La NASA scrive all'FCC sui rischi per le missioni spaziali legati a SpaceX Starlink

La NASA ha scritto all'FCC per discutere l'impatto dell'approvazione della seconda generazione di satelliti Starlink di SpaceX. La costellazione avrà circa 30 mila unità e potrebbe interferire con la ricerca scientifica e i lanci degli astronauti.
di Mattia Speroni pubblicata il 10 Febbraio 2022, alle 16:14 nel canale Scienza e tecnologiaNASASpaceX
Come abbiamo riportato nella giornata di ieri, circa 40 satelliti Starlink lanciati da SpaceX recentemente stanno via via rientrando nell'atmosfera per via di un problema legato a una tempesta geomagnetica. Pur non essendoci pericoli per gli abitanti (i satelliti di questo tipo sono pensati per disintegrarsi completamente) si riapre il dibattito legato a queste grandi costellazioni satellitari in orbita bassa.
Proprio in questi giorni è stata inviata una lettera da parte della NASA e indirizzata all'FCC (Federal Communications Commission) riguardante la seconda generazione di satelliti realizzati da SpaceX e i rischi per le future missioni spaziali. Se infatti attualmente la costellazione è composta da poco meno di 2000 satelliti in futuro si pensa a costellazione di migliaia di satelliti. Quale sarà l'impatto per le missioni umane in orbita bassa terrestre (LEO)?
La NASA scrive alla FCC per la costellazione di satelliti Starlink
Come spiegato in passato la seconda generazione della costellazione di satelliti per la connettività Internet prevederà fino a 30 mila unità in orbita contemporaneamente. A queste saranno poi da aggiungere le unità previste da altre costellazioni satellitari (come quella di OneWeb). Infine ci saranno le costellazioni non-statunitensi come quelle in fase di realizzazione da parte della Cina. L'insieme di questi progetti porterà il totale a un numero non pensabile fino a pochi anni fa. L'agenzia spaziale statunitense sembra però preoccupata di questo trend e per questo ha scritto all'FCC per sottolineare la problematica agendo dove possibile.
Da un lato abbiamo infatti la possibilità di un privato di fare impresa e di popolazioni che potranno avere accesso a Internet (come a Tonga). Dall'altro invece c'è la necessità di capire quali saranno i rischi per le altre missioni, comprese quelle umane. La NASA non vuole limitare queste ultime o renderle estremamente più rischiose di quanto già non lo siano.
Nella lettera si legge che "la NASA è preoccupata per un potenziale aumento significativo della frequenza degli eventi di congiunzione e dei possibili impatti per le missioni scientifiche e di volo spaziale umano [...] La NASA vuole garantire che il dispiegamento del sistema Starlink Gen 2 sia condotto con prudenza, in un modo che supporti la sicurezza del volo spaziale e la sostenibilità a lungo termine dell'ambiente spaziale".
L'agenzia sottolinea che il crescente numero di oggetti in orbita con perigeo inferiore ai 600 km aumenterà intrinsecamente il rischio di collisioni e la creazione di detriti spaziali. Questo porrà rischi sia per le missioni scientifiche che per quelle con astronauti. Un altro rischio correlato sarà quello legato alla difficoltà di tracciamento degli oggetti e quindi anche al calcolo delle traiettorie sicure.
Sempre la NASA sottolinea come i rischi aumentano anche in virtù del fatto che ci saranno più costellazioni che dovranno "convivere". Ognuna avrà migliaia di satelliti e dovrà effettuare manovre elusive. Questo però comporterà problemi anche nel coordinamento e nella gestione di queste manovre e di quelle legate alla Stazione Spaziale Internazionale diminuendo la sicurezza. Inoltre avere così tanti satelliti in orbita a poco meno di 400 km ridurrebbe le finestre di lancio e rientro per la ISS impattando la ricerca in LEO. Per questo la NASA ha proposto a SpaceX di dimostrare che la sua tecnologia di modifica orbitale di Starlink sia effettivamente scalabile su grandi numeri.
Le osservazioni spaziali e le problematiche legate a Starlink
Altra problematica riguarda invece le missioni di osservazione terrestre dell'agenzia spaziale. Queste forniscono molti dati utili a comprendere le dinamiche del nostro Pianeta. Una parte delle unità di SpaceX però orbiteranno a quote inferiori comportando problemi nel rilevamento dei dati. Ma non è finita qui.
Attualmente l'8% delle osservazioni del telescopio spaziale Hubble hanno problemi con satelliti nelle vicinanze (non necessariamente di SpaceX). Con l'incremento del numero di unità in orbita ci potrebbero essere circa 10 mila satelliti Starlink che andrebbero a rovinare le osservazioni di HST (arrivando fino al 16% delle immagini compromesse).
Le campagne di osservazione degli asteroidi in prossimità della Terra avranno in futuro almeno un satellite Starlink al loro interno. Questo ne ridurrà la qualità e rendendone una parte inutilizzabile. Per questo la NASA ha dichiarato di voler essere informata da parte di SpaceX dei dati sui satelliti, connettività laser e altre specifiche. Inoltre l'agenzia vorrebbe che la società di Elon Musk avesse ben chiaro l'impatto della sua attività sulla ricerca scientifica.
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6 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infogià. e per cosa poi? postere selfie da in mezzo al deserto...
ma va, ma nemmeno lontanamente...
attualmente la NASA monitora 27.000 detriti considerati grossi ( sopra le dimensioni di una palla da baseball ), poi ne stima 500.000 che variano alla palla da baseball fino a 1 cm, e poi ce ne saranno praticamente infiniti di dimensioni sotto il cm fino arrivare alla polvere.
i satelliti alla fine li puoi almeno tracciare; i 500.000 piccoli invece no e sono cosi molto piu pericolosi, perchè non sai dove sono e anche se piccoli riescono comunque a bucare gli scudi che reggono fino a 1 cm.
Fonte NASA
https://www.nasa.gov/mission_pages/...tal_debris.html
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