre ad avere utili, quindi cominceranno a vendere per non perdere troppo e spunteranno difficolta'.

La meccanica sull'hype iniziale e' comune e l'ha avuta ad esempio anche Facebook ai tempi, ma al contrario di OpenAI una volta che il titolo si e' assestato sono riusciti ad andare avanti perche' e' una societa' che fornisce utili e li forniva anche all'inizio dell'operazione, al contraro di OpenAI.

Open AI già oggi genera un discreto quantitativo di utili sotto forma di abbonamento per utenti consumer, già ora nella mia azienda io e altri miei colleghi ci paghiamo di tasca nostra l'abbonamento per velocizzare alcune operazioni, ma le potenzialità economiche anche solo di chatgpt sono virtualmente infinite. Ogni tot mesi esce una versione con capacità in più e loro possono tranquillamente decidere di vendere l'abbonamento alle nuove versioni in un tier superiore a quello attuale e farlo pagare di più, in ambito business poi è una gallina dalle uova d'oro, e questo senza contare dall-e e sora.

Oltre a questo non so che tipo di accordo abbiano con microsoft, ma se hanno il diritto di vendere in licenza il "motore" di chatgpt per implementarlo in altri servizi tipo chatbot specifici per assistenza clienti o simili già entro un paio di anni o addirittura mesi potrebbero iniziare a fatturare letteralmente miliardi.
Mi dispiace che abbia perso lo status di non-profit da un lato per i rischi che comporta il fatto che l'IA di riferimento venga sviluppata senza più vincoli etici (e qui sarà compito degli enti governativi controllare che la situazione non sfugga di mano), dall'altro perchè sarà inevitabile che dovendo rendere conto agli investitori che guardano solo il profitto la qualità del servizio offerto crollerà inevitabilmente.
jepessen26 Settembre 2024, 12:20 #5
Originariamente inviato da: daviderules
Open AI già oggi genera un discreto quantitativo di utili sotto forma di abbonamento per utenti consumer, già ora nella mia azienda io e altri miei colleghi ci paghiamo di tasca nostra l'abbonamento per velocizzare alcune operazioni, ma le potenzialità economiche anche solo di chatgpt sono virtualmente infinite. Ogni tot mesi esce una versione con capacità in più e loro possono tranquillamente decidere di vendere l'abbonamento alle nuove versioni in un tier superiore a quello attuale e farlo pagare di più, in ambito business poi è una gallina dalle uova d'oro, e questo senza contare dall-e e sora.

Oltre a questo non so che tipo di accordo abbiano con microsoft, ma se hanno il diritto di vendere in licenza il "motore" di chatgpt per implementarlo in altri servizi tipo chatbot specifici per assistenza clienti o simili già entro un paio di anni o addirittura mesi potrebbero iniziare a fatturare letteralmente miliardi.
Mi dispiace che abbia perso lo status di non-profit da un lato per i rischi che comporta il fatto che l'IA di riferimento venga sviluppata senza più vincoli etici (e qui sarà compito degli enti governativi controllare che la situazione non sfugga di mano), dall'altro perchè sarà inevitabile che dovendo rendere conto agli investitori che guardano solo il profitto la qualità del servizio offerto crollerà inevitabilmente.


Questo e' vero, il fatturato ha superato i 3 miliardi di dollari, che e' la notizia che gira dappertutto, ad esempio qua:

https://www.cautiousoptimism.news/p...one-of-the-most

Quello che mostrano in pochi invece e' non tanto il fatturato, quanto gli utili.

https://sacra.com/c/openai/

Nel 2022 e' ha fatturato 1.6 miliardi di dollari, ma gli utili erano in passivo di 540 milioni di dollari, quindi ha "semplicemente" perso mezzo miliardo di dollari, che e' il motivo per cui sono sempre in cerca di finanziamenti.

Per il 2023 non hanno neanche pubblicato le perdite, che si considerano raddoppiate, e ci sono diversi analisti che dicono che potrebbe addirittura perdere 5 miliardi di dollari se dovesse scoppiare la bolla dell'IA, cosa che ovviamente non e' data per certa ma vedono dei segnali analoghi alla bolla delle dot.com.

Quindi per me quello che ho affermato rimane valido; il loro fatturato e' notevole, ma e' un'azienda che fatica a tirare avanti perche' le loro spese sono piu' alte delle entrate, quindi corrono alla ricerca di finanziamenti con l'IPO della entrata nel mercato azionario, gente che compra senza controllo perche' pensano che sia il futuro per poi sbattere nella bolla che scoppia o nella realta' del fatto che si, fattura molto ma no, non guadagna affatto.
daviderules26 Settembre 2024, 14:11 #6
Originariamente inviato da: jepessen
Questo e' vero, il fatturato ha superato i 3 miliardi di dollari, che e' la notizia che gira dappertutto, ad esempio qua:

https://www.cautiousoptimism.news/p...one-of-the-most

Quello che mostrano in pochi invece e' non tanto il fatturato, quanto gli utili.

https://sacra.com/c/openai/

Nel 2022 e' ha fatturato 1.6 miliardi di dollari, ma gli utili erano in passivo di 540 milioni di dollari, quindi ha "semplicemente" perso mezzo miliardo di dollari, che e' il motivo per cui sono sempre in cerca di finanziamenti.

Per il 2023 non hanno neanche pubblicato le perdite, che si considerano raddoppiate, e ci sono diversi analisti che dicono che potrebbe addirittura perdere 5 miliardi di dollari se dovesse scoppiare la bolla dell'IA, cosa che ovviamente non e' data per certa ma vedono dei segnali analoghi alla bolla delle dot.com.

Quindi per me quello che ho affermato rimane valido; il loro fatturato e' notevole, ma e' un'azienda che fatica a tirare avanti perche' le loro spese sono piu' alte delle entrate, quindi corrono alla ricerca di finanziamenti con l'IPO della entrata nel mercato azionario, gente che compra senza controllo perche' pensano che sia il futuro per poi sbattere nella bolla che scoppia o nella realta' del fatto che si, fattura molto ma no, non guadagna affatto.


Sì ma praticamente tutti le aziende tech recenti hanno iniziato in perdita, amazon ci ha messo un tot di anni prima di generare degli utili.. è il modello (secondo me problematico) di praticamente tutte le startup del settore, operi in perdita per acquisire utenza e visibilità in modo da ottenere diversi round di finanziamenti, i parametri per valutare l'azienda in questi round non hanno a che fare con la generazione di utili ma con altri parametri tipo numero di nuovi iscritti, numero di utenti attivi giornalmente, risultati tecnici etc.
Solo quando raggiungono una massa critica di utenti iniziano a passare a un modello che garantisca l'autosufficienza economica senza bisogno di finanziamenti esterni, e secondo me openAI (che ha già un bacino di utenza enorme) farà questo, si prenderà i finanziamenti dell'ipo e inizierà a passare a un modello meno basato sulla ricerca e sviluppo e più sulla monetizzazione di quello che già hanno, in quest'ottica ha perfettamente senso che l'attuale CEO si sia dimessa, ci piazzeranno qualcuno ex microsoft o uber o salcazzo chi capace di monetizzare (peggiorando il servizio perchè tanto l'utenza non ne può più fare a meno).
L'errore che stanno facendo secondo me è che sottovalutano la concorrenza, ma vedremo come andrà a finire.
Giulio197626 Settembre 2024, 14:25 #7
Ogni volta, a corredo di articoli come questi, leggo i soliti commenti di chi scrive 'Io a casa mia... io in azienda da me...'.
Purtroppo, per rendere economicamente sostenibile il baraccone dell'IA, serve una base utente BEN DIVERSA da quella che potrebbe rendere disponibile il solo settore business. La massa critica la si puo' raggiungere solo facendo pagare, in un modo o nell'altro, l'IA - A TUTTI. Apple ci sta provando, con la sua Apple Intelligence (che dovrebbe essere gratuita il primo anno e poi a pagamento), sfruttando la base ENORME di utenti che ha con gli Iphone.
Solo cosi, facendo pagare TUTTI, si puo' continuare su questa strada.
Non con l'aziendina sotto casa.
winebar26 Settembre 2024, 14:43 #8
Originariamente inviato da: Fantapollo
Buon per loro (al solito con la parola "open" soldi non se fanno).



Questo è falso, con l'open i soldi si fanno eccome, vedasi l'esempio Red Hat.

Il problema non è l'open, ma il fatto che OpenAI non può più operare come no profit come fece quando fu fondata da Altman e Musk, e la cosa è stata causata proprio da quest'ultimo.
Alla fine è una questione di mandare avanti la baracca come qualsiasi altra azienda o fondazione esistente, e se il tuo obiettivo è il no profit la maggior parte degli investitori non ti darà fondi.

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